Travellers and Magicians
Si tratta dell’ultimo film di Khyentse Norbu. Prende vita nel paese d’origine del regista, il meraviglioso Bhutan, uno dei più interessanti della zona. Sembra il Nepal di trent’anni fa, con tutti i simboli e il fascino religioso del Tibet. Non sorprenda il fatto che questo paese stia imparando dall’esperienza dei vicini e si stia lentamente
Si tratta dell’ultimo film di Khyentse Norbu. Prende vita nel paese d’origine del regista, il meraviglioso Bhutan, uno dei più interessanti della zona. Sembra il Nepal di trent’anni fa, con tutti i simboli e il fascino religioso del Tibet. Non sorprenda il fatto che questo paese stia imparando dall’esperienza dei vicini e si stia lentamente aprendo agli effetti della globalizzazione. Hanno la televisione e stanno sperimentando provvedimenti come il Gross Domestic Happiness.
Travellers and Magicians (it: Maghi e Viaggiatori) non è un semplice film di strada che si avvale del magnifico panorama offerto dal Bhutan. Non ha niente a che vedere con i film d’azione di Hollywood e la tranquillità che trasmette ha un fascino tutto suo.
E’ stato fatto per essere una capsula del tempo, un documento visivo dell’unicità del Bhutan prima che la globalizzazione giungesse anche qui con i suoi McDonald’s. “E’ come un dipinto thangka per le prossime generazioni”, dice Alan Kozlowski, che ha diretto la fotografia.
Il messaggio del film è il seguente: apprezzare la vita così come ci viene offerta tenendo sempre presente che altrove non è migliore.