The Watchers – Loro ti guardano, recensione: un intrigante folk-horror visivamente interessante, ma troppo immerso nel presente
La recensione di Cineblog del fantasy horror di Ishana Night Shyamalan, prodotto da M. Night Shyamalan e interpretato da Dakota Fanning
Ishana Night Shyamalan, figlia del regista M. Night Shyamalan, ha debuttato alla regia adattando per il grande schermo, prodotto da Shyamalan padre, The Watchers – Loro ti guardano, un romanzo fantasy del 2022 di A. M. Shine. Per l’occasione la regista ha voluto come protagonista Dakota Fanning vista di recente al fianco di Denzel Washington nel thriller d’azione The Equalizer 3 e nei panni di Marge Sherwood nella miniserie tv Ripley.
The Watchers – C’era una volta in una remota foresta…
Dakota si cimenta nel ruolo di Mina, una giovane donna americana traumatizzata da un evento passato che si rifugia in Irlanda e taglia ogni ponte con la sua famiglia. In questa sua nuova vita Mina lavora in un negozio di animali ed è qui che le verrà affidato il compito di consegnare un piccolo pappagallo ad uno zoo. Durante il tragitto in macchina per la consegna, Mina si troverà prigioniera in una foresta da cui è impossibile uscire, insieme ad altre tre persone che hanno incontrato il suo stesso destino. I quattro ad ogni tramontar del sole dovranno rifugiarsi in un edificio appositamente costruito nel mezzo della foresta, dove saranno osservati per l’intera nottata da misteriose creature, appostate a loro volta al di la di un vetro a specchio. I quattro “Osservati” dovranno rispettare le regole imposte loro dagli “Osservatori” incluso il non lasciare mai l’edificio durante la notte, conseguenza la morte…
The Watchers – Il folk-horror e i suoi derivati…
“The Watchers” è un’opera prima e come tale va giudicata, ma è anche vero che parliamo della figlia di un regista, Shyamalan padre, che ha fatto del thriller, dei colpi di scena e di una narrazione rarefatta uno stile inconfondibile e personale, influenzando una nuova generazione di filmmaker. Generazione a cui appartiene anche la figlia Ishana, che decide di cimentarsi con il folk-horror, genere molto praticato ma per fortuna non ancora inflazionato che in pellicole come The Wicker Man (1973), Wake Wood (2011) The Witch (2015), Il rituale (2017) e Midsommar – Il villaggio dei dannati (2019) ha dei solidi punti di riferimento. Idem per alcuni elementi ricorrenti nella narrazione come un ambiente rurale, l’isolamento e temi di superstizione, religione popolare, paganesimo, sacrificio e gli aspetti oscuri della natura. Sebbene legato ai film horror sovrannaturali, il folk-horror di solito si concentra sulle credenze e sulle azioni delle persone piuttosto che sul sovrannaturale stesso, e spesso ha a che fare con estranei che si scontrano con questi elementi.
The Watchers – Una cupa fiaba horror radicata nel reale…
“The Watchers” di base rientra perfettamente nell’ambito del folk-horror, ma strada facendo diventa una sorta di ibrido in cui il sovrannaturale e il reale, inteso come modernità legata al presente, sono al centro di ripetute invasioni di campo che smorzano l’elemento sovrannaturale a favore di un’iterazione moderna della mitologia da cui si attinge, in questo caso quella che racconta di creature mitiche legate al lato oscuro della natura e le loro diverse rappresentazioni nel corso del tempo. Elementi come la tv e quella sorta di “Grande fratello” visto ad oltranza o il bunker alla “Lost” instradano lo spettatore verso una soluzione che sapremo da subito sarà a mezza via tra tangibile e sovrannaturale, lasciando all’inquietante e fugace rappresentazione degli Osservatori e alle loro grandi tane scavate nel terreno, il compito di catturare la curiosità per il misterioso e l’inesplicabile dello spettatore. Da questo punto di vista “The Watchers” si avvicina più a titoli come Hole – L’abisso (2019) di Lee Cronin, horror sovrannaturale girato in Irlanda dal regista Lee Cronin che presenta molti elementi in comune con il film di Ishana Night Shyamalan, risultando però più equilibrato e pronto a sorprendere e intrigare anche lo spettatore più scafato (provare per credere…).
L’influenza di Shyamalan padre…
Concludiamo con l’inevitabile influenza che il cinema di Shyamalan padre può aver avuto su quella della figlia, e non possiamo evitare di far notare che uno dei film meno apprezzati di M Night Shyamalan è Lady in the Water, un thriller-fantasy con elementi horror, proprio come “The Watchers”, in cui il regista fa collidere un mondo fantastico popolato di creature magiche con un residence di Philadelphia e il suo custode interpretato da Paul Giamatti. Anche nel caso di “Lady in the Water”, questo mix di reale e sovrannaturale finisce per banalizzare una narrazione da parte del regista troppo intenta a portare la magia nel mondo reale e a dimostrarne la tangibilità. Di fatto un esperimento non riuscito, di cui rivediamo alcune velleità anche nell’opera prima di Ishana Night Shyamalan, per carità nulla che infici la parte del film rappresentata dal suggestivo impatto visivo supportato dalla meravigliosa fotografia di Eli Arenson, ma senza dubbio qualcosa su cui riflettere se Ishana vorrà intraprendere il percorso paterno e seguirne le orme, prediligendo in quel caso pellicole di stampo fantasy.