Una Vita in Fuga: nuove clip in italiano e tutte le anticipazioni sul nuovo film di Sean Penn
Tutto quello che c’è da sapere su “Una vita in fuga”, il nuovo film di Sean Penn basato su una storia vera al cinema dal 31 marzo 2022.
Il 31 marzo arriva nei cinema italiani con Lucky Red Una vita in fuga (Flag Day), dramma che segna il ritorno di Sean Penn sul grande schermo nel doppio ruolo di regista e attore, affiancato per l’occasione dalla figlia Dylan Penn, nel suo primo ruolo da protagonista. La trama racconta una vicenda familiare struggente, ispirata alla storia vera di John Vogel, il più noto falsario della storia americana.
Trama e cast
La trama ufficiale: Ispirato alla storia vera del più noto falsario della storia americana. Sean Penn è John Vogel, un padre anticonformista, emozionante e straordinario che insegna a sua figlia Jennifer (Dylan Penn) a vivere una vita di rischio e avventura. È esaltante per una bambina. Crescendo, la realtà inizia a divorare l’immagine del suo eroe. Le sue storie inverosimili non tornano più, ma le conseguenze sconsiderate sì. Jennifer costruisce una vita tutta sua, lontana dalla sua infanzia instabile. Ma mentre i piani folli di John continuano ad intensificarsi, non può fare a meno di essere attratta da suo padre e dalla sua avventura più devastante.
Il cast di “Una vita in fuga include anche Josh Brolin, Regina King, James Russo, Eddie Marsan, Jamie Ashton, Mitchell McCormick, Tom Anniko, Addison Tymec, Katheryn Winnick, Cole Flynn, Beckam Crawford, Jadyn Rylee, Rick Skene, Bailey Noble, Dale Dickey, Hopper Penn, Norbert Leo Butz, Marina Stephenson Kerr.
Una vita in fuga – trailer e video
Primo trailer ufficiale in lingua originale pubblicato il 28 luglio 2021
Primo trailer ufficiale italiano pubblicato il 15 marzo 2022
Primo spot tv ufficiale italiano pubblicato il 25 marzo 2022
Tre clip in italiano pubblicate il 31 marzo 2022
Curiosità
- Il film, presentato al festival del cinema di Cannes, è ispirato alla storia vera di John Vogel, il più noto falsario della storia americana, e tratto dal romanzo biografico della figlia, Jennifer Vogel “Flim-Flam Man: The True Story of My Father’s Countrefeit Life”.
- Le riprese sono iniziate nel giugno 2019 e sono state affidate a quatto unità che hanno lavorato per otto mesi per cogliere il passare delle stagioni e le diverse condizioni metereologiche. Dai campi di grano dorati e ai laghi d’estate, agli orizzonti dei paesaggi industriali urbani e alle periferie coperte di neve, l’aver girato gran parte del film a Manitoba ha fatto sì che la quasi totalità delle scene previste sul copione venisse filmata in un raggio di 160 chilometri. La produzione si è anche spostata nel Big Sur per catturare la maestosa costa californiana descritta in sceneggiatura.
- Il vero John Vogel aveva costruito un covo per le sue contraffazioni nello scantinato di una tipografia di sua proprietà e la produzione ha riprodotto fedelmente questo procedimento. Ha ricreato meticolosamente le sue attività, utilizzando persino lo stesso modello di macchina per la stampa offset usata da Vogel e ricercando in modo accurato i metodi di contraffazione usati in quegli anni applicati da Sean Penn.
- La scena culminante dell’inseguimento ha richiesto giorni di prove che hanno coinvolto un gruppo di agenti di polizia e di autopattuglie, elicotteri dei telegiornali e della polizia, la polizia federale e l’aeronautica, scontri a fuoco, scontri automobilistici mozzafiato, filmati nel parco provinciale Birds Hill solitamente molto pacifico di Manitoba.
- La versione finale del film ha preso forma nella post-produzione che si è svolta tra Stati Uniti, Canada e Irlanda. La montatrice vincitrice del premio BAFTA Valdís Óskarsdóttir ha messo a servizio del film il suo tipico stile poetico rendendo onore alle indelebili interpretazioni degli attori.
La storia vera
Tratto da una struggente storia vera piena di umorismo, “Una vita in fuga” ripercorre la vita di Jennifer Vogel nell’arco di vent’anni mentre di affaccia nell’età adulta affrontando il rapporto contrastato con l’amato padre, il truffatore John Vogel. La vita della giovane Jennifer nelle idilliache praterie del Minnesota viene stravolta quando John diventa sempre più irrequieto e decide di abbandonare la famiglia. La madre Patty cerca di sbarcare il lunario per mantenere Jennifer e il fratello Nick, ma affonda nella disperazione e nell’alcolismo quando i figli la lasciano per trascorrere un’eccitante estate piena di avventure sul lago insieme al padre. Quando i suoi loschi traffici raggiungono un livello di guardia, John rispedisce i figli dalla madre, scomparendo nuovamente dalla vita di Jennifer che si trasforma in un’adolescente ribelle che trova insopportabile vivere con la propria madre. Dopo un terrificante incontro con il nuovo patrigno, le tensioni tra Jennifer e Patty esplodono e Jennifer decide di riallacciare i rapporti con John. Trovando il padre depresso e fuori fase, Jennifer scopre un nuovo senso nella vita aiutandolo a rimettersi in piedi e a fare ordine nella propria esistenza. Jennifer è sempre più in difficoltà nel mettere insieme i pezzi della vita quotidiana di John e poco dopo, quando questi viene arrestato per una rapina in banca, si spaventa nell’apprendere la verità sulla pericolosa doppia vita del padre. Dopo un incontro denso di emozioni con John che si trova in carcere, Jennifer taglia tutti i ponti con lui e si dirige ad ovest verso la California, nella speranza di sfuggire alla dolorosa influenza della sua famiglia. Durante il viaggio, prova un profondo senso si smarrimento e finisce con il decidere di tornare a casa per costruirvi una vita per sé. Dopo essersi rappacificata con Patty e Nick, Jennifer frequenta l’università e inizia a studiare per realizzare il suo sogno di una vita di diventare giornalista investigativa, ignorando le lettere che John le manda dalla prigione. Godendosi finalmente la tanto meritata stabilità, la carriera di Jennifer decolla quando comincia a scrivere per un giornale locale. I reportage che le vengono affidati diventano via via più importanti, finché un giorno riceve l’incarico più prestigioso della sua carriera, ma resta di stucco quando John riappare manifestando il desiderio di riavvicinarsi e promette di ricostruire il loro rapporto. Inizialmente Jennifer acconsente a trascorrere del tempo con suo padre, ma ben presto subodora ulteriori menzogne da parte sua e decide di lanciarsi nelle ricerche per il suo servizio. Nel disperato tentativo di dimostrare il suo valore, John comincia a contraffare denaro e i suoi oscuri segreti tornano a riaffiorare in superficie in un modo inatteso ed esplosivo. A Jennifer non resta altro che riconciliare i sentimenti contrastanti che prova per suo padre e trovare un senso di libertà personale ricavandolo dalle ombre del passato di quest’uomo.
Note di produzione
Quando il produttore William Horberg legge per la prima volta le avvincenti memorie di Jennifer Vogel, intuisce immediatamente che potrebbe essere un testo ideale per un adattamento cinematografico. Divertente e struggente al tempo stesso, “Flim-Flam Man: The True Story of My Father’s Counterfeit Life” racconta in dettaglio il tumultuoso rapporto della Vogel con suo padre, che si rivelerà anche essere uno dei più grandi contraffattori di valuta della storia degli Stati Uniti, nel percorso che l’ha portata a diventare una rispettata scrittrice e giornalista. Horberg si assicura i diritti del libro e insieme a Vogel intraprende un viaggio durato quindici anni per portare la storia dell’autrice sul grande schermo. Accompagnato da una sceneggiatura scritta da Jez e John-Henry Butterworth, Una vita in fuga attira l’attenzione del regista e attore Sean Penn, a cui si uniscono i produttori Jon Kilik e Fernando Sulichin. Finanziato e prodotto in modo indipendente, nel giro di breve tempo il film seduce moltissimi altri talenti. Jennifer Vogel osserva: “Il progetto del film risale a prima della pubblicazione della mia autobiografia, Flim-Flam Man. Nel 2004, il produttore William Horberg e lo sceneggiatore Jez Butterworth mi vennero a trovare a Minneapolis e io feci fare loro un giro della città e della mia vita. Da allora, la sceneggiatura ha subito vari rimaneggiamenti – a un certo punto ho scritto anch’io una versione. Siamo arrivati più volte a un passo dal fare il film, ma è stato solo quando Sean Penn è salito a bordo che ogni tassello è andato al suo posto.” Horberg aggiunge: “Sydney Pollack e io avevamo conosciuto Jez durante la realizzazione di Birthday Girl, che lui aveva scritto e diretto e che noi avevamo prodotto. Sapevo che era uno sceneggiatore di grande talento con le qualità e sensibilità vicine a quelle del libro. Quando l’ho letto, è stato la prima persona a cui ho pensato e sono stato entusiasta quando lui e il fratello John-Henry, con cui spesso lavora, hanno accettato di adattarlo. C’è voluto molto tempo per realizzare questo film, ma la sua sceneggiatura è sempre stata la spinta che ci ha fatti continuare. Era semplicemente troppo bella per rinunciarvi. ”A Penn si è presentata l’occasione unica di recitare al fianco di sua figlia Dylan Penn, nel ritratto dell’autentico duo padre-figlia di John e Jennifer Vogel. Il cast comprende un altro componente della famiglia Penn, Hopper Jack, figlio di Sean e fratello di Dylan, ingaggiato per interpretare un altro componente famigliare nei panni di Nick Vogel. Lavorando con i suoi figli, Sean Penn ha provato una grande ammirazione e dichiara: “Dylan è una macchina della verità che ha impressionato tutti noi fin dal primo giorno. Lavorare con lei mi ha dato la mia dose giornaliera di orgoglio. È stato davvero appassionante. Hopper è uno di quegli attori… che ti basta puntargli addosso la macchina da presa e la macchina si innamora di lui. Ha una presenza molto tenera.” Dylan Penn commenta: “Lavorare con mio padre nei panni del mio co-protagonista e del mio regista è stata un’esperienza estremamente intensa! Detto questo, è realmente il miglior partner e il miglior regista con cui abbia mai lavorato. Mi sono sentita incredibilmente sostenuta e questo mi ha permesso di essere estremamente vulnerabile e nuda sul piano emotivo. È davvero bravo a parlare con gli attori per ottenere quello che vuole; e per quanto sul set dia l’impressione di essere esigente, è confortante avere una persona che sa esattamente quello che vuole, dal modo in cui fai la riga nei capelli a quello in cui entri in una stanza. Lavorare con mio fratello è stato un vero regalo, rende tutto molto semplice. Nella vita reale siamo molto uniti e penso che la nostra complicità appaia in modo evidente nelle scene che abbiamo insieme.”Per dare un’ulteriore aria di autenticità all’epoca di ambientazione della storia, il regista Sean Penn e il direttore della fotografia Danny Moder scelgono di girare il film in 16mm su pellicola Kodak utilizzando macchine da presa Arri e obiettivi vintage. Penn spiega: “Ho sempre amato la grana della pellicola 16mm. A prescindere da come la tagli, all’immagine digitale manca quella bellezza della vita che evoca la sensazione del tempo che passa. Quindi piuttosto che girare in digitale e poi imporre un’immagine filmica stratificata, siamo andati dritti alla fonte. Danny Moder è stato uno straordinario compagno d’armi. È stato disponibile a compiere scelte azzardate e il suo straordinario senso della luce, del colore e della composizione è eguagliato solo dal suo impegno autoriale nei confronti della narrazione. ”Moder aggiunge: “Anni fa Sean mi espresse il suo senso di frustrazione nei confronti di un direttore della fotografia che trascorreva troppo tempo a correggere il colore. Inoltre, Sean ha subito dichiarato di voler girare in pellicola. L’emulsione della pellicola offre una profondità e forse quella nostalgia che abbiamo cercato di cogliere non sarebbe stata visibile se avessimo girato in digitale. La sfida è stata far quadrare il bilancio considerando l’acquisto della pellicola, un laboratorio affidabile e qualcuno in grado di caricare un magazzino! Nella mia esperienza la presenza emblematica di Sean si sente tantissimo. A volte è misurato nelle sue descrizioni e attinge a un vocabolario molto incisivo per descrivere quello che ha in mente. Durante il periodo trascorso a fare i sopralluoghi e a parlare della sceneggiatura, è stato un vero privilegio osservare come si avvicina a un progetto. È interessante ascoltare la profondità dei suoi riferimenti e percepire il ritmo del suo processo creativo. Nella modalità odierna di fare un film sulla base di un piano di lavorazione serrato e di uno storyboard preciso, è un’esperienza unica poter sperimentare durante le riprese.”
Commenti di cast e troupe
Dylan Penn [Jennifer Vogel]
Ho letto il libro quando ero molto più giovane, a circa 12 o 13 anni, quindi ho sempre sentito un legame con il contenuto in un modo un po’ nostalgico. Ho avuto un rapporto molto complesso e tuttavia splendido con mio padre e ho colto molte similitudini nel rapporto tra Jennifer e John. Come preparazione per interpretare il ruolo, ho letto varie volte il libro e ho incontrato Jennifer che è stata molto aperta e sincera e mi ha permesso di farle un sacco di domande. E nello stesso tempo, mi ha lasciato libera di interpretarla a modo mio, in modo da non limitarmi a una sola dimensione. L’essenza del libro è estremamente tutelata nella sceneggiatura e questo era molto importante per me e per tutte le persone coinvolte nel progetto. Volevo a tutti i costi che emergesse la forza di Jennifer; per essere una persona che è stata trascinata nel fango e tradita innumerevoli volte, è comunque riuscita a rialzarsi e a crearsi una vita straordinaria e trasmette una grande gioia di vivere, scevra da ogni sentimento di rabbia. È una dote incredibile. Sono molto entusiasta di contribuire a diffondere questa storia. Jennifer stava cercando di realizzare il film da almeno un decennio ed è meraviglioso far parte di un progetto che tante persone aspettavano da molto tempo. La sua è una storia di sopravvivenza e penso sia quello di cui ha bisogno la gente oggi.
Josh Brolin [Zio Beck]
Lavorare con Sean è stato divertente. Lo è sempre perché, come molte delle grandi persone con cui ho lavorato, è preparato, dunque ogni momento con lui ha il sapore della libertà. Ci fidiamo reciprocamente dei nostri istinti perché abbiamo già lavorato insieme e perché confidiamo l’uno nell’altro come amici. L’unica vera indicazione che mi ha dato, oltre ad avermi aiutato a trovare il look, è stata di fare casino con il tipo del suono e improvvisare qualcosa all’ultima ripresa,sapendo che aveva già quello di cui aveva bisogno, per portare un po’ di leggerezza sul set.
Eddie Marsan [Sig. Emmanuel]
Avevo lavorato con Sean qualche anno fa sul set del film Il professore e il pazzo in Irlanda ed ero rimasto estasiato nel vedere la sua dedizione e la sua generosità di attore. Quando mi ha contattato per chiedermi di recitare in Una vita in fuga, con una sceneggiatura scritta da Jez Butterworth e John-Henry Butterworth, non mi sono lasciato sfuggire l’occasione.
Danny Moder [Direttore della fotografia]
Negli ultimi anni Sean e io abbiamo cercato di sviluppare insieme un progetto. Siamo cresciuti nella stessa città dove hanno potuto formarsi alcuni dei nostri comuni istinti. Dedicare tanta parte della propria vita a un film e a un regista esige che si sia in sintonia affinché il processo creativo possa avere una direzione e una destinazione. Quindi sono rimasto attratto da questo quando Sean mi ha chiesto di leggere la sceneggiatura. Ho solo dovuto dire che mi piaceva perché egli mi rispondesse ‘Voglio che lo faccia tu’. È stata una bellissima giornata. Per poter curare la regia e la recitazione, Sean era sollecitato in varie direzioni, quindi a volte dovevamo ricordarci quali indicazioni aveva dato inizialmente per trovare un aggancio mentre giravamo una scena. Quello che ci tengo a dire comunque è che mi ritengo fortunato ad averlo come amico e come regista, e di operare la macchina da presa e vederlo recitare in tempo reale, prima che il resto del mondo abbia la possibilità di vederlo. È uno dei momenti più grandi della mia carriera. Con un budget per un film indipendente, il 16mm funziona per una serie di motivi. Innanzitutto mi piace il formato per le riprese in esterni e in automobile. Come in tutti i progetti, ci sono innumerevoli modifiche al piano di lavorazione e il 16mm offre una certa versatilità grazie alla sua leggerezza. Inoltre, esige una maggiore disciplina nella frequenza con la quale azioni la macchina da presa… ricaricare il magazzino impone una cadenza alla concentrazione della troupe. Il ricordo migliore di questo set è il momento in cui tornavano i giornalieri e tutta la troupe li guardava, alla fine delle riprese della giornata. Il risultato dei giornalieri presenta molte variabili, ma l’importante è guardarli in gruppo e far tesoro della lezione appresa il giorno dopo. La cosa più eccitante da condividere è questa meravigliosa storia vera che raccontiamo. Insegna, con una certa licenza creativa, che quando una figlia apprende la verità su un padre, ne comprende le intenzioni e trova un conforto che potrà durare tutta la vita. E la mia personale lezione è che ho girato un film per Sean Penn.
Il libro originale
La scrittrice Jennifer Vogel sull’adattamento delle sue memorie.
La versione cinematografica delle mie memorie è un’interpretazione. Per molti aspetti si avvicina alla vita reale, benché per altri se ne discosti. Nel suo insieme, Una vita in fuga cattura i sentimenti che ho provato crescendo nel modo in cui sono cresciuta. Ma nel film c’è anche molto di Sean e Dylan Penn. E il rapporto padre-figlia che mettono in scena è elettrizzante e genuino. Bill Horberg è stato il paladino del progetto fin dall’inizio. Ci sono stati dei momenti in cui avrei voluto andarmene, ma Bill ha tenuto la barra dritta. Aveva fiducia nel fatto che tutto si sarebbe risolto. Sean Penn è un uomo coraggioso. Ci vuole fegato a fare un film sulla vita di una persona quando questa è ancora viva. Non si è lasciato intimorire dalle parti più difficili. Bill e Sean mi hanno mostrato molto rispetto e deferenza durante tutta la lavorazione. Dylan Penn è bella e grintosa. Ricordo che la prima volta che ci siamo viste mi disse che non aveva tempo per le persone che non dicono la verità. Di sicuro ha contribuito con la sua verità al mio personaggio in Una vita in fuga. Possiede quell’ineffabile carisma che hanno tutti i grandi attori. È surreale essere una persona normale e avere un film realizzato su di sé. Non ho trovato la cura contro il cancro. Non ho pilotato un razzo sulla luna. Ho avuto un padre che era un rapinatore di banche e un falsario. Sono sopravvissuta, ho trovato la mia strada e ho scritto le mie memorie. La mia storia è quella di una disadattata. L’aspetto più esaltante di tutta questa esperienza è stato la sensazione di essere appoggiata dall’instancabile Sean Penn.
La sinossi ufficiale del libro: “Flim-Flam Man: The True Story of My Father’s Countrefeit Life” ripercorre il semestre in cui il padre dell’autrice, un carismatico donnaiolo e falsario, è in fuga dalla polizia, periodo durante il quale l’autrice valuta la sua tumultuosa infanzia e considera il suo futuro da figlia di un criminale mentre si si chiede se suo padre sia ancora vivo.
La colonna sonora
- Il compositore Joseph Vitarelli ha firmato la colonna sonora del film, rivolgendosi a una serie di musicisti di fama mondiale tra cui i violinisti Ann Marie Simpson e Charlie Bisharat. Le musiche sono state missate dal leggendario ingegnere del suono Dave Way. Vitarelli spiega l’ispirazione che lo ha spinto ad abbracciare il progetto “Non avrei potuto declinare una sceneggiatura così bella né l’opportunità di lavorare di nuovo con Sean.” Vitarelli e Penn avevano già collaborato per il film di esordio alla regia di Penn Tre giorni per la verità.
- La colonna sonora originale di “Una vita in fuga” è composta da 13 tracce e comprende canzoni di Cat Power, che ha collaborato in tre brani originali e in una cover, Glen Hansard, Eddie Vedder e il primo singolo estratto, “My Father’s Daughter” di Olivia Vedder. In totale, Vedder e Hansard hanno lavorato a otto nuove tracce. “Una vita in fuga” è la seconda collaborazione cinematografica di Vedder con Penn, la prima è stata “Into the Wild” del 2007 per la quale Vedder ha vinto un Golden Globe come migliore canzone per un film. Nello stesso anno, Hansard ha recitato e scritto la musica per il film “Once”, che gli è valso un Academy Award per la migliore canzone originale (“Falling Slowly”).
TRACK LISTINGS:
1. “My Father’s Daughter” – Olivia Vedder
2. “Flag Day” – Glen Hansard and Eddie Vedder
3. “I Think Of Angels” – Cat Power
4. “Tender Mercies” – Glen Hansard and Eddie Vedder
5. “Rather Be Home” – Glen Hansard and Eddie Vedder
6. “I Am A Map” – Cat Power
7. “As You Did Before” – Glen Hansard
8. “There’s A Girl” – Olivia Vedder, Glen Hansard, and Eddie Vedder
9. “I’ll Be Waiting” – Glen Hansard and Eddie Vedder
10. “I Will Follow” – Cat Power
11. “Wave” – Glen Hansard and Eddie Vedder
12. “Drive” – Eddie Vedder
13. “Dream” – Cat Power
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