Home Trailer Tim’s Vermeer: trailer dell’acclamato documentario sull’uomo-camera

Tim’s Vermeer: trailer dell’acclamato documentario sull’uomo-camera

Storia di come un inventore, mosso dalla sua insaziabile curiosità, cerca di dare conferire una rilevanza scientifica ad un’ipotesi davvero affascinante: e se Jan Vermeer non fosse stato un semplice pittore? Il risultato è il documentario Tim’s Vermeer, per quella che potrebbe essere una delle più rilevanti “scoperte” nel panorama dell’Arte e magari pure della Tecnologia

pubblicato 6 Febbraio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 04:28

Da tempo gira voce che uno degli artisti più celebrati di sempre, ossia Jan Vermeer, sia stato più che un semplice pittore. Un geek ante litteram piuttosto, profondamente versato nella tecnologia prima ancora che nell’Arte. Finalmente un documentario si sofferma risolutamente su questa intrigante vicenda, grazie agli sforzi di un certo Tim Jenison. Ma sentite qua, perché la storia è ancora più interessante di quanto già non sembri.

Tim è il fondatore di NewTek, uno di quelli che in gioventù ha preferito unirsi ad una rock band piuttosto continuare gli studi al college. Figlio di un ingegnere elettronico, trattasi di una sorta di talento precoce: piccolissimo impara a suonare il pianoforte, coltivando una passione per la musica e per il suono in generale che non lo abbandonerà mai più. Finito? Manco per scherzo. Tim fu uno di quei primi entusiasti della rivoluzione in atto con l’avvento dei computer, da cui l’interessamento verso la fine degli anni ’70, convergente poi nella fondazione della già citata NewTek nel 1985, compagnia che si occupa di software video e affini. Tim Jenison: musicista, inventore, artigiano e… appassionato d’arte.

Sì, c’è anche questo. Un giorno, osservando questo dipinto, comincia a montare in lui una strana ancorché inspiegabile consapevolezza: si tratta di una fotografia. Come spiegare un’intuizione che già altri, a sua insaputa, avevano maturato? Finché non incappa negli scritti di David Hockney ed in quelli, più accademici, di Philip Steadman. Qual è la tesi di fondo? Vermeer si serviva di una camera oscura per i suoi dipinti.

Un’ossessione che ha spinto Tim Jenison a sperimentare una delle tecniche di cui Vermeer potrebbe essersi servito illo tempore, in quel XV secolo ancora avulso dalla rivoluzione fotografica di qualche secolo dopo. Pare che Jenison abbia tenuto in debito conto le condizioni dell’epoca, eppure a guardare il trailer che trovate in apertura il suo ha tutta l’aria di un laboratorio nient’affatto “datato”.

Dall’altra parte dell’oceano Tim’s Vermeer, presentato all’ultimo Festival di Toronto, ha riscosso un successo oltremodo significativo, il che lo pone come uno dei documentari più interessanti degli ultimi anni. Senz’altro un must per gli amanti dell’Arte, non meno che per i veri appassionati di tecnologia, che da un simile progetto possono ricavarne delle notizie non solo di carattere tecnico bensì anche storico. Che male non fa. Perché sapete che c’è? La riproduzione di Jenison del dipinto di cui sopra appare addirittura migliore dell’originale; e il bello è che lo stesso Jenison non ha mai saputo dipingere. Possibile? Ma soprattutto… in che senso? Toccherà vederlo ‘sto film per farsi un’idea.