Tron Legacy e l’evoluzione del cine-videogame
1982, il film Tron porta lo spettatore all’interno di un computer trasformandolo nel protagonista di un videogioco. Un anno prima di War Games la fantascienza made in Disney ci ha proiettato all’interno di un sogno che si avvicina alla realtà virtuale, una visione profetica che però poggia le basi sulle spalle di architetture software che
1982, il film Tron porta lo spettatore all’interno di un computer trasformandolo nel protagonista di un videogioco. Un anno prima di War Games la fantascienza made in Disney ci ha proiettato all’interno di un sogno che si avvicina alla realtà virtuale, una visione profetica che però poggia le basi sulle spalle di architetture software che oggi risultano tecnologicamente obsolete. Cosa significa? L’immaginario in cui è stato immerso Jeff Bridges quasi trenta anni fa, sebbene proiettato verso un futuro anteriore, risultava profondamente ancorato all’idea che i programmatori dell’epoca avevano di software e videogame. Strutture semplici, immediate e assolutamente comprensibili come accadeva negli scontri all’ultima scia sulle moto virtuali del primo Tron.
2010, le prime immagini di Tron Legacy promettono un film altamente spettacolare, un nuovo punto di riferimento per il 3D cinematografico, ma rappresenta anche un punto di svolta del rapporto tra cinema e videogame. Non solo per quanto riguarda il merchandising elettronico che come di consuetudine circonda un film a grande budget (anche Avatar è diventato un videogame) ma anche per quello che una pellicola può ri-mediare (nell’accezione del termine dato da Jay David Bolter e Richard Grusin). Il rapporto che esiste tra il film e il videogame Tron Evolution appare evidente, come accade dai tempi di Enter the Matrix, il videogioco non solo permette di vivere in prima persona le avventure raccontate dal film, ma offre la possibilità di scoprire luoghi (virtuali) che nel film sono solo accennati, suggeriti e offerti al pubblico. Un videogioco che spiega il legame tra il film originale e il seguito, ecco come si propone Tron Evolution, un’idea non certo nuova che necessariamente dovrà fare i conti con l’uscita in sala del film.
Quello che interessa è però la consapevolezza che il cinema ha degli strumenti tecnologici del intrattenimento videoludico domestico. Le console collegate ai televisori in Lcd ad alta definizione hanno necessariamente stabilito uno standard narrativo per la sceneggiatura che porrà un netto distacco tra il film del 1982 e il suo sequel. Solo le immagini del trailer mostrano un cyberspazio iperdettagliato, scenografie incredibili (che saranno rafforzate dal 3D nativo) e scene di grande azione. Un netto distacco rispetto al sobrio rigore delle geometrie, rigide ma affascinanti, che avevano stupito il pubblico del 1982. Evidentemente la Playstation 3 ha preso il posto del Commodore 64 ma non solo nel salotto dei videogiocatori, anche nella testa degli sceneggiatori che hanno scelto questo metro come linea stilistica della sceneggiatura.
Il cinema e il videogioco in questo caso si fondono in un unico Giano Bifronte, contaminandosi a vicenda e influenzando i reciproci sviluppi narrativi. Resta il fatto che la sensazione di fondo, al termine della presentazione del videogame Tron Evolution (alla presenza degli sviluppatori) è che anche il cinema sia sempre più sotto lo scacco di un joy pad. Nel bene e nel male.
Ora non ci resta che aspettare il film! Dopo tutto dall’altra parte dello schermo sembra tutto più facile!
