Torino Film Festival: le recensioni di Le plus belles escroqueries du monde, Repulsion
Les plus belles escroqueries du monde (Le più belle truffe del mondo, Francia 1964) Regia Hiromichio Horikawa, Roman Polanski, Ugo Gregoretti, Claude Chabrol; sceneggiatura Gérard Brach, Roman Polanski, Ugo Gregoretti, Claude Chabrol, Paul Gégauff, Jean-Luc Godard; fotografia Asakazu Nakai, Tonino Delli Colli, Jerzy Lipman, Raoul Coutard; interpreti Mie Hama, Ken Mitsuda, Yatsuko Tanami, Nicola Karen,
Les plus belles escroqueries du monde (Le più belle truffe del mondo, Francia 1964) Regia Hiromichio Horikawa, Roman Polanski, Ugo Gregoretti, Claude Chabrol; sceneggiatura Gérard Brach, Roman Polanski, Ugo Gregoretti, Claude Chabrol, Paul Gégauff, Jean-Luc Godard; fotografia Asakazu Nakai, Tonino Delli Colli, Jerzy Lipman, Raoul Coutard; interpreti Mie Hama, Ken Mitsuda, Yatsuko Tanami, Nicola Karen, Jan Teulings, Arnold Gelderman, Gabriella Giorgelli, Guido Guiseppone, Giuseppe Mannajuolo, Christian Lentretien, Jean-Louis Maury, Jean-Pierre Cassel, Francis Blanche, Catherine Deneuve, Sacha Briquet, Philomène Toulouse, Pierre Arland, Henri Attal, Michel Charrel, Gilbert Denoyan, Marcel Gassouk, André Letourneur, André Stanislas, Dominique Zardi, Charles Denner, Jean-Luc Godard, Jean Seberg, László Szabó.
Nelle edizioni italiana e francese è un film formato da 4 episodi che si svolgono a Tokyo (Les cinq bienfaiteurs de Fumiko, I cinque benefattori di Fumiko), Amsterdam (La riviere de diamants, Il fiume di diamanti), Napoli (La feuille de route, Il foglio di via), e Parigi (L’homme qui vendit la Tour Eiffel, L’uomo che vendette la Torre Eiffel). Venne tagliato l’episodio firmato da Jean-Luc Godard dal titolo Le Grand Escroq (il grande truffatore).
Nel primo episodio un’entraîneuse finisce per far morire un uomo anziano che si vanta della sua dentiera di platino e si porta dietro mazzette di yen. Peccato che alla fine tutto si dimostri falso. Nel secondo episodio – quello diretto da Polanski – una giovane ladra si lascia sedurre da un ricco uomo d’affari solo per organizzare una vendita di gioielli che dovrebbe essere finalizzata a casa dell’attempato seduttore. La collana però non resterà per molto al collo della donna…
Nel terzo episodio, una giovane prostituta sposa un vecchio napoletano per poter restare a Napoli e non essere rispedita al suo paesello. Invece di ringraziarlo il fidanzato e pappone maltratta il giovane cliente – e studente in diritto – che li ha consigliati. E lui si vendica. Si conclude con un classico: un truffatore riesce a vendere la famosa torre ad un ricco tedesco come se fosse un enorme rottame di ferro.
Nell’episodio tagliato – ma incluso nella versione del Torino Film Festival – una giornalista viene sospettata di stampare biglietti falsi. Alla fine riesce a ritrovare le tracce del falsario – interpretato dallo stesso Godard. Commedia gradevole in cui l’episodio di Godard non c’entra un granché.
Repulsion (Inghilterra, 1965) Regia Roman Polanski; sceneggiatura Roman Polanski, Gerra Brach; fotografia Gilbert Taylor; montaggio Alastair McIntyre; scenografia Seamus Flannery, Frank Wilson; musica Chico Hamilton, Gabor Szabo; suono Leslie Hammond; interpreti Chaterine Deneuve, Ian Hendry, John Fraser.
Il film è il racconto della lenta discesa agli inferi di Carol (interpretata da una giovane e splendida Catherine Deneuve). Vive a Londra insieme alla sorella ed è una donna bizzarra e disturbata – probabilmente ha avuto un trauma che l’ha segnata. Per esempio, non ama l’amante della sorella – si chiama Michael -, e quando lui si ferma la notte, lei non riesce a dormire. Ha pure una specie di spasimante, Colin, che le fa delle avance – regolarmente respinte.
La situazione precipita quando la sorella decide di andare in vacanza in Italia con Michael. Carol non vuole restare sola, e ha ragione, perché dopo la partenza della sorella la sua condizione psichica peggiora subito. Sogna che qualcuno butti giù la porta e che la violenti. Immagina delle fessure nelle pareti, e si fissa su alcuni oggetti come il rasoio di Michael. Le allucinazioni continuano e si fanno sempre più forti man mano che ci avviciniamo alla soluzione finale. La fragile Carol uccide prima Colin e poi il proprietario dell’immobile venuto a chiedere l’affitto.
Quando la sorella e l’amante ritornano dalla loro vacanza italiana, trovano la casa sottosopra e i due cadaveri, uno nel bagno e l’altro in sala. Carol è nascosta sotto il letto, non si sa se incosciente o in una specie di trance.