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Una storia d’amore e di desiderio: trailer italiano e anticipazioni sul film di Leyla Bouzid

Tutto quello che c’è da sapere su “Una storia d’amore e di desiderio”, il nuovo film della regista algerina Leyla Bouzid al cinema dal 25 marzo.

21 Marzo 2022 11:10

Dal 25 marzo nei cinema con Cineclub Internazionale Distribuzione Una storia d’amore e di desiderio, econdo lungometraggio della cineasta tunisina Leyla Bouzid, già alla regia del pluripremiato Appena apro gli occhi – Canto per la libertà. Al centro della vicenda una storia che assume una risonanza forte e singolare nel presente, raccontando l’emancipazione sentimentale e sessuale che si raggiunge grazie all’educazione, agli studi che danno accesso alla cultura, all’amore per i libri e le parole. Protagonista è Ahmed, giovane francese di origini algerine, cresciuto in una banlieue parigina. Appassionato di letteratura, sceglie di studiare lettere alla Sorbona, anche se fin dall’inizio mette in dubbio la sua legittimità nel prestigioso Ateneo. Le domande legate alla sua identità aumentano con l’incontro con Farah, giovane tunisina vitale e appassionata: insieme scopriranno un corpus di letteratura araba erotica di cui non immaginava l’esistenza.

Trama e cast

La trama ufficiale: Ahmed (Sami Outalbali), 18 anni, francese di origine algerina, è cresciuto in una banlieue di Parigi. Nelle aule dell’università incontra Farah (Zbeida Belhajamor), giovane tunisina vitale e appassionata, che si è appena trasferita in Francia. Mentre scopre insieme a lei un corpus di letteratura araba erotica di cui non immaginava l’esistenza, Ahmed si innamora di Farah e, benché sconvolto da questo desiderio, cerca in tutti i modi di resistere.

Il cast del film include anche Diong-Kéba Tacu, Aurélia Petit, Mahia Zrouki, Bellamine Abdelmalek, Mathilde Lamusse, Samir El Hakim, Khemissa Zarouel, Sofia Lesaffre, Baptiste Carrion-Weiss, Charles Poitevin, Omar Khasb, Zaineb Bouzid e Chakib Daou.

Una storia d’amore e di desiderio – trailer e video

Trailer in lingua originale sottotitolato pubblicato l’8 febbraio 2022

Trailer italiano ufficiale pubblicato il 3 marzo 2022

Nuove clip in italiano pubblicate il 18 marzo 2022

Curiosità

  • “Una storia d’amore e di desiderio”  è stato presentato come film di chiusura alla 60° Semaine de la Critique del 74° Festival di Cannes.
  • Classe 1984, nata e cresciuta a Tunisi, Leyla Bouzid si trasferisce nel 2003 a Parigi per studiare letteratura francese alla Sorbona e poi regia a La Fémis. Nel 2011 dirige il suo cortometraggio di diploma, Shudders, e nel 2013 realizza Zakaria. Nel 2015 il suo lungometraggio di debutto, “Appena apro gli occhi – Canto per la libertà”, è presentato e premiato alla Mostra di Venezia prima di numerose selezioni in diversi festival internazionali. Una storia d’amore e di desiderio è il suo secondo film.
  • Sami Outalbali è un attore francese, nato nel 1999. Ha esordito come attore nel 2006 ed è noto principalmente per il ruolo di Rahim nella popolare serie tv Sex Education. Per il personaggio di Ahmed in “Una storia d’amore e di desiderio” ha vinto il premio per l’interpretazione maschile al Festival del cinema di Angoulême ed ha ricevuto la nomination ai Premi Lumière e ai Premi César 2022 come Miglior Rivelazione Maschile.
  • Zbeida Belhajamor è nata a Tunisi nel 1999. Leyla Bouzid la nota per la prima volta durante i casting del suo primo film “Appena apro gli occhi”, ma a soli 14 anni, è troppo giovane per il ruolo. Dopo un ruolo nel cortometraggio Noces d’épices di Mirvet Médini Kammoun, Zbeida esordisce sul grande schermo con Una storia d’amore e di desiderio per il quale ha ricevuto la nomination ai Premi Lumiere 2022 come Miglior Rivelazione Femminile.

Intervista alla regista Leyla Bouzid

Il suo primo film, Appena apro gli occhi – Canto per la libertà, aveva come personaggio principale una giovane donna, mentre in questo film il protagonista è un ragazzo…

Volevo raccontare la storia di un giovane uomo che fatica a vivere con pienezza un sentimento d’amore. Ahmed è letteralmente sovrastato dal desiderio, ma cerca in tutti i modi di resistergli. È un ragazzo di cultura araba, perché è la cultura che conosco meglio, ed è pieno di dubbi, fragilità, difficoltà ad accettare i suoi slanci vitali. Questo in breve il ritratto di Ahmed, giovane francese di origini algerine, cresciuto in una banlieue parigina. Riservato, coltiva il suo mondo interiore. Appassionato di letteratura, sceglie di studiare lettere alla Sorbona, anche se fin dall’inizio mette in dubbio la sua legittimità in quell’università. Le domande legate alla sua identità aumentano con l’incontro con Farah che però, nonostante venga da più lontano, non si pone le sue stesse questioni. Avevo questa necessità di esplorare la vita intima di Ahmed, filmare la sua parte di mistero, e cercare di comprenderla. La sua resistenza mi sembrava risuonare particolarmente in questo territorio periferico, in cui il sentimento amoroso è spesso attraversato da non-detti. Là dove domina l’immagine di una virilità esacerbata, ho voluto dare un autentico spazio alla fragilità maschile e accordare una parte significativa alla sua sessualità.

L’eroina del suo primo film doveva battersi contro degli ostacoli esterni: la famiglia, la società, il contesto politico tunisino. Al contrario Ahmed deve combattere le sue resistenze interiori…

Era una sfida nella fase di scrittura arrivare a raccontare questa resistenza intima, mostrare un problema non palpabile, rendere visibile un ostacolo interiore. Era importante che non ci fosse un’unica ragione alla resistenza di Ahmed, ma un insieme di parametri, di dati che lo costituiscono e che talvolta rimontano a cose antiche: il dilemma della cultura araba tra amore puro e godimento (cosa che è onnipresente in banlieue ma in modo deformato), la sublimazione dell’amore, la paura dell’ignoto, l’impossibilità di fare riferimento a qualcuno di vicino a lui con cui confrontarsi…. Si trattava dunque di tessere questo insieme di sentimenti contraddittori che attraversano e agitano Ahmed, di conoscere la complessità della sua personalità, il conflitto e il dilemma, senza semplificarli o giustificarli alla luce di una sola e unica ragione. Come nel mio primo film, si tratta di una storia di iniziazione e di emancipazione. Ma Appena apro gli occhi si basava su una costruzione narrativa in tre atti con delle rotture drammatiche, mentre qui l’emancipazione avviene per piccoli momenti progressivi, attraverso l’evoluzione del sentimento amoroso, ma anche grazie all’incontro folgorante con la letteratura erotica araba, la scrittura, la potenza delle parole.

E Zbeida Belhajamor per incarnare Farah?

Era fondamentale che Farah fosse interpretata da una vera tunisina, cresciuta in Tunisia. E molti aspetti di questa “tunisinità” emergono dal suo modo di muoversi, parlare, guardare le cose. La questione della complessità identitaria era al cuore del film e bisognava che fosse raccontata nel modo più giusto possibile. Zbeida ha fatto teatro amatoriale in Tunisia, è la sua prima volta al cinema. L’avevo già incontrata per il mio primo film, ma all’epoca era troppo giovane per il ruolo. Per la Farah di “Una storia d’amore e di desiderio” era invece perfetta. Prima però di prendere la mia scelta definitiva, era importante che Zbeida e Sami si incontrassero, per capire se qualcosa scattava tra di loro e che ci fosse una certa alchimia fisica fra loro.

E Samir El Hakim e Khemissa Zarouel, che recitano i genitori di Ahmed?

Così come Farah contiene in sé vari elementi della Tunisia, volevo che i genitori di Ahmed incarnassero una certa Algeria. Samir abita in Algeria, dove è un attore abbastanza conosciuto. Ci ha dunque inviato un video, dove ha proposto la sua versione di Hakim. Ha reso subito palpabile il trauma di questo personaggio in esilio. Per quanto riguarda Khemissa, ha recitato un po’ da giovane in Algeria. Come la madre di Ahmed, è venuta in Francia dove ha dovuto lavorare in un altro campo…il suo percorso ha molte similitudini con quello del suo personaggio.

I corsi di letteratura araba del XII secolo che segue Ahmed sono il cuore del film.

Volevo che i testi che leggono Ahmed e i suoi compagni di corso fossero parte integrante del film e volevo mettere questo giovane proveniente da una banlieue francese di fronte alla cultura araba medievale, questa eredità particolare che il padre conosce ma che non gli ha trasmesso. Questo film è certamente “una storia d’amore e di desiderio” ma anche una ricerca identitaria che Ahmed percorre per arrivare fino in fondo a sé stesso. All’inizio lui cerca di sfuggire a questo corso, ma a mano a mano accetta di lasciarsi andare e arriva, nel corso della presentazione orale al corso, a esprimere anche delle cose personali, intime. Questi testi gli danno una chiave per aprirsi, a lui stesso, al mondo e a Farah.

Colonna sonora

  • Le musiche originali di “Una storia d’amore e di desiderio” sono del compositore Lucas Gaudin (L’Adieu).

La regista Leyla Bouzid parla dell’importanza della musica nel film:

Fin dalla scrittura della sceneggiatura, era importante per me che il film avrebbe accordato uno spazio importante alla musica. Sposando il punto di vista di Ahmed, la musica doveva trasmettere le sue emozioni nel modo più organico possibile, per farci accedere alla sua interiorità. Il mio primo film era molto musicale ma non c’era musica originale extradiegetica. Per me si trattava dunque di una nuova esperienza. Avevo delle intuizioni fin dall’inizio e volevo che ci fosse una musica contemporanea, strumentale, con dei passaggi sperimentali. Ma non sapevo quali strumenti e temevo che potesse apparire troppo intellettuale, poco “viva”. Era importante che la musica fosse come un’erranza che accompagna i personaggi e che non fosse stonata rispetto al film, come una forma di jazz moderno. Lavorando sui passaggi in cui i personaggi assistono in diretta a dei momenti musicali (il sassofonista che suona a bordo della Senna, il concerto di Ghalia Benali, il momento in cui Ahmed danza con i musicisti di darbouka), ho capito che la musica particolare e semi-sperimentale di Lucas Gaudin era quella giusta. Melodica e ripetitiva nello stesso momento, crea un ciclo ipnotico dentro al quale i suoni risuonano con le emozioni di Ahmed e contrastano con le nostre aspettative, offrendoci un accesso diretto e sensoriale al percorso emotivo di Ahmed.

TRACK LISTINGS:

1. Spleen – Lucas Gaudin & Tazio Caputo (02:32)
2. Pendant un rêve (01:10)
3. 0.68 (03:33)
4. Nocturne (01:45)
5. Transe (Générique) (02:57)
6. Farah (01:47)
7. Tortues de Mer (01:21)

La colonna sonora di “Una storia d’amore e di desiderio” è disponibile su Amazon.

Foto e poster