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Uglies, recensione: innocua distopia “young adult” sull’effimera e uniformante ricerca della perfezione estetica

Recensione e tutto quello che c’è da sapere sul film di McG, basato sulla serie di romanzi “young adult” di Scott Westerfeld e interpretato da Joey King, Brianne Tju, Keith Powers e Chase Stokes.

pubblicato 15 Settembre 2024 aggiornato 16 Settembre 2024 17:12

E disponibile su Netflix Uglies, il dramma fantascientifico del regista McG che porta sullo schermo la serie di romanzi “young adult” di Scott Westerfeld. La trama è incentrata su una futura società distopica post-apocalittica in cui la chirurgia estetica ha “salvato” l’umanità eliminando il divario tra belli e brutti con un uniformante e obbligatorio intervento estetico che ogni ragazzo e ragazza deve affrontare compiuti i sedici anni di età.

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Joey King vista di recente nel fantasy d’azione The Princess e nella commedia “A Family Affair” al fianco di Nicole Kidman e Zac Efron, in “Uglies” interpreta Tally YoungBlood che insieme al migliore amico Peris (Chase Stokes) è in procinto di affrontare l’intervento che permetterà loro di lasciare il luogo adibito ai “brutti” per accedere alla città dei “belli”, un vero e proprio paradiso dove tutti sono uguali e ed egualmente felici. Almeno questo è quello che ad entrambi è stato inculcato, ma come in tutte le società che tentano di imporre un pensiero unico e di uniformare le personalità scatta inevitabilmente un moto di ribellione. In questo caso la “resistenza” guidata da David (Keith Powers) ha creato un’oasi naturale, nota come “The Smoke”, lontana dalla tecnologia in cui chi non vuole uniformarsi al dictat della bellezza come pensiero unico può rifugiarsi. Sarà grazie grazie alla nuova amica Shay (Brianne Tiju), che Tally scoprirà questa nuova e sorprendente realtà che cambierà per sempre il suo modo di guardare il mondo e gli altri.

Uglies – La recensione del film

Uglies, recensione: innocua distopia "young adult" sull'effimera e uniformante ricerca della perfezione estetica
Cr. Brian Douglas/Netflix © 2024

Sulla scia di adattamenti distopici “young adult” come Hunger Games, Divergent, The Maze Runner e The Giver – Il mondo di Jonas arriva sul grande schermo il ciclo di romanzi dello scrittore Scott Westerfeld composto da quattro libri. “Uglies” a livello visivo è piuttosto accattivante e l’idea degli hoverboard alla “Ritorno al futuro 2” permettono di creare scene d’azione piuttosto coinvolgenti. Funzionale e a tratti sorprendente l’utilizzo della CGI per mostrare i risultati degli interventi estetici e creare le ambientazioni del film.

McG è un regista che ha sempre avuto dalla sua una certa ricercata estetica, una qualità che arriva dal mondo dei video musicali in cui McG come si suol dire “si è fatto le ossa”. Purtroppo questa sua ricercatezza è diventata nel tempo sia un pregio che un difetto, e l’adattamento di “Uglies” è un esempio eclatante di questo suo limite. Se qualcuno ricorda il Russell Mulcahy di “Highlander”, medesima provenienza artistica, capirà a cosa ci riferiamo, ma è la filmografia di McG a parlare. A partire da Charlie’s angels, passando per il sequel Terminator: Salvation fino ad arrivare alla spy-comedy a tinte romance Una spia non basta, McG ha mostrato una tecnica ineccepibile che ha finito per sacrificare sull’altare dell’estetica un po’ di anima da ogni pellicola che abbiamo citato.

“Uglies” che proprio sull’effimera ricerca della perfezione estetica poggia le sue fondamente, porta alla luce questa rispettabile ma limitante cura della forma a scapito della sostanza, altra tematica toccata dal film. “Uglies” pone un quesito fondamentale al riguardo, certo potremo parlare di un film fuori tempo massimo rispetto alla conclamata bramosia estetizzante di cui soffre la società odierna, ma sarebbe un esercizio sterile poiché parliamo di un romanzo scritto quasi vent’anni fa. Nel frattempo i social media sono diventati portatori di “verità”, l’ignoranza ha obnubilato le masse e l’Intelligenza Artificiale ha bussato alla porta del quotidiano con la sua fascinosa minaccia di alterare la realtà percepita.

McG non riesce a rendere “Uglies” più di una innocua distopia sul potere soverchiante di un certo canone estetico e dell’importanza di coltivare l’interiore prima dell’esteriore. Una premessa intrigante svolta come un mero esercizio di stile nonostante l’impegno della protagonista Joey King e un materiale di partenza che andava trattato con maggiore cura.

Detti ciò possiamo purtroppo affermare che se “Uglies” in origine parlava dei cambiamenti fisici ed emotivi legati all’adolescenza e dei cambiamento, letto oggi diventa uno specchio della società odierna. Da una parte i cosiddetti “belli” spesso plastificati che si sentono onnipotenti e finiscono per mostrare tutta loro bruttezza e vacuità interiore; dall’altra i “brutti” che non comprendono più l’importanza della bellezza interiore e abbrutiscono covando rancore o finendo preda della depressione o di disturbi alimentari. In tutto questo le famiglie latitano, le madri si “massacrano” con la chirurgia estetica alla ricerca di una gioventù ormai lontana e i padri hanno perduto da tempo l’autorevolezza di un tempo. Per fortuna non tutte le famiglie viaggiano su questi binari diretti verso un deragliamento annunciato, donandoci quel barlume di speranza che non tutta la vacuità, l’ignoranza e la violenza espressi dai social media e da tanti, troppi “cattivi maestri” rappresentino in toto la vita reale.

Curiosità

Uglies, recensione: innocua distopia "young adult" sull'effimera e uniformante ricerca della perfezione estetica
Cr. Brian Douglas/Netflix © 2024

  • McG dirige “Uglies” da una sceneggiatura di Jacob Forman (All the Boys Love Mandy Lane, Lawmen – La storia di Bass Reeves), Vanessa Taylor (Divergent, La forma dell’acqua, Il trono di spade) e Whit Anderson (serie tv Daredevil e Ozark) basata sull’omonimo romanzo di Scott Westerfeld.
  • Le tute di alcune guardie di sicurezza sembrano ispirate a quelle del film “Tron: Legacy“.
  • Il libro “Uglies” è la prima puntata di quella che originariamente era una trilogia con i sequel “Pretties” e “Specials”, a cui si è aggiunto un quarto capitolo dal titolo “Extras”. Nel 2018 sono state annunciate quattro nuove puntate parte di una serie spin-off dal titolo “Imposters Series”.
  • Nel 2012 Steven Cummings ha realizzato una graphic novel in stile manga basata su “Uglies” e scritta da Westerfeld e Devin K. Grayson. Il fumetto intitolato “Shay’s Story”, racconta la storia dal punto di vista di Shay, l’amica di Tally interpretata nel film da Brianne Tju.
  • “Uglies” è ambientato in un futuro distopico definito “post-scarcity” (post-scarsità), una situazione economica teorica in cui la maggior parte dei beni può essere prodotta in grande abbondanza con un minimo di manodopera umana necessaria, in modo che diventino disponibili a tutti a basso costo o addirittura gratuitamente. Questo scenario utopico prevede un mondo in pace che ha superato i problemi di povertà, fame e malattie. L’energia è illimitata grazie a tecnologie superiori e il sistema solare è sotto il controllo umano. La “post-scarsità” però non significa che la scarsità sia stata eliminata per tutti i beni e servizi, ma che tutte le persone possono facilmente soddisfare i loro bisogni di sopravvivenza di base insieme a una parte significativa dei loro desideri di beni e servizi. Gli scrittori sull’argomento sottolineano spesso che alcune merci rimarranno comunque scarse in una società post-scarsità.
  • Joey King, fan dei libri, ha detto che Tally Youngblood è uno dei ruoli che sognava da anni.
  • Joey King nel film interpreta una ragazza di 15 anni, ma nella vita reale ne ha 25.
  • La trama è praticamente identica all’episodio originale della quinta stagione della serie tv Ai confini della realtà “Il numero 12 ti assomiglia” (Number 12 Looks Just Like You). In un post sul blog, Westerfeld ha detto di aver visto l’episodio durante la sua infanzia, ma assicura che non si trattava di plagio e non era la sua ispirazione per la serie, sostenendo di aver dimenticato completamente l’episodio televisivo quando ha iniziato a scrivere la serie. Westerfeld cita invece il racconto del 2002 “Liking What You See: A Documentary” di Ted Chiang come fonte di ispirazione.
  • Il film è una produzione congiunta tra Davis Entertainment Company, Anonymous Content, Industry Entertainment, Wonderland Sound and Vision e Netflix Original Films.

La colonna sonora

Uglies, recensione: innocua distopia "young adult" sull'effimera e uniformante ricerca della perfezione estetica
Cr. Brian Douglas/Netflix © 2024

  • Le musiche originali del film sono del compositore Edward Shearmur (Species II, Sky Captain and the World of Tomorrow, Johnny English, Il regno del fuoco). Shearmur e il regista McG sono alla seconda collaborazione dopo Charlie’s Angels (2000).
  • Altri brani inclusi nella colonna sonora: Real Thing di JOYNER / The Top di Natalie Jane / Such Great Heights di MILCK X BEZA / Be Yourself di KJ Gago / Overdrive di Maggie Rogers / Seize the Power di YONAKA

Uglies, recensione: innocua distopia "young adult" sull'effimera e uniformante ricerca della perfezione estetica

1. Uglies (4:45)
2. On the Roof (1:51)
3. Tally Alone (4:35)
4. Tally’s Birthday (1:37)
5. Garbo Escape (3:15)
6. Becoming Friends (1:41)
7. Crossing Into the Smoke (1:26)
8. Peris (1:29)
9. David Is Real (1:40)
10. Tally’s Decision (2:33)
11. Peris Becomes Special (2:43)
12. Welcome to the Smoke (2:15)
13. David (2:25)
14. Helicopter Rescue (3:46)
15. The Smoke Is Attacked (3:11)
16. Rescusing the Smokies (3:07)
17. Tally Returns (2:29)
18. Tally Youngblood (2:01)

La colonna sonora di “Uglies” è disponibile su Amazon.

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