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Tre giorni dopo: dalla periferia romana al cinema

Daniele Grassetti, porta al cinema la generazione dei ventenni italiani, con Tre Allegri Ragazzi Morti, Zen Circus e I Cani

di cuttv
pubblicato 28 Maggio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 10:53

La città e la generazione che da ritmo ai brani dei Tre Allegri Ragazzi Morti, di Zen Circus e I Cani, parte dallo storico quartiere romano del Pigneto per arrivare al cinema “Tre giorni dopo“.

Il tempo necessario a tre venticinquenni di borgata per “salvare” un amico e mettersi in gioco, nella black comedy diretta con ironia da Daniele Grassetti e sceneggiata con Matteo Berdini, Chiara Laudani, Fabrizio Vecchi, Enrico Saccà.

La storia di una una partita di biliardo persa contro un criminale locale, tre amici molto diversi l’uno dall’altro, un cadavere nel bagagliaio, tre giorni di avventure mirabolanti capaci di sovvertire il senso delle cose, come di quello che è giusto e sbagliato.

L’ossessione per le scommesse di Sandro (Davide Gagliardi‬), dal calcio a chi piscia più lontano, lo porta a perdere tre affitti contro il boss locale, Dottor Carlo (Giorgio Colangeli). Per recuperare coinvolge in una partita l’amico Marco (‎Francesco Turbanti‬), laureando‬ in ‪statistica‬ e ansioso asso del‪ biliardo‬ che, insieme alla partita, perde anche la macchina della nonna (Lydia Biondi).

Il giallo sul recupero della sommetta, si tinge però di mero quando il figlio drogato del boss, Pistacchietto (Emanuele Propizio), viene trovato morto nel cofano della macchina della nonna di Marco, rilevata dai vigili. I ragazzi, con l’aiuto di Nicola (Valentino Campitelli) devono nascondere il cadavere e saldare il debito col boss in soli tre giorni, in un ambiente che non lesina estremi e contraddizioni, tra il boss locale e il sanguigno Padre Moreno (Sergio Albelli), Olimpia (Aylin Prandi) e Pietro Il Bello (Raffaele Vannoli).

La black comedy ambientata e girata nella capitale di periferia incastonata tra la Casilina e la Prenestina, è stata prodotta da Daniele Mazzocca e Pier Andrea Nocella per Verdeoro, Lama Film, Rai Cinema, con il contributo del MiBACT, il sostegno della Regione Lazio e arriva al cinema distribuito da Verdeoro, mercoledì 1 giugno 2016.

Tre giorni dopo: note di regia

Tre amici. Una macchina. Un cadavere nel bagagliaio. Fin qui tutto normale, se fossimo in un film di Tarantino. Invece siamo al Pigneto e Matteo, Sandro e Nicola al cinema ci vanno pure poco.
Per fortuna i ragazzi hanno un piano per uscire dal guaio in cui si sono cacciati: agire disperatamente a caso, facendosela sotto per tutto il tempo.
Eppure spesso, per stabilire un nuovo ordine, c’è bisogno proprio del caos. Così la rocambolesca girandola di eventi che vede protagonisti i tre amici riesce a riscattare la loro imbranataggine, sovvertendo il buono e il cattivo intorno a loro e dentro di loro.

La debolezza di Nicola si farà a un tratto grinta, e non solo con le vecchiette del suo corso di yoga. La superficialità di Sandro si farà profonda analisi interiore. E la paura di Matteo di sbagliare un tiro a biliardo si farà coraggio, dando la scocca giusta alle loro vite, finalmente in corsa sul tappeto verde del mondo, liscio solo in apparenza.

La storia nasce dalla volontà di raccontare quel confuso momento della vita che tutti abbiamo dovuto affrontare: il passaggio all’età adulta, il superamento della cosiddetta linea d’ombra. Quel momento in cui cresce forte l’esigenza di essere presi sul serio da una società che ti vorrebbe ragazzino fino a quarant’anni per controllarti, per limitarti, per non farti scoprire l’incredibile potenziale che è in te. Quel momento che spesso coincide con la laurea, traguardo e conclusione del cosiddetto periodo teorico, nonché alba dei tanti “e adesso?” che seguiranno poi. Perché ad aspettarti, poi, c’è un mare di squali dove annegare senza mozzichi è quasi una fortuna.

Così il cinismo tragicomico che accompagna questo film un po’ assurdo e un po’ vero si propone con disincanto e ironia di farsi specchio dei nostri tempi, attraverso un viaggio che porterà i nostri eroi a credere in loro stessi e a risorgere in tre giorni da ragazzi a uomini, conquistando finalmente l’età adulta. Consapevoli che il loro lieto fine non sarà altro che un (lieto?) inizio.
Daniele Grassetti

Tre giorni dopo: colonna sonora

La colonna sonora di “Tre giorni dopo” rispecchia perfettamente il background
urbano che fa da set naturale al film, avvalendosi del sound di band
dall’approccio cantautoriale e dalle sonorità moderne.
Ci sono i “Tre Allegri Ragazzi Morti”, gruppo di punta della scena indipendente
italiana, con “Il mondo prima” il brano, cantato a squarciagola dal fumettista
e leader della band Davide Toffolo che è diventato un inno generazionale.
C’è la band italiana più internazionale del panorama rock, gli “Zen Circus”,
con il pezzo “Andate Tutti Affanculo”, una mediazione fra il punk rock americano
stralunato da cui provengono gli Zen e un cantautorato nazionale.
Ci sono, dulcis in fundo, “I Cani”, progetto musicale del cantautore romano
Niccolò Contessa con il brano “Le Coppie” – «Una splendida descrizione delle
dinamiche di un’epoca che ha preferito ripetuti fidanzamenti al libero amore,
dallo spiccato portato autobiografico» (Carlo Carabba).

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