Un’estate da flop: a quale film lo scettro meno ambito?
Complessivamente sono costati quasi un miliardo di dollari, ma nessuno di loro è riuscito a rientrare dei costi. Scopriamo le delusioni dell’estate 2013
Elencati nella giornata di ieri i veri successi di questa lunga, calda e ricca estate cinematografica, ecco oggi arrivare la classifica delle più clamorose delusioni, che tanti dollari hanno fatto perdere a produttori e studios. A guardare tutti dall’alto, ad oggi, c’è probabilmente R.I.P.D., cinecomic Universal costato tra i 130 e i 160 milioni di dollari. Diretto da Robert Schwentke, il film è riuscito nell’impresa di raccogliere appena 30 milioni sul suolo americano, poi diventati 50 a livello internazionale, anche se buona parte del mondo deve ancora vederlo. Peccato che rimanendo nei cinema a stelle e strisce, il botto è stato clamoroso.
Altro kolossal da 220 milioni di dollari, ed altro buco nell’acqua per The Lone Ranger. Il trio delle meraviglie Jerry Bruckheimer-Johnny Depp-Gore Verbinski si augurava di poter replicare il boom de I Pirati dei Caraibi, ma così non è stato. Solo 87 i milioni di dollari incassati in America, diventati 175 in tutto il mondo. Ne servirebbero 450 solo per recuperare il folle budget. Impensabile. Per la Disney ci saranno almeno 100 milioni di perdita. Dopo il disastroso John Carter, il secondo flop estivo consecutivo per la major, ‘salvata’ dal potere dei cinecomic Marvel.
150 invece i milioni di dollari affidati alle sapienti e distruttive mani di Roland Emmerich, per la prima volta dopo anni ‘deludente’ in sala con White House Down. Appena 71 i milioni di dollari incassati negli Usa, diventati 117 in tutto il mondo. Per la Sony / Columbia si prevedono perdite per un centinaio di milioni. Inatteso. Costato 135 milioni di dollari, il flop animato più roboante degli ultimi anni è sicuramente Turbo, made in Dreamworks. 70 i milioni di dollari raccolti negli Usa, 124,607,459 quelli rastrellati in tutto il mondo. Sarà quasi impossibile toccare quota 300, evitando così perdite inaspettate per la major.
Costato 130 milioni di dollari, il terribile After Earth di M. Night Shyamalan ha vissuto due ‘vite’. Una disastrosa in America, con solo 60 milioni in cassa, ed una più che invidiabile all’estero, con 182 milioni raccolti. Totale: 242 milioni, ovvero più o meno ‘appena’ 20 milioni di perdite rispetto al budget di partenza, costi marketing sempre esclusi, ovviamente. Storia più o meno simile in arrivo da Pacific Rim, blockbuster da 200 milioni di dollari firmato Guillermo Del Toro. Box Office di casa sull’orlo del flop, con 93 milioni in cassa, galvanizzato dai mercati esteri, ancora da spremere tra Cina, Spagna e Giappone. Ma ad oggi siamo dinanzi ad un totale insoddisfacente, con 293,281,044 dollari sotto il materasso. Dovrebbe arrivare ai 400 per coprire almeno i costi. Ma ce la farà?