Un colpo di fortuna (Coup de chance): trailer italiano e poster del film di Woody Allen (Al cinema dal 6 dicembre)
Trailer italiano ufficiale di Un colpo di fortuna (Coup de chance), il nuovo film di Woody Allen in uscita nei cinema italiani il 6 dicembre con Lucky Red.
Presentato fuori concorso alla 80a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove è stato accolto con gli applausi calorosi del pubblico e della critica, Un colpo di fortuna (Coup de chance) di Woody Allen è in arrivo nelle sale italiane il prossimo 6 dicembre con Lucky Red. Il cinquantesimo film di Woody Allen è ambientato a Parigi e girato per la prima volta in francese. Un thriller romantico con protagonisti Lou De Laâge, Niels Schneider, Valérie Lemercier e Melvil Poupaud.
Un colpo di fortuna – Trama e cast
La trama ufficiale: Un colpo di fortuna (Coup de Chance) parla dell’importante ruolo che il caso e la fortuna giocano nelle nostre vite. Fanny e Jean (Lou de Laâge & Melvil Poupaud) sembrano la coppia di sposi ideale: sono entrambi realizzati professionalmente, vivono in un meraviglioso appartamento in un quartiere esclusivo di Parigi, e sembrano innamorati come la prima volta che si sono incontrati. Ma quando Fanny s’imbatte accidentalmente in Alain (Niels Schneider), un ex compagno di liceo, perde la testa. Presto si rivedono e diventano sempre più intimi…
Il cast include anche Valérie Lemercier, Grégory Gadebois, Guillaume de Tonquédec, Elsa Zylberstein, Anne Loiret, Sara Martins, Arnaud Viard, Jeanne Bournaud, Yannick Choirat, Benoît Forgeard, Emilie Incerti-Formentini, Sâm Mirhosseini, William Nadylam, Philippe Uchan.
Un colpo di fortuna – Il trailer italiano ufficiale
Curiosità sul film
- Il film è una coproduzione Francia – Regno Unito (Gravier Productions – Letty Aronson & Erika Aronson).
- Woody Allen mancava da Venezia da ben 16 anni, l’ultima volta nel 2007 ha presentato Sogni e delitti (Cassandra’s Dream), con Colin Farrell ed Ewan McGregor. Allen è uscito completamente dal mercato negli Stati Uniti dopo l’intensa copertura mediatica avuta dalle accuse di abusi sessuali da parte di sua figlia Dylan Farrow, una copertura intensificatasi dopo la nascita del movimento #MeToo. Allen nega tutte le accuse e smentisce le affermazioni della figlia riguardo la sua condotta.
- La fotografia del film è curata dall’italiano Vittorio Storaro, vincitore di tre premi Oscar, per Apocalypse Now, Reds e L’ultimo imperatore. “Coup de chance” segna la quinta collaborazione di Storaro e Woody Allen dopo Café Society (2016), La ruota delle meraviglie – Wonder Wheel (2017), Un giorno di pioggia a New York (2019) e Rifkin’s Festival (2020).
- II cast tecnico: Montaggio di Alisa Lepselter / Casting di Patricia DiCerto & Sandie Galan Perez / Scenografia di Véronique Melery / Decoratore di set Geraldine Laferte / Costumi di Sonia Grande.
- Nelle prime fasi della produzione, il direttore della fotografia Vittorio Storaro ha dichiarato in un’intervista: “Non lo paragonerei a Match Point. La sceneggiatura fa un lavoro magistrale nel mescolare dramma e commedia, calibrandoli ogni volta in modi molto diversi…ci saranno risate, ma anche brividi cupi.
- Woody Allen aveva intenzione di girare questo film a Parigi nell’estate del 2020, ma la pandemia di Covid glielo ha impedito.
- Al termine delle riprese, Woody Allen ha dichiarato in un’intervista: “Posso solo dirvi che questo è un film crime, una storia seria di crimine e punizione. Con una dose di romanticismo, ovviamente”.
- Il direttore del Festival di Cannes 2023 Thierry Frémaux ha dichiarato nell’aprile 2023 che il film non sarebbe stato incluso nel programma del festival perché la controversia che circonda Woody Allen riguardo alle accuse di aver molestato la figlia Dylan Farrow nel 1992 avrebbe messo in ombra il film e il festival.
Intervista con Woody Allen
In un’intervista con Variety a Venezia, Woody Allen ha detto che considerava l’idea di ritirarsi dopo questo film. “Ho così tante idee per i film che sarei tentato di realizzarle, se fosse facile finanziarle. Ma oltre a ciò, non so se ho la stessa voglia di uscire e dedicare molto tempo a raccogliere fondi”.
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Perché hai scelto di girare questo film in Francia?
Crescendo, tutti i film che ci entusiasmavano a New York provenivano dall’Italia, dalla Francia o dalla Svezia. E ho sempre desiderato di essere nato in Francia o di poter essere un regista francese. Ovviamente ero un grande fan di Truffaut e Godard. E ho avuto la possibilità di incontrare queste persone e persino di lavorare con Godard. Ha fatto un film in cui mi ha chiesto di partecipare. E io non volevo parteciparvi, ma non gli avrei mai detto di no perché ha avuto una grande influenza sul cinema. E tutti questi registi francesi, sai, Chabrol, Renais e Renoir, tutte queste persone di cui andavo pazzo. Quindi ho sempre desiderato essere un regista francese. E ovviamente non potevo esserlo, perché ero un regista di New York. E visto che questo è il mio cinquantesimo film, ho pensato di farmi un regalo e di sbizzarrirmi.
Originariamente hai scritto la sceneggiatura concentrandoti sugli americani che vivono a Parigi. È corretto?
Sì, pensavo che sarebbero stati americani che vivevano a Parigi. E poi dopo ho pensato, sai, gran parte del cast sarà francese. Perché non faccio il film semplicemente in francese? Ho avuto la possibilità di vivere a Parigi per mesi e il cast si è rivelato meraviglioso. Puoi distinguere la buona recitazione da quella cattiva. Se vedi un film giapponese, ad esempio, puoi capire chi è bravo e chi non è bravo, e lo stesso in un’altra lingua. Quindi non è stato così complicato.
È una visione fantasy di Parigi, giusto?
Come sempre, ho questa cosa. L’ho fatto in “Midnight in Paris”. Ho fatto la stessa cosa anche per New York. Ho questa cosa per le città. Sono innamorato delle città nello stesso modo in cui i registi si innamorerebbero delle attrici protagoniste. Adoro le città e ho romanticizzato New York per anni. Se vedi la New York di Spike Lee o di Martin Scorsese, la mia è molto diversa dalla loro. E lo stesso è Parigi, vedo Parigi attraverso occhiali color rosa. E aiuta perché quando scrivi una storia di omicidio, la ragione per cui i film di Hitchcock piacciono così tanto è perché c’è una leggerezza in loro, un sentimento romantico. Non sono cupi e brutti dove vedi persone che vengono uccise. In un film come “L’ombra del dubbio” non si vede proprio nulla, eppure l’intero quadro è avvincente dall’inizio alla fine. Quindi mostrare Parigi e i personaggi parigini in modo affascinante e farne una storia di omicidio è ciò che mi interessava.
Ci sono anche alcuni stereotipi sui francesi che si tradiscono a vicenda.
È universale!
Per leggere l’intervista completa vi rimandiamo all’articolo pubblicato sul sito Variety.