Home Notizie Uninvited – Marcelo Burlon, trailer e poster del docu-film

Uninvited – Marcelo Burlon, trailer e poster del docu-film

Arriva il documentario su Marcelo Burlon.

pubblicato 24 Novembre 2017 aggiornato 27 Agosto 2020 23:32

Sarà nelle sale d’Italia per solo tre giorni, da martedì 28 a giovedì 30 novembre 2017, Uninvited – Marcelo Burlon, ritratto pubblico e privato dell’ex concorrente di Pechino Express, personaggio amato e odiato allo stesso tempo. Un documentario di Mattia Colombo scritto da Andrea Batilla che, attraverso la vita di una figura così sincera e diretta, e i luoghi che lo hanno accolto, racconta il sistema della moda nella sua complessità, riuscendo a farlo da una prospettiva totalmente diversa rispetto all’idea standardizzata che si ha di questo mondo.

Allontanandosi dal consueto ritratto delle personalità eccentriche degli stilisti, Uninvited – Marcelo Burlon racconta l’universo della moda attraverso un personaggio controverso e discusso che permette di trovare l‘autentico in un settore dove all’apparenza nulla sembra davvero esserlo, un sistema che si sta impoverendo perché non è più capace di parlare al proprio utente finale, il pubblico, una voce dimenticata nel dibattito estetico.

Marcelo Burlon è un personaggio controverso, in tanti ne apprezzano la genialità e la capacità di saper cogliere lo spirito dei tempi e di declinarlo nelle proprie creazioni, altri invece lo disprezzano, definendolo un impostore, un direttore creativo furbo e irrilevante. Nato in Patagonia da genitori italo-libanesi, Marcelo Burlon negli anni Novanta si trasferisce in Italia con la famiglia, compiendo una vera e propria emigrazione al contrario. In quegli anni Marcelo vive le esperienze più disparate e inizia a muovere i primi passi nel mondo della moda. Oggi la sua holding ha un fatturato milionario e, oltre al proprio marchio, ne produce altri cinque. Grazie a uno spirito brillante e a un’abilità comunicativa sorprendente, Marcelo si è imposto quindi come rappresentante di una nuova generazione di direttori creativi, una generazione che forse non dev’essere giudicata per la bravura nel fare vestiti ma piuttosto con la capacità di saper raccontare al pubblico una storia che appassioni.