Torino Film festival: Charlie Bartlett.
Charlie Bartlett di Jon Poll con Anton Yelchin, Robert Downey Jr, Hope Davis, Kat Dennings, Tyler HiltonContinuiamo l’analisi delle proposte del Torino Film Festival. Charlie Bartlett di Jon Poll, con Robert Downey Jr, (che, con mio enorme piacere è tornato oramai a lavorare in modo costante e alla grande ) sarà proiettato Sabato 24 Novembre
Charlie Bartlett
di Jon Poll con Anton Yelchin, Robert Downey Jr, Hope Davis, Kat Dennings, Tyler Hilton
Continuiamo l’analisi delle proposte del Torino Film Festival. Charlie Bartlett di Jon Poll, con Robert Downey Jr, (che, con mio enorme piacere è tornato oramai a lavorare in modo costante e alla grande ) sarà proiettato Sabato 24 Novembre ore 16 al cinema Ambrosio 1.
Uscirà nelle sale italiane a Febbraio e, naturalmente, cineblog ha già fatto vedere il trailer. Ma ecco una breve presentazione del film che viene definito “una provocante commedia sull’era del Prozac”, e le dichiarazioni degli autori.
Il Charlie Bartlett del titolo (Anton Yelchin) è un giovane e ricco studente, particolarmente intelligente ma depresso, represso, insomma infelice. Cacciato per le sue bizzarrie dall’esclusiva scuola privata che frequenta, è costretto a passare a quella pubblica.
La sua appartenenza sociale gli renderà all’inizio molto difficile farsi accettare dai nuovi compagni e soprattutto dal preside interpretato Robert Downey Jr. che non vede affatto di buon occhio la relazione di Charlie con sua figlia Susan (Kat Dennings).
Charlie è però un ragazzo dalle “mille risorse”: nel bagno della scuola adibito a studio medico, dispensa pareri “professionali” e prescrizioni di antidepressivi al limite della legalità. Queste sedute analitiche avranno però esiti impensabili sui ragazzi, anche sul preside e sulla sua stessa vita.
Per il regista del film Jon Poll, l’incontro con Charlie Bartlett è stato un colpo di fulmine. “Ho letto circa un centinaio di sceneggiature nell’ultimo anno. Ero ansioso di trovarne una che mi conquistasse, e finalmente ho trovato questa. Mi ha fatto ridere a crepapelle, ma mi sono sentito anche stimolato, divertito, sorpreso e commosso.
Finalmente un film sulla scuola superiore che parla di persone vere e che tratta tematiche reali ma con umorismo e pathos. Charlie Bartlett è davvero un personaggio magnifico, in grado di sopraffare qualsiasi cosa con il suo schietto ottimismo: ecco ciò che mi ha colpito maggiormente”.
Lo sceneggiatore Nash dichiara di aver voluto “scrivere una storia sugli adolescenti che non fosse patinata, ma autentica. Gli adolescenti non sono stupidi e a volte penso che siano più avanti degli adulti, quindi è importante per me che questa storia risulti realistica sotto ogni aspetto”.
Quando Nash inizia a scrivere la sceneggiatura di Charlie Bartlett, il taglio è molto più provocatorio, incentrato sul tema degli psicofarmaci e del loro sempre più eccessivo utilizzo da parte degli adolescenti: Charlie dispensa ai suoi compagni di scuola Ritalin, Prozac e tutte quelle “pillole della felicità” in genere molto diffuse tra gli adulti.
“Il film non è né pro né contro l’uso degli psicofarmaci” dichiara Nash. “È la storia di un giovane che inizia a distribuire questi medicinali per conquistare popolarità, ma poi si rende conto che può aiutare i suoi coetanei a risolvere i loro problemi con metodi alternativi all’ assunzione di psicofarmaci”.
“Ciò che rende Charlie interessante, secondo me, è il suo costante ottimismo, al contrario dei tanti ragazzi che reagiscono ai problemi con rabbia o depressione. È sempre pronto a concedere il beneficio del dubbio agli altri e ad aprisi alle novità, cosa che lo rende piuttosto insolito”.
Nonostante il film tenda a utilizzare una comicità piuttoso dark, Nash sostiene “Sono certo che gli spettatori usciranno dal cinema discutendo sui farmaci, e ne sono felice; ma l’altro messaggio che volevo lanciare con questo film riguarda il fatto che tutti abbiamo a che fare con problemi simili, e, se questo è il vostro caso, non siete soli”.
“La sceneggiatura è provocatoria, originale e diversa” dichiara uno dei produttori. “È una commedia che scava in profondità e parla del mondo in cui viviamo. In qualità di produttore cerco storie originali, di spicco, sfrontate: ho ritrovato tutto ciò nella sceneggiatura di Gustin. Ha un vero e proprio talento per catturare il modo di comunicare dei giovani d’oggi”.