Untitled – Viaggio senza fine: trailer italiano del documentario di Michael Glawogger narrato da Nada
Untitled: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film documentario di Michael Glawogger nei cinema italiani dal 19 aprile 2018.
Untitled -Viaggio Senza Fine – Trailer Ufficiale from ZaLab on Vimeo.
Il 19 aprile Zalab porta nei cinema italiani Untitled – Viaggio senza fine, documentario narrato dalla cantante Nada e ultimo lavoro del regista austriaco Michael Glawogger, scomparso nel 2014.
Untitled – Viaggio senza fine ci accompagna in un’immersione nel mondo attraverso un viaggio tra Italia, Balcani e Africa alla ricerca dell’inaspettato. Scardinando il concetto stesso di racconto, nel dicembre del 2013 il regista Michael Glawogger decide di partire per un anno attraversando tutti i continenti senza fermarsi. Vuole filmare andando semplicemente incontro a ciò che accade e lasciandosi stupire dall’inatteso. Serendipity è l’unico concetto e l’unica regola creativa a cui attenersi. Dopo 4 mesi e 19 giorni Glawogger muore improvvisamente durante le riprese. Monika Willi, sua storica montatrice, raccoglie la sfida all’imprevisto e la continua. Regalandoci un omaggio sulla bellezza travagliata del mondo e un inno alla potenza visiva e poetica di questo regista.
[quote layout=”big” cite=”Michael Glawogger – Regista]Non aspettare, ma continuare sempre a guidare, perché è solo attraverso il maggior movimento possibile che le storie arrivano da te. Solo quando la vita da sé arriva a un punto morto, dobbiamo arrestarci anche noi e stare fermi finché non abbiamo sperimentato cosa c’è da provare e filmato ciò che deve essere filmato. [/quote]
Untitled – Viaggio Senza Fine – Backstage from ZaLab on Vimeo.
[quote layout=”big” cite=”Robert K. Merton]Serendipity: la scoperta attraverso il caso fortuito di risultati di valore che non erano stati cercati o voluti.[/quote]
NOTE DI REGIA
Il 3 dicembre 2013, Michael Glawogger è partito con il cameraman Attila Boa e l’operatore del suono Manuel Siebert per girare Untitled, un film che segue il più radicale concetto di documentario portato avanti dal regista. Il progetto era quello di intraprendere un viaggio intorno al mondo per un intero anno senza interruzioni. Il film avrebbe mostrato il mondo così come si presentava alla troupe in questa situazione sperimentale, infinitamente aperta. Naturalmente, era stato preparato un itinerario di massima e alcune località erano state decise in anticipo, ma a parte questo non c’era nessun tema, nessuna trama, nessun filo conduttore.
Ad un certo punto è saltato fuori il concetto di serendipity, in Albania, dopo aver filmato una spedizione fugace per poi imbattersi in un pickup bianco con un cane super speciale. Dopo essere tornato a casa, il direttore della fotografia Attila Boa ha commentato:
[quote layout=”big”]Serendipity, questa era la nostra unica linea guida. Un misto tra l’aspettativa che qualcosa accadrà e l’abbracciare completamente la natura accidentale di come avverrà. Avevamo fatto molta strada e stavamo iniziando a farci un’idea di come le cose potessero funzionare.[/quote]
Nell’aprile 2014, Michael Glawogger morì in pochi drammatici giorni in Liberia per una delle forme più aggressive di malaria.
[quote layout=”big” cite=”Monika Willi – Montatrice]Dopo lo shock e il lutto, il pensiero che il materiale girato fino a quel momento nonostante la morte dovesse diventare un film, è stato il mio più grande desiderio e si rifletteva anche nei desideri di molti altri amici e colleghi. Allo stesso tempo, il vuoto lasciato dalla morte era un peso artistico schiacciante e quasi travolgente. Come avrei dovuto progettare, assemblare, montare senza di lui? L’apertura radicale del concetto che volevamo seguire non ha reso le cose più facili. Ogni decisione che ho preso è stata una decisione senza di lui e forse contraria alle sue intenzioni. Ma ad un certo punto ho dovuto affrontare la sfida. L’impotenza e la morte avrebbero vinto. Per cui anch’io ho intrapreso un viaggio attraverso il filmato, nelle immagini. I settantuno giorni di riprese hanno prodotto scene di ricerca, narrazione e documentazione. C’erano persone, animali, paesaggi e edifici, di tenebre e di fuoco, di paradisi remoti, di vita piena di colori. Li ho visti come un codice poetico che mostrava cambiamento e trasformazione.[/quote]