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Torino Film Festival: commenti e voti

Sono arrivato a festival iniziato, il quarto giorno. Mi sono perso quattro film in concorso, ahimè: peccato soprattutto per La famiglia Savage, il film d’apertura, di cui si parla bene. Mi sono perso anche due succulente anteprime come Charlie Bartlett o l’acclamato Irina Palm, che però vedremo già sui nostri schermi da giovedì 6 dicembre.Vista

2 Dicembre 2007 23:02



Sono arrivato a festival iniziato, il quarto giorno. Mi sono perso quattro film in concorso, ahimè: peccato soprattutto per La famiglia Savage, il film d’apertura, di cui si parla bene. Mi sono perso anche due succulente anteprime come Charlie Bartlett o l’acclamato Irina Palm, che però vedremo già sui nostri schermi da giovedì 6 dicembre.

Vista la qualità iniziale di questa 25a edizione del Torino Film Festival, qualcuno poteva anche pensare che la qualità dei film sarebbe diminuita man mano con l’avanzare dei giorni (c’è chi l’ha detto di Venezia, dimenticandosi di Greenaway, Demme, Gitai e To). E invece si sono viste pellicole interessanti tutti i giorni.

Il concorso dei lungometraggi l’ha vinto Garage, il bel film dell’irlandese Leonard Abrahamson. Tra l’altro, uno degli ultimi giorni il pubblico ha iniziato a pensare che questo piccolo film avrebbe potuto sbaragliare gli altri; mi ricordo un ragazzo che, al cinema Ambrosio, parlando con un altro ragazzo dichiarava di aver appena visto quello che senza dubbio per lui era il miglior film in concorso: proprio Garage. Segno che il pubblico ha apprezzato.

Come ha apprezzato molto l’ironica e dolce storia di Lars e del suo manichino “anatomicamente perfetto”. Infatti, Lars e una ragazza tutta sua si è aggiudicato il Premio della giuria popolare: e Ryan Gosling merita una menzione speciale per la sua interpretazione quanto il protagonista di Garage, Pat Shortt. Il premio come migliore attore lo ha vinto tuttavia Kim Kang-Woo, con la sua bella e toccante performance nel riuscitissimo The Railroad del coreano Park Heung-sik.

E se non posso commentare la scelta di Joan Chen come migliore attrice per The home song stories -ma posso di certo dire che un premio lei se lo merita sempre, anche se fosse stato per la carriera, compreso il suo ruolo in Lussuria di Ang Lee-, posso dire che il malese The Elephant and the Sea è un Premio speciale della giuria personalmente inaspettato ma comunque prevedibile.

Il film, presentato come ipnotico e vicino al cinema di Tsai Ming-liang (ma fra lui e il regista Woo Ming Jin ci sono diversità che saltano subito all’occhio), è ostico e poetico allo stesso tempo. Un oggetto difficile, a tratti indecifrabile se non lo si segue con pazienza.

Ma anche gli emozionanti amori adolescenziali di Naissance des pieuvres, la dolcezza e le paure della malattia di Lontano da lei e i misteri thriller di Noise hanno accontentato il pubblico e riscosso fortuna.

Incredibilmente bella la sezione dei film fuori competizione e presentati in anteprima, tra cui spiccano l’impeccabile Cronenberg col suo impressionante La promessa dell’assassino (da noi in sala dal 14 dicembre), il grande Sokurov col suo bellissimo Alexandra, il folle Exodus di Pang Ho-cheung.

Non sono mancati gli oggetti strani (The Tracey Fragments, tutto in multi-frame, ma anche Viva della Biller), le delusioni italiane (in primis Nelle tue mani di Del Monte), i documentari “direttamente da un altro pianetà” (il messicano Los ladrones viejos).

Una bella edizione, in cui si sentiva solo la mancanza di brividi horror (ma non ritornerò sull’argomento, anche se mi sta particolarmente a cuore), vista anche la presenza per due anni consecutivi dei Masters of Horror. Ma detto questo, i complimenti alla coppia Moretti-Martini, sempre in prima fila per introdurre le pellicole e parlare con gli autori, sono d’obbligo. Al festival ci si è divertiti, nonostante file che iniziano un’ora prima dell’entrata in sala -colpa dei fanatici!-: anche a rivedere 27 volte la sigla, tra l’altro bella e “tranquilla”, che si contrappone a quella vivace e roboante di Venezia.

Di seguito i voti ai film visti.

In concorso

Lontano da lei (Away from her)
Voto: 7

The Blue Hour
Voto: dal 5 al 6

The Elephant and the Sea
Voto: 6

Garage
Voto: 8

Gyeong-Ui-Seon (The Railroad)
Voto: dal 7 all’8

Lars e una ragazza tutta sua (Lars and the real girl)
Voto: 8

Lino
Voto: 6

Naissance des pieuvres
Voto: dall’8 al 9

Neandertal
Voto: 6

Noise
Voto: dal 7 all’8

Vogelfrei
Voto: dal 4 al 5

Anteprime

10 Items or Less
Voto: 7

La promessa dell’assassino (Eastern Promises)
Voto: 10

Un bacio romantico (My Blueberry Nights)
Voto: 7

Once
Voto: 7

A Thousand Years of Good Prayers
Voto: 6

Panorama italiano

Nelle tue mani
Voto: 4

Signorina Effe
Voto: 5

Fuori concorso

Actrices
Voto: 6

Adeul (My Son)
Voto: 8

Alexandra
Voto: 8

Bufor
Voto: dal 7 all’8

Ceot oi kap gei (Exodus)
Voto: 8

Los ladrones viejos
Voto: dal 7 all’8

The Princess of Nebraska
Voto: 8

The Tracey Fragments
Voto: 7

Lo stato delle cose

Viva
Voto: 7

Ed ecco i doverosi ringraziamenti: a Micol, che non solo ci ha trovato una comodissima sistemazione a tempo record, ma mi ha sopportato un’intera settimana tra le mie ansie di non entrare in sala e la mia assoluta incapacità di svegliarmi presto la mattina; a Luchino ed Elena, che mi hanno accompagnato i primi giorni (anche a vedere il primo film dopo aver dormito niente la notte e aver viaggiato fino a poco prima); e ovviamente a Carla, a cui ho inviato tutti i resoconti giornalieri per mail (la connessione dell’hotel era imbarazzante…), che poi lei ha postato accuratamente e pazientemente. Ah, e grazie al Picadilly Burger (hamburger piccantoso), che mi ha salvato dalla morte per fame ogni mezzanotte…

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