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Torino 2012: i 25 film da non perdere secondo Cineblog

Avete la fortuna di assistere al 30. Torino Film Festival? Non sapete bene come creare il vostro programma? Cineblog vi consiglia 25 film da non perdere.

pubblicato 23 Novembre 2012 aggiornato 31 Luglio 2020 19:57

Ci siamo: parte oggi, venerdì 23 novembre, il 30. Torino Film Festival. Un programma “bulimico” in cui si possono costruire decine di percorsi, con il quale si possono seguire il concorso e le anteprime di maggior richiamo, oppure addentrarsi tra le retrospettive, le personali di autori poco noti al grande pubblico e pellicole sperimentali. Come dire: ad ognuno il suo cinema. Basta che sia buono.

Noi siamo già a Torino, pronti a raccontarvi il cinema e le tematiche di questo anno speciale per la rassegna. E, per tutti quelli che hanno la fortuna e la possibilità di essere nella città della Mole, diamo alcuni consigli “al buio”, e non solo. 4 film che noi di Cineblog abbiamo già visto (al Festival di Cannes 2012), e 21 titoli che non perderemo per nulla al mondo.

Un paio di segnalazioni. La prima: il quinto film che vi avremmo consigliato, tra quelli che abbiamo già visionato, doveva essere La parte degli angeli di Ken Loach, il quale non sarà al TFF per le ragioni che ormai sapete. Niente Gran Premio Torino, ma anche niente film. Peccato. Mentre scriviamo non sappiamo che titolo lo sostituirà o se ci saranno repliche di titoli già presenti. La seconda: abbiamo volontariamente scelto di evitare di prendere decisioni al buio sui titoli in concorso, che vi recensiremo tutti in anteprima in questi giorni.

Va da sé che, secondo noi, sono tutti e 16 film imperdibili, da sommare ai 25 titoli che vi proponiamo. Ultima nota: questo è solo un percorso, che comprende soprattutto le sezioni Festa Mobile e Rapporto Confidenziale. Di titoli che non vediamo l’ora di vedere, anche nelle altre sezioni, ce ne sono molti altri. Ad ognuno il suo cinema, quindi. Ora prendete il vostro programma, armatevi di matita – penna – evidenziatori – pazienza, e via a crearvi il vostro 30. Torino Film Festival. Difficilmente ne uscirete delusi, e nel nostro piccolo vi diamo una mano con queste segnalazioni.

Tutti i 25 film da non perdere del 30. TFF dopo il salto.


I film già visti da Cineblog

11.25: The Day He Chose His Own Fate – Koji Wakamatsu (Torino XXX): il penultimo lavoro del grande regista nipponico, prima di The Millennial Rapture, visto a Venezia, e prima della morte prematura il 17 ottobre. Un film minore, dopo un lavoro così importante e urgente come Caterpillar, che non trova uno stile adatto al suo forte contenuto. Ma è imperdibile, vista l’occasione di vedere un ultimo Wakamatsu in sala. Presentato nell’Un Certain Regard di Cannes 2012.

After the Battle – Yousry Nasrallah (Torino XXX): la “battaglia dei cammelli” e la Rivoluzione del Nilo, narrati per la prima volta in un lungometraggio di finzione. Il film di Nasrallah è necessario e doveroso, tanto quanto è disordinato e poco appassionante. Un’occasione mancata, ma a cui bisogna comunque dare un’opportunità. In concorso a Cannes 2012. La recensione.

Holy Motors – Leos Carax (Torino XXX): un film definitivo, perennemente in bilico tra scherzo, gioco e amore per il cinema. Ma è “serissimo”. Una matriosca di invenzioni, per un’opera che si rimette sempre in gioco, dialogando con lo spettatore: lo diverte, lo affascina, lo irrita e lo sorprende. Non avete visto ancora niente, se non avete visto Holy Motors. In concorso a Cannes 2012, dove non vinse nulla: troppo oltre. La recensione.

No – Pablo Larraìn (Torino XXX): un film meraviglioso, lucido e commovente, da uno dei registi più bravi e personali in circolazione. Chiude la trilogia della dittatura di Pinochet, dopo Tony Manero e Post Mortem. Stratosferico il lavoro sul materiale di repertorio, amalgamato perfettamente con le riprese delle telecamere U-matic. Grande Gael García Bernal. Vincitore della Quinzaine des Réalisateurs a Cannes 2012. La recensione.

I 20 consigli “al buio” di Cineblog

– 28 Hotel Rooms – Matt Ross (Festa Mobile): 28 appuntamenti segreti da consumare in un hotel, tra lui e lei. Che non si conoscono, ma impareranno a farlo. Una storia all’apparenza semplice, ma che sembra nascondere tantissime implicazioni: quasi un film sfida, che potrebbe essere emotivamente potente.

Anna Karenina – Joe Wright (Festa Mobile): versione “alla Baz Luhrmann” del romanzo dell’epocale romanzo di Tolstoj. Wright ritrova la sua “musa”, Keira Knightley, in un film che ha fatto parecchio discutere, ma che generalmente ha convinto la critica. Nel cast anche Jude Law e Aaron Johnson.

– Blancanieves – Pablo Berger (Festa Mobile): la storia di Biancaneve traslata nella Spagna degli anni 20. Un mèlo muto e in bianco e nero che sembra scimmiottare The Artist: è invece un progetto molto più vecchio, e che sono già in molti a preferire al film di Hazanavicius. Candidato spagnolo agli Oscar 2013.

Compliance – Craig Zobel (Rapporto Confidenziale): lavora in un fast food e fa una vita più che ordinaria, finché un giorno non l’accusano ingiustamente di essere una ladra. E comincia un calvario. Ha girato decine di festival in tutto il mondo (Sundance, Locarno, Londra), raccogliendo applausi e ottime critiche. E sappiamo già che ci farà incazzare alla grande con la “giustizia”.

Ginger & Rosa – Sally Potter (Festa Mobile): Ginger e Rosa sono nate il giorno della bomba su Hiroshima. Sembrano destinate a rimanere sempre insieme, ma non sarà così. Un coming-of-age che sembrava destinato a folgorare tutti, ma ha diviso le platee, tra chi lo ama alla follia e chi un po’ meno. A noi pare spaziale. Con Con Elle Fanning, Christina Hendricks e Annette Bening. Film di chiusura.

– Imogene – Robert Pulcini e Shari Springer Berman (Festa Mobile): Imogene viene lasciata dal ragazzo benestante, e dopo aver tentato il suicidio si ritrova dalla mamma. Ovvero, alle sue povere origini. Dai registi dell’ottimo American Splendor e dei discussi Il diario di una tata e Un perfetto gentiluomo. Con Kristen Wiig, Annette Bening e Matt Dillon.

– The Land of Hope – Sion Sono (Rapporto Confidenziale): una famiglia vive tranquilla nella sua piccola fattoria a Nagashima. Un giorno un terremoto fa scoppiare una centrale nucleare. Il regista nipponico più importante del momento continua a riflettere sul disastro di Fukushima, dopo Himizu.

Maniac – Franck Khalfoun (Rapporto Confidenziale): co-prodotto da William Lustig, regista del mitico film originale, un remake che sposa le premesse del primo film per trovare una strada tutta sua. Ardito fin dallo stile (è quasi tutto in soggettiva), con una scelta di casting che lascia spiazzati: Elijah Wood, l’angelico Frodo de Il signore degli anelli, è il feroce killer. Per stomaci forti.

Quartet – Dustin Hoffman (Festa Mobile): una casa di riposo per cantanti lirici e musicisti, un mondo raccontato con leggerezza ed ironia da Hoffman, splendido 75enne che esordisce oggi alla regia. Con un cast di arzilli vecchietti da applausi, capitanato da Maggie Smith. Film d’apertura del festival.

Ruby Sparks – Jonathan Dayton e Valerie Faris (Festa Mobile): Calvin ha il blocco dello scrittore. Un giorno inventa Ruby Sparks, la ragazza dei sogni: che diventa realtà. Dai registi di Little Miss Sunshine, una delle commedie indie più chiacchierate dell’anno. Con Paul Dano e Zoe Kazan, coppia anche nella vita reale.

The Sessions – Gli appuntamenti – Ben Lewin (Festa Mobile): un uomo deve passare tutta la sua vita in un polmone d’acciaio. Ma vuole perdere la verginità: lo aiutano un prete e una terapista sessuale. Tratto da una storia vera, il film che ha commosso e divertito il Sundance. John Hawkes e Helen Hunt in odore di nomination agli Oscar 2013.

Shadow Dancer – James Marsh (Festa Mobile): spy-story ambientata nell’Irlanda del Nord, tra Ira e omicidi. Dal regista degli acclamati documentari Man on Wire e Project Nim, un film che si è già beccato applausi e buone recensioni in decine di festival, tra cui il Sundance e Berlino. Con Clive Owen e Andrea Riseborough.

– Silent Youth – Diemo Kemmesies (Festa Mobile): lui e lui sono giovanissimi. Si conoscono, iniziano ad incontrarsi e a fare passeggiate assieme. Coming of age sulle incertezze dell’amore e dell’identità. Il film queer del festival. Preceduto dal corto Rufus Stone, diretto da Josh Appignanesi, in concorso nel 2010 con The Infidel.

Smashed – James Ponsoldt (Rapporto Confidenziale): lui e lei si amano, e sono “felicemente” alcolizzati. Poi lei decide di darci un taglio. Una commedia che si preannuncia irresistibile, e che ha già conquistato il Sundance. Con una coppia di attori che ci rivelerà delle grosse sorprese: Mary Elizabeth Winstead, nel ruolo della vita, e Aaron Paul, amatissima star di Breaking Bad.

– Starlet – Sean Baker (Torino XXX): una ragazza di 21 anni incontra un’anziana bisbetica. Le due stringono una particolare amicizia. Torna Sean Baker, tra i registi realmente indipendenti più interessanti in America. A Torino vinse il Premio della Giuria con il bel Prince of Broadway nel 2008, ma anche i precedenti sono lavori davvero validi (recuperate Take Out).

Le streghe di Salem – Rob Zombie (Rapporto Confidenziale): tremate, tremate, le streghe son tornate. Il regista de La casa del diavolo e Halloween – The Beginning affronta una delle leggende per antonomasia della Storia americana. Con uno stile che pare richiamare Jodorowsky e Kubrick. Ha scatenato pareri opposti e discordanti: lo si amerà o lo si odierà.

– Tabu – Miguel Gomes (Onde): una storia d’amore ambientata nel passato coloniale del Portogallo, racconatata con uno stile all’insegna di Murnau. Tra The Artist e Blancanieves, il film sorpresa di Berlino 2012. Presentato all’interno della personale del regista.

– Tentazioni (Ir)resistibili – Thanks for sharing – Stuart Blumberg: ovvero Shame in versione commedia. Tre uomini sex addicted tentano di superare la “malattia”: ma uno di loro non ci riesce proprio. Esordio alla regia dello sceneggiatore de I ragazzi stanno bene, con cast stellare in cui figurano Mark Ruffalo, Gwyneth Paltrow, Tim Robbins e… Pink!

– Tower Block – Ronnie Thompson e James Nunn (Rapporto Confidenziale): gli ultimi inquilini di un palazzo dell’East London che dev’essere demolito si ritrovano ad essere presi di mira da un cecchino. Tensione, sociologia, ansia e politica: mix imperdibile. Sarà il The Raid di questa edizione?

V/H/S – Radio Silence, David Bruckner, Glenn McQuaid, Joe Swanberg, Ti West e Adam Wingard (Rapporto Confidenziale): il caro, buon, vecchio horror antologico. 6 episodi diretti da altrettanti registi, ma con una variante: è un found footage che omaggia i nastri vhs. Tra i registi svetta Ti West, uno degli autori indie horror americani più interessanti della sua generazione.

– What Richard Did – Lenny Abrahamson (Torino XXX): Richard è il bello di un gruppo di alcuni giovani irlandesi. Ma ad una festa accade una tragedia, e il suo mondo va in frantumi. Dal regista del bellissimo Garage, vincitore a Torino nel 2007, un film che si preannuncia tra quelli più emotivamente devastanti dell’intera rassegna.

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