Home Curiosità TODO MODO: la corruzione politica di Elio Petri, restaurata al cinema e in Dvd

TODO MODO: la corruzione politica di Elio Petri, restaurata al cinema e in Dvd

Uno sguardo al film che prefigura l’assassinio di Aldo Moro insieme alla scomparsa della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista dalla scena politica italiana.

di cuttv
pubblicato 30 Marzo 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 17:13

Dopo un quarantennio di oblio, il ritorno al cinema di un film controverso, sarcastico e dissacrante come Todo Modo, offre uno sguardo lungimirante sulla corruzione della classe politica al governo di un paese come il nostro, sull’orlo del baratro (e crisi epidemiche), allora come oggi.

Una sguardo visionario ispirato all’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, corredato di un tono grottesco in grado di trasformare in parodia amaramente realistica, il malcostume corrotto e depravato della classe politico-dirigenziale democristiana che governava l’Italia da un trentennio, calato nel girone sado-masochistico dei rigidi “Esercizi Spirituali” di Sant’Ignazio da Layola che la Chiesa ha adottato come mezzo di formazione di uomini detentori di potere economico e politico.

“Todo modo para buscar la voluntad divina”
Ignazio di Loyola

Ricorrendo alla scenografia scarna e sinistra di Dante Ferretti, al ritmo con le atmosfere della colonna sonora di Ennio Morricone e la fotografia di Luigi Kuveille, Elio Preti usa il ritiro spirituale che cela ricatti e giochi di potere, per trasformare il branco di politici, banchieri, industriali, giornalisti, magistrati e dirigenti statali di matrice cattolica, in creature miserabili chiamate ad espiare i propri peccati e abusi, nell’universo claustrofobico dell’albergo-eremo che sprofonda nei sotterranei della natura umana, testimone e complice del loro annientamento.

Un girone infernale votato ad autoflagellazione, lotte intestine e delitti pronti a mettere ‘a nudo’ perversioni e peccati di una classe politica che aspira a ridefinire i ruoli, attraverso la sfrenata sete di potere, celata dalla fervente spiritualità di un prete gesuita come il Don Gaetano del magistrale Marcello Mastroianni, quanto dalla figura del Presidente, dedito alla mediazione e il rinnovamento (annullamento) del partito, con la quale Gian Maria Volontè porta sul grande schermo l’amara parodia di un presidente della DC impotente e frustrato.

Un Aldo Moro mai nominato ma così somigliante in tutto da segnare il destino del film, girato negli anni di piombo, mentre iniziava a spaventare l’idea di quel compromesso storico tra Democrazia Cristiana e Partito Comunista, auspicato da Moro e messo a tacere dal suo rapimento e la morte per mano delle Brigate Rosse.

Uno dei tanti misteri d’Italia, i cui mandanti resteranno probabilmente sempre ignoti, come quelli della barbara uccisione di Pier Paolo Pasolini che il 28 agosto 1975 invocava un processo pubblico alla Democrazia Cristiana.

Il film scagliato contro lo strapotere dei partiti, dallo stesso autore lucido, scomodo e osteggiato di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970) e La classe operaia va in paradiso (1971) che, interrogandosi sul futuro politico di un paese in crisi (epidemica), prefigura l’assassinio di Aldo Moro insieme alla scomparsa (trasformazione) della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista dalla scena politica italiana.

Un film controverso che mise fine al sodalizio artistico tra Petri e Volontè, quanto per molti, a quel “cinema politico” italiano inaugurato dal Salvatore Giuliano di Francesco Rosi e nutrito dalle pellicole dirette dallo stesso Petri, insieme a Damiano Damiani, Francesco Rosi, Gillo Pontecorvo e Citto Maselli.

Per Sciascia rappresentava la conclusione del processo che Pasolini non riuscì a fare alla classe politica democristiana, ma a quanto pare per parecchi restava un film da far sparire, come è accaduto per quasi quaranta anni.

Oggi per dare uno sguardo al film e alle dinamiche che ne hanno caratterizzato il destino, possiamo approfittare della versione restaurata dalla Cineteca di Bologna e dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, in collaborazione con Surf Film, presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata.

Una versione che torna al cinema con Il Cinema Ritrovato dal 13 aprile, in anteprima a Firenze con un sentito omaggio a partire dal 2 aprile, mentre è arricchita da ulteriori contributi di approfondimento quella che arriva per la prima volta in Dvd.

Voto di Cut-tv’s: 10

TODO MODO (Italia/1976, 130’) regia di Elio Petri, con Gian Maria Volonté (M.), Marcello Mastroianni (don Gaetano), Mariangela Melato (Giacinta), Michel Piccoli (Lui), Ciccio Ingrassia (Voltrano), Franco Citti (autista di M.), Renato Salvatori (commissario Scalambri), Cesare Gelli (vice prefetto Arras), Tino Scotti (cuoco), Adriano Amidei Migliano (Capra-Porfiri), Giancarlo Badessi (Ventre). Di nuovo in sala restaurato in prima visione con Il Cinema Ritrovato, dal 13 marzo 2015.

06 TODO MODO di Elio Petri, poster

“Todo modo è un film pasoliniano: nel senso che quel processo che Pasolini voleva fare, e non poté fare, alla classe dirigente DC, lo ha fatto oggi Petri. Ed è un processo che suona come un’esecuzione… Non esiste una Democrazia Cristiana migliore che si distingua da quella peggiore, un Moro che si distingua in meglio rispetto a un Fanfani. Esiste una sola Democrazia Cristiana con la quale il popolo italiano deve decidersi a fare definitivamente e radicalmente i conti”. Leonardo Sciascia

TODO MODO di Elio Petri

Gallery fotografica

“L’interesse del libro consiste nel fatto di mettere in una situazione sado-masochista un gruppo di notabili democristiani nel momento in cui risulta chiaro che questa classe dirigente cattolica è destinata a naufragare, a colare a picco, a scomparire. Al posto del pittore immaginato da Sciascia io ho messo un personaggio che è una specie di Tartuffe, un democristiano che somiglia ai tanti ministri che ci governano da trent’anni: mezzo omosessuale e mezzo impotente, soprattutto politicamente impotente. La sua perversione consiste nel fatto di opporsi a qualsiasi cambiamento. […] La sceneggiatura si basa esclusivamente su un principio teatrale, su una scansione regolata dalle diverse posizioni fisiche e dalle meditazioni successive. Sant’Ignazio suddivide i propri esercizi spirituali in circoli rigidi, esattamente come de Sade.”
Elio Petri

TODO MODO di Elio Petri

TODO MODO: Curiosità

Il film è liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia.

Il personaggio del Presidente del partito, conciliante, bonario e segretamente animato da infinita sete di potere, interpretato da Gian Maria Volontè, pur ricorrendo a movenze e pungente ironia andreottiana, anche senza mai nominarlo, è apertamente modellato sulla figura di Aldo Moro, a capo del governo da due anni mentre usciva il film.

A quanto pare lo studio dei comportamenti, dei discorsi, della mimica facciale, fisica (compresi i capelli), persino dell’inflessione della voce e della vena conciliatrice di Moro, furono tanto bene interiorizzati dall’interpretazione di Volontè da buttare i primi due giorni delle riprese per la “somiglianza imbarazzante” con Moro che avrebbe impedito la distribuzione del film.

La critica cattolica insorse per la mimesi destinata a divenire macabro «omaggio».

Marcello Mastroianni veste i panni di Don Gaetano, un prete astuto, calcolatore, politicamente potente e assetato di potere.

L’albergo Zafer che ospita l’incontro dei politici, è stato ricostruito all’interno della pineta di Castel Porziano; l’ingresso è quello della tenuta presidenziale su Via Pratica di Mare. Roma non si vede mai ma è sempre presente.

La pratica degli esercizi spirituali e la citazione che da nome al film, si riferisce alla pratica ‘spirituale’ ideata ne primi decenni del 1500 da Ignazio di Loyola, padre fondatore della Compagnia di Gesù (Gesuiti), proclamato santo da papa Gregorio XV nel 1622. Una pratica ufficialmente approvata dalla Chiesa nel 1548 e adottata come mezzo di formazione di uomini detentori di potere economico e politico, indotti a ritrovare se stessi allontanarsi da tutto e da tutti per un adeguato periodo di tempo.

Il film uscito nelle sale italiane il 30 aprile 1976, venne criticato dalla classe politica democristiana e snobbato dai comunisti, al punto da segnare la fine la fine del sodalizio artistico tra Petri e Volontè e del “cinema politico” italiano.

Petri affermò che “in pubblico i comunisti lo criticavano ma in privato gli confidavano che piaceva”.

Nonostante il buon successo e l’Oscar ottenuti da “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, la Warner Communications decise di non far uscire il film negli Stati Uniti.

In ogni caso, la proiezione nelle sale durò meno di un mese, perché fu prima sottoposto a sequestro e successivamente il rapimento e l’omicidio di Aldo Moro, al quale la maschera di Volontà di ispirava anche troppo, lo resero uno dei film più introvabili dell’ultimo quarantennio.

L’associazione Difesa uomo-natura, denunciò il film per vilipendio.

Dopo il sequestro avvenuto a meno di un mese dalla sua uscita, il negativo della pellicola custodito alla Cineteca Nazionale, fu ritrovato bruciato negli archivi di Cinecittà.

Restauro

Nel 2014 il film è stato restaurato della Cineteca di Bologna e del Museo Nazionale del Cinema di Torino e proiettato al Lido di Venezia il 2 ed il 3 settembre dello stesso anno.

Colonna Sonora

La partitura sonora del film, ispirata alle opere di Olivier Messiaen, è stata realizzata da Ennio Morricone in pochi giorni, dopo che Petri decise di non utilizzare quella affidata a Charles Mingus, sotto contratto con la casa discografica WEA-Atlantic, in sinergia con la Warner che si era impegnata nella distribuzione del film all’estero.

Nel 2004 il gruppo dei sardo-sabaudi Sikitikis ha offerto una rilettura live/inedita dei temi da colonna sonora di Ennio Morricone e Luis Bacalov su brevi videoclip, montati dal critico cinematografico Mario Sesti, tratti dai film “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, “A ciascuno il suo”, “Todo modo” e “La classe operaia va in Paradiso”, tutti diretti da Elio Petri ed interpretati da Gianmaria Volontè.

Premi

1976 – Nastro d’argento
miglior attore non protagonista – Ciccio Ingrassia
1976 – Globo d’oro
miglior attrice – Mariangela Melato (anche per Attenti al buffone)
miglior attore – Marcello Mastroianni (anche per La donna della domenica e Per le antiche scale)
1976 – Grolla d’oro
miglior attrice – Mariangela Melato (anche per Attenti al buffone e Di che segno sei?)
miglior attore – Marcello Mastroianni (anche per La donna della domenica e Per le antiche scale)

Cast tecnico

Regia: Elio Petri
Soggetto: dall’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia 
Sceneggiatura: Elio Petri, Berto Pelosso
Fotografia: Luigi Kuveiller
Montaggio: Ruggero Mastroianni
Scenografia: Dante Ferretti 
Costumi: Franco Carretti 
Musica: Ennio Morricone
Produzione: Daniele Senatore per Cine Vera.

TODO MODO di Elio Petri

«Forzai le mani di Sciascia anche nel tono del film (…), e mi sembrò così, non soltanto di seguire un’indicazione di Sciascia (…), ma di evocare quel clima di farsa nerissima che si respirava e si continua tuttora a respirare in Italia.» (Elio Petri, 1979)

TODO MODO per la prima volta in DVD

Mustang Entertainment estende il lavoro di recupero dei capolavori ‘politici di Elio Petri, da “Le mani sulla città” a “Todo Modo”, il film sequestrato dalla censura per anni, disponibile per la prima volta in Dvd distribuito da CG Entertainment, nella versione restaurata dalla Fondazione Cineteca di Bologna e dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, in collaborazione con Surf Film e Warner Bros, presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna nel 2014.

Un Dvd arricchito dalle interviste curate da Umberto Rondi ai registi Marco Bellocchio e Giuliano Montaldo, insieme ai contributi di Giovanni De Luna, Storico dell’Università di Torino e di Agostino Giovagnoli, Storico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano.

La Cineteca di Bologna porta in sala il film dal prossimo 13 aprile, in anteprima il 2 al Cinema Odeon di Firenze.

todo modo ps_ed Mustang Entertainment

TODO MODO: l’omaggio di Firenze a Elio Petri

Da giovedì 2 a sabato 4 aprile 2015, il cinema Odeon di Firenze, CG Entertainment e la Cineteca di Bologna, in collaborazione con il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – Gruppo Toscano, presentano un omaggio a Elio Petri, con la proiezione del film restaurato dalla Cineteca di Bologna, del DVD pubblicato per la prima volta in assoluto a cura di Mustang Entertainment e distribuito da CG Entertainment, con un ciclo di incontri dedicati al grande regista a cura di Libreria Todo Modo (Firenze) e Associazione Indagine.

Gli incontri nascono per favorire la rilettura della forte e controversa cinematografia di Elio Petri alla luce dei contributi di semiologi, performer, critici d’arte e artisti, dando spazio a visioni anche non propriamente cinematografiche.

Prima nazionale del film restaurato
2 Aprile ore 21.00
Cinema Odeon
Piazza Strozzi 2
Firenze
www.odeonfirenze.com

Ciclo di incontri alla libreria Todo Modo
Da Todo Modo a Todo Modo
(ad ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili)

2 aprile 2015, ore 18:00

Presentazione del DVD del film, a cura di Mustang Entertainment.
A seguire
Petri, Il cinema, la realtà, la critica.
La visione della realtà e le sue controindicazioni, viaggio nella cinematografia di Petri e nella risposta della critica e della censura.
Intervengono: Paola Petri (moglie di Elio Petri), Federico Bacci (regista e sceneggiatore), Claudio Carabba (giornalista/critico), Gabriele Diverio (storico del cinema), Marco Luceri (giornalista/critico), Alfredo Rossi (critico cinematografico).

3 aprile 2015, ore 18:00

Il corpo della politica.
Rappresentazione della mimesi politica nei film di Elio Petri a confronto con altri esempi. Dalla performance alla pittura, dalla scultura al teatro, un filo ininterrotto dal passato fino ad oggi.
Intervengono: Tommaso Granelli (sociologo/semiologo/studioso della politica), Jacopo Torriti (autore di uno studio su Petri e la critica) Andrea Cortellessa (critico letterario), Pietro Gaglianò (critico d’arte e curatore), Chiara Lagani (attrice della compagnia teatrale Fanny & Alexander).

4 aprile 2015, ore 18:00

Petri e le arti figurative
Il Cinema di Petri raccontato attraverso l’arte, riferimenti presenze e influenze delle arti figurative nella cinematografia di Elio Petri, il loro ruolo e la loro funzione nella creazione del suo personalissimo linguaggio cinematografico.
Intervengono: Riccardo Venturi, Francesco Galluzzi (storici dell’arte), Laura Cusmà (storica del cinema).

TODO MODO di Elio Petri