Torino 2010: Kaboom – La recensione del film di Gregg Araki
Kaboom (Kaboom, Usa e Francia 2010, commedia) di Gregg Araki con Haley Bennett, Thomas Dekker, James Duval. Smith ha 18 anni, vive in un campus universitario nei pressi di Los Angeles, è bisessuale (anche se non ama le etichette), ama alla follia il compagno di stanza Thor, surfista bellissimo quanto stupido. Ad una festa conosce
Kaboom (Kaboom, Usa e Francia 2010, commedia) di Gregg Araki con Haley Bennett, Thomas Dekker, James Duval.
Smith ha 18 anni, vive in un campus universitario nei pressi di Los Angeles, è bisessuale (anche se non ama le etichette), ama alla follia il compagno di stanza Thor, surfista bellissimo quanto stupido. Ad una festa conosce London, una ragazza con la quale inizia una relazione sessuale, e soprattutto, forse sotto l’effetto di alcuni biscotti allucinogeni, assiste ad un omicidio: quello della ragazza dai capelli rossi che popola i suoi sogni…
Ci sono ormai diversi modi per approcciarsi ad un film di Araki. Ci sono i fan della prima ora, che dopo Mysterious Skin hanno tacciato l’autore di essersi perso nella sua autorialità e di aver invece perso l’ingenua follia dei primi film, quelli davvero indipendenti. Ci sono quelli che Araki o non lo conoscono o lo conoscono poco, e allora restano spiazzati, sia positivamente che negativamente a seconda del loro gusto. E ci sono i fan duri e puri che lascerebbero dirige al loro regista indie preferito qualunque cosa.
Qualunque categoria sia la vostra, non preoccupatevi troppo delle recensioni che leggerete in giro: giudicate coi vostri occhi, perché con Kaboom (come per tutti i film del regista, ça va sans dire) ci si trova davanti ad un oggetto poco identificato ed identificabile con il parere di una sola persona. Che a suo modo potrebbe essere già un pregio non da poco.
Vincitore della Queer Palm all’ultimo Festival di Cannes, dove è stato un vero caso, visto che le proiezioni sono aumentate oltre il normale per la numerosa richiesta da parte del pubblico più giovane, Kaboom ha un titolo che è tutto un programma ed una piccola linea guida. Ovvero, è un’esplosione autentica in cui la definizione di genere non ha più senso e quel che conta è evidentemente altro.
Parlando della trama del film, Araki ha citato Twin Peaks. Noi aggiungeremo anche altro Lynch nel calderone, come quello di Strade Perdute (citato proprio con una soggettiva della macchina verso la fine del film). E i personaggi sembrano richiamare anche i protagonisti giovani di certi romanzi di Bret Easton Ellis, ad iniziare dall’efebico Thomas Dekker. Provate poi a leggere Imperial Bedrooms, l’ultimo romanzo dello scrittore, e forse noterete qualcosa di simile con Kaboom…
Ma detto ciò, stiamo parlando di un film personalissimo che può fare impazzire come può farsi odiare sin da subito. Però è un inno alla libertà sessuale, un inno contro ogni tipo di etichetta, una liberazione per niente seriosa in un’epoca in cui l’autorialità rischia di prendersi troppo sul serio. Gregg Araki è un autore, ha una cifra stilistica sempre riconoscibile ed un nutrito gruppo di appassionati: eppure tira fuori il film più folle, assurdo, “scemo” dell’anno, e anche uno dei più vitali.
Voto Gabriele: 7.5
Il film sarà distribuito dalla Bim, prossimamente. Qui potete vedere il trailer italiano del film.