Stasera in tv: “Tre sorelle” con Chiara Francini su Canale 5
Canale 5 stasera propone “Tre sorelle”, commedia di Enrico Vanzina del 2021 di con Serena Autieri, Giulia Bevilacqua, Chiara Francini, Rocio Muñoz Morales,Fabio Troiano e Luca Ward.
Tre sorelle, su Canale 5 la commedia al femminile di Enrico Vanzina con Serena Autieri, Giulia Bevilacqua, Chiara Francini, Rocio Muñoz Morales e Fabio Troiano, con la partecipazione straordinaria di Luca Ward. “Tre sorelle” è un film sulla fragilità delle donne ma anche un ritratto dei loro sentimenti e della loro voglia di vivere. Una commedia romantica, piena di tenerezza, amarezza, ma anche di speranza per la condizione femminile.
Tre sorelle – Cast e personaggi
Chiara Francini: Caterina
Serena Autieri: Marina
Giulia Bevilacqua: Sabrina
Rocio Munoz Morales: Lorena
Danilo D’Agostino: Gabriele
Fabio Troiano: Antonio Russo
Robert Steiner: Mario
Nadia Rinaldi: Filomena
Massimiliano Rosolino: Guido
Eleonora Pedron: moglie di Antonio
Luca Ward: il padre e narratore
Vincenzo Sebastiani: Tonino
Tre sorelle – Cast e personaggi
Siamo a Roma, nel 2019. Fa caldo e sta per arrivare il ferragosto. Marina, una donna borghese, sposata con un primario di Ortopedia, scopre che suo marito ha una relazione con il suo assistente uomo. Le crolla addosso il mondo. Le sue certezze borghesi vanno in frantumi. Disperata corre a confidarsi con sua sorella Sabrina che ha un negozio di abbigliamento, ma trova in lacrime anche lei. Suo marito, avvocato, ha scoperto che lei lo tradisce e ha deciso di lasciarla. Le due sorelle decidono così di trascorrere le vacanze estive nella villa di Marina a San Felice del Circeo, per trovare un nuovo equilibrio. Insieme a loro parte anche Lorena, la giovane massaggiatrice di Marina, anche lei alle prese con un dramma sentimentale. A loro si aggiungerà poi Caterina, la terza sorella di Marina e Sabrina. Ad interrompere la serenità di questa vacanza, però, sarà l’arrivo di Antonio, il nuovo vicino di casa che romperà gli equilibri delle tre sorelle…
Curiosità sul film
- “Tre sorelle” è scritto e diretto da Enrico Vanzina da un soggetto dello stesso Enrico.
- Il film proiettato in anteprima a Capri Hollywood è prodotto da New International in collaborazione con RTI e Prime Video.
- Il film è stato girato tra Roma, Oriolo Romano (Viterbo) e San Felice Circeo (Latina).
Note di regia
Per me, “Tre Sorelle” ha rappresentato una grande sfida. Era la prima volta che mi trovavo a fare un film tutto “al femminile”, senza l’aiuto di qualche grande comico nazionale. Si trattava di una commedia romantica e dover affidare la parte di “commedia” ad un cast quasi totalmente femminile rappresentava una grande novità. Alla fine, però, ho ottenuto il risultato che desideravo: avere in scena quattro donne che fanno davvero sorridere e talvolta addirittura ridere. Per riuscirci, ho dedicato molto tempo durante le riprese alla recitazione, per mantenere il “tono” sempre all’altezza delle intenzioni. E siccome le mie attrici erano bravissime hanno seguito la regia con rispetto e talento. Oltre alla commedia c’era il lato sentimentale. Per farlo venire fuori ho puntato tutto sulla sincerità delle interpreti. Ho chiesto loro di pescare nella loro sensibilità per far emergere le emozioni. Con l’unico attore maschio del film, in un ruolo di uomo spregevole, ho seguito un sistema infallibile: non essere moralista, non metterlo alla gogna. Gli ho chiesto di interpretare il suo personaggio con leggerezza, rispettandone le ragioni anche se negative. È una vecchia regola della Commedia all’italiana. Non demonizzare eticamente i “cattivi”. La usavano Scola, Monicelli, Risi. Funziona ancora. Perché nella vita “anche” le ragioni degli altri esistono. Per quanto riguarda le riprese ho fatto scelte semplici. Nelle commedie il regista deve sparire. E deve curare soprattutto il ritmo. Se si sente la mano “autoriale” la commedia diventa ibrida. Sono molto soddisfatto del risultato finale. Ho fatto il film che volevo. Una commedia “vera”, sincera, che mette buonumore e ogni tanto commuove. Penso che in futuro continuerò a lavorare sull’umorismo delle donne. [Enrico Vanzina]
Il cinema al femminile di Enrico Vanzina
Nella sua lunga carriera di sceneggiatore, Enrico Vanzina è riuscito a costruire innumerevoli personaggi femminili con felicità e acutezza. Nei suoi ritratti di donne, ha saputo cristallizzare e condensare lo spirito dei tempi, raccontare l’evoluzione sociale del nostro paese. Lo ha fatto in tanti film caratterizzati da un protagonismo prettamente maschile, vedi Sapore di mare (1983) con le indimenticabili Marina (Marina Suma), Adriana (Virna Lisi), Selvaggia (Isabella Ferrari), così come in quelle pellicole che privilegiano un punto di vista femminile, da Via Montenapoleone (1986) a Quello che le ragazze non dicono (1994) o le sorelle de Il pranzo della domenica (2003). Tre sorelle si inserisce proprio sulla strada tracciata da questi titoli. Quella di affreschi corali dove disavventure, sentimenti, rivalità e solidarietà femminili, amori e delusioni lasciano emergere figure di donne vulnerabili ma coraggiose, inquiete ma determinate. Mogli, amanti, madri, sorelle nelle quali si riflettono le contraddizioni dei tempi, gli usi e costumi della società, le nevrosi piccolo-borghesi. Donne ambiziose, divise tra famiglia e carriera, tra delusioni e nuovi amori, a volte caratterizzate da un’irrefrenabile voglia di vivere, altre volte mosse da un vuoto edonismo, altre ancora segnate da tenere debolezze. Dunque, non solo modelle o donne sensuali in grado di soddisfare il desiderio e l’immaginario maschile, nei film scritti da Enrico Vanzina sono protagoniste anche figure femminili che sono dei personaggi a tutto tondo, donne complesse, ricche di sfumature. Sono il vero motore dell’azione in Via Montenapoleone, dove l’osservazione del mondo dell’alta borghesia milanese è condotta in particolare attraverso lo sguardo dei personaggi interpretati da Renée Simonsen, Carol Alt, Marisa Berenson, Corinne Clery e da Valentina Cortese, che vanno a comporre il perfetto mosaico di un’umanità fatta di lusso e apparenza. Con il successivo I miei primi 40 anni (1987), ispirato all’omonima autobiografia di Marina Ripa di Meana, Carlo ed Enrico Vanzina costruiscono invece il film su una sola donna, intrepida, fiera, eccessiva e stravagante, incompresa da molti, soprattutto dall’universo maschile. Una donna, interpretata nel film da Carol Alt, che a suo modo ha fatto epoca, con la sua sfrontatezza e la sua anima glamour, le cui avventure mondane, sullo schermo, si fanno radiografia critica dell’Italia dal dopoguerra agli anni Ottanta. L’analisi sociale declinata in questi due mélo al femminile, che documentano il post-femminismo e la maggiore centralità della donna nella società, prosegue anche con Le finte bionde (1989), liberamente tratto dall’omonimo libro dello stesso Enrico Vanzina. Una commedia, questa volta, che nella sua narrazione frammentaria delinea un campionario completo delle donne (ma anche degli uomini) che compongono la divertita (e mostruosa) nuova borghesia romana. Le protagoniste spregiudicate di questi tre film le ritroviamo poi in Quello che le ragazze non dicono (1994), film completamente al femminile, che mette da parte quell’umanità omologata dal culto dell’immagine e del successo raccontata negli anni Ottanta, per regalarci in un’atmosfera quasi da neorealismo rosa, il racconto garbato di quattro giovani amiche tra sogni, amori, delusioni e carriera. Un’immersione condotta con tenerezza in un universo femminile dove si lotta per i propri sentimenti e per il proprio futuro. Sulla scia della Commedia all’italiana, si inserisce invece Il pranzo della domenica, dove lo stratificato racconto di una famiglia borghese romana, è tessuto sulle figure di una madre (Giovanna Ralli) e delle sue tre figlie (Elena Sofia Ricci, Barbara De Rossi, Galatea Ranzi). Anche qui tre sorelle, tra contraddizioni e questioni irrisolte.
Enrico Vanzina – Note biografiche
Enrico Vanzina, nato a Roma nel 1949, è uno sceneggiatore, regista e produttore cinematografico italiano. Lavora anche come giornalista e scrittore. È il primogenito del regista e sceneggiatore Steno (pseudonimo di Stefano Vanzina) e di Maria Teresa Nati, e fratello del regista e produttore Carlo Vanzina. Ottiene il Baccalaureat Francese al Lycée Chateaubriand di Roma nel 1966. Si laurea in Scienze Politiche a Roma nel 1970. Lavora per alcuni anni come aiuto regista del padre Steno. Nel 1976 inizia una carriera di sceneggiatore. Ha scritto 110 film lavorando con molti dei più famosi registi italiani: Dino Risi, Marco Risi, Alberto Lattuada, Steno, Mario Monicelli, Lina Wertmüller, Luigi Magni, Nanni Loy e tanti altri. Insieme al fratello Carlo, regista, ha realizzato alcuni dei più grandi successi cinematografici dagli anni ’70 a oggi e lavorato con quasi tutti gli attori italiani da Alberto Sordi a Renato Pozzetto passando per Gigi Proietti, Diego Abatantuono, Christian De Sica, Enrico Montesano, Paolo Villaggio, Monica Vitti, Virna Lisi, Laura Antonelli, Stefania Sandrelli e Monica Bellucci – e con alcuni tra i più grandi attori internazionali – Faye Dunaway, Carol Bouquet, Susanna York, Elliot Gould, Michel Serrault, Leslie Nielsen, Rupert Everett, Daryl Hannah, Matthew Modine, Donald Pleasance, Billy Zane, solo per citarne alcuni. Da più di trent’anni è produttore dei suoi film. Ha vinto innumerevoli premi tra i quali: la Grolla D’oro; il Premio De Sica; il Premio Flaiano; il Nastro d’Argento; il Premio Charlot; il Premio America; il Telegatto; il Premio Acqui Storia; Il Premio Cariddi; il Premio Fellini; il Premio Anna Magnani. Ha vinto, inoltre, Il Premio Biagio Agnes per il giornalismo e il Premio Penne Di Letteratura Europea. Ha prodotto molti progetti televisivi, tra cui la fortunata serie I ragazzi della 3C (1989), premiata con due Telegatti. Nel 1987 ha vinto il Premio della Critica come Miglior Produttore Televisivo dell’anno con la serie Amori. Nel 1998 ha scritto e prodotto Anni 50. Nel 1999 ha scritto e prodotto Anni 60 e in seguito la fortunata serie Un ciclone in famiglia (2005). È stato Consulente Generale e Capo della Produzione Penta Film di Mario e Vittorio Cecchi Gori negli anni ‘90 e ‘91. Ha scritto anche delle commedie teatrali come Bambini cattivi (1979), messa in scena da Giuseppe Patroni Griffi. Tra i libri che ha scritto ricordiamo: Le finte bionde (Mondadori, 1986); Colazione da Bulgari (Salerno Editrice, 1996); La vita è buffa (Gremese, 2000); Commedia all’Italiana: ritratto di un paese che non cambia (Newton Compton, 2008); Una famiglia italiana (Mondadori, 2010); Il gigante sfregiato (Newton Compton, 2013); Il mistero del rubino birmano (Newton Compton, 2015); La donna dagli occhi d’oro (Newton Compton, 2016). Nel 2018 ha scritto La sera a Roma per Mondadori, enorme successo di critica e vendite. Tra le sue ultime fatiche letterarie: Mio fratello Carlo (HarperCollins, 2019) selezionato tra gli 11 finalisti del Premio Strega 2020, e il giallo Una giornata di nebbia a Milano (HarperCollins, 2021). Ha collaborato per otto anni al Corriere della Sera. Da più di vent’anni anni scrive per Il Messaggero come editorialista, dove cura una rubrica settimanale di costume. Nel 2016 e nel 2017 ha curato la regia di Tosca di Giacomo Puccini per l’apertura del Festival Pucciniano a Torre del Lago. Dal 2018 al 2021, invece, ha esposte alcune sue opere fotografiche al Festival della Luce di Spilimbergo, alla Galleria Russo di Roma e alla Galleria Biasutti di Torino.
Tre sorelle – La colonna sonora
- Le musiche originali del film sono di Umberto Smaila & Silvio Amato (Il ragazzo del Pony Express, I mitici – Colpo gobbo a Milano, Torno a vivere da solo, Operazione vacanze). Smaila e Amato hanno musicato anche Lockdown all’italiana, esordio alla regia di Enrico Vanzina.
- La colonna sonora include due brani originali: “Io con me” scritta da Umberto Smaila, Silvio Amato ed Enrico Vanzina e cantata da Annalisa Minetti e “Piccole donne” cantata dal giovane cantautore Guglielmo e scritta dallo stesso Guglielmo Rossi Scota insieme con Casini e Righi.