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La Verità Nascosta: Trailer italiano, note di regia e sinossi

Uscirà il 10 febbraio prossimo nei cinema nostrani La Verità Nascosta. Distribuito dalla Moviemax e diretto da Andi Baiz, il film si mostra quest’oggi attraverso il trailer ufficiale.

11 Gennaio 2012 09:56

Uscirà il 10 febbraio prossimo nei cinema nostrani La Verità Nascosta. Distribuito dalla Moviemax e diretto da Andi Baiz, il film si mostra quest’oggi attraverso il trailer ufficiale nella nostra lingua, con una lunga ed interessante nota di regia scritta dallo stesso Baiz che vi attende dopo il saltino. Primo film colombiano-spagnolo realizzato in collaborazione con 20th Century Fox, La Verità Nascosta, i cui protagonisti sono Martina García, Quim Gutiérrez, Clara Lago ed Alexandra Stewart, non è altro che un thriller psicologico che esplora le dinamiche dell’amore, della gelosia, del tradimento.

Adrián, un maestro dell’Orchestra Filarmonica, e la sua fidanzata Belén sembrano essere molto innamorati. Però quando Belén comincia a dubitare della sua fedeltà, sparisce senza lasciare traccia. Afflitto, Adrián si consola grazie alla sua musica e tra le braccia di Fabiana. Ma, mentre la passione tra i due comincia a crescere, iniziano ad affiorare domande sulla misteriosa scomparsa di Belén.


Note di Regia

Esiste nell’animo di ognuno di noi il desiderio malato di possedere la persona che amiamo. Su questa idea di possessione amorosa ho costruito la storia de La Verità Nascosta, una trama sinistra che parla di come sia impossibile amare quando ci si scontra con la nostra natura terrena. Il film mostra i rischi che si possono correre nel mettere alla prova l’amore del proprio partner.

La struttura del film é poco convenzionale, si tratta di una storia che viene narrata due volte, attraverso due punti di vista differenti. Nella prima metà, dove il personaggio principale è Fabiana, la narrativa è tracciata dai codici del genere della suspance. I movimenti della telecamera sono controllati, tecnici ed eleganti, creando un cinema più classico.

In seguito la storia si racconta di nuovo, attraverso gli occhi di Belén. Qui il genere subisce una grande metamorfosi e si trasforma in una dramma, carico di tensione e forti emozioni. La maggior parte di questa seconda metà si gira con la camera in mano. Questo per dare più instabilità allo sguardo del personaggio e per conferire all’attrice maggiore libertà scenica.

Il rigore della storia è uno degli aspetti più interessanti della sceneggiatura. Mi riferisco al fatto che si tratta di una pellicola contenuta, proprio come il bunker che soffoca poco a poco Belén. È contenuta nel suo numero di personaggi e location. Il bunker non è altro che la manifestazione materiale dell’amore malato e possessivo dei due personaggi.

La fotografia, la musica e la scenografia avvicinano lo spettatore ad un mondo proibito e suggestivo, sempre però stilizzato. La Verità Nascosta è legata ai meccanismi della mente, alla preoccupazione per il desiderio sessuale e al subconscio.

La stanza segreta della casa è la rappresentazione di questo luogo nella mente dove si nasconde tutto un mondo perverso, istintivo ed animale. Un luogo al quale non potremmo accedere se non attraverso l’ipnosi e i sogni (la chiave che apre lo specchio) e che nasconde le verità del nostro comportamento. Di conseguenza la musica classica contrasta così bene con questo aspetto e rappresenta il perfetto opposto: l’ideale, l’elevato, l’elegante.

Possiamo dunque dire che Belén e lo spettatore sono un elemento unico, rinchiusi entrambi in un luogo oscuro, osservano e ascoltano ciò che succede dall’altra parte, senza che nessuno se ne accorga. Ciò fa de La Verità Nascosta (che è anche la verità nascosta dello spettatore) un film molto coinvolgente sul piano teorico, ci costringe ad affrontare un’esperienza voyeuristica, così come lo è il cinema stesso.