USS Indianapolis: recensione del film con Nicolas Cage
I retroscena di uno dei peggiori disastri navali della storia della Marina degli Stati Uniti narrato in un dramma d’azione del regista Mario Van Peebles.
La tragica storia della USS Indianapolis e del coraggioso capitano Charles McVay, interpretato da Nicolas Cage, approda sul grande schermo in un dramma d’azione di ampio respiro che cerca giustizia e visibilità per gli 880 caduti di una missione segreta che trasportò l’uranio delle bombe di Hiroshima e Nagasaki che misero in ginocchio l’impero giapponese e posero di fatto termine alla seconda guerra mondiale.
Durante la Seconda Guerra Mondiale la USS Indianapolis si distingue come uno degli incrociatori più veloci e temuti della marina americana e sotto il comando del valoroso capitano Charles McVay il suo equipaggio combatte con coraggio le più importanti battaglie sul fronte del Pacifico. Nel luglio 1945 a McVay e ai suoi marinai viene affidata una missione top secret: operare in gran segreto il trasporto di una delle due bombe atomiche che metteranno fine alla guerra. Ma durante la traversata la USS Indianapolis viene affondata dall’attacco di un sommergibile giapponese. Vista la segretezza della missione la nave non viene data per dispersa e il suo equipaggio abbandonato per 5 interminabili giorni nel Mare delle Filippine infestato di squali. Dei 1197 membri dell’equipaggio solo 317 uomini vengono ritrovati ancora in vita da un velivolo della US Navy durante un normale volo di pattugliamento. Per nascondere le proprie colpe agli occhi dell’opinione pubblica, qualche mese dopo il disastro il Governo degli Stati Uniti chiama McVay a giudizio davanti alla Corte Marziale. La tragedia dell’Indianapolis e il processo a McVay restano una delle pagine più drammatiche della storia militare americana.
Il film di Mario Van Peebles presenta visivamente e narrativamente un chiaro omaggio ad un cinema d’epoca che fece del genere bellico un punto di forza del cinema americano, ma questo semplificare puntando su azione e una narrazione corale, tralasciando di approfondire i singoli ruoli, rende i personaggi nel loro insieme catterialmente poco riconoscibili, incluso il protagonista interpretato da Cage. Di contro Van Peebles fa un lavoro egregio nel raccontare la storia di McVay e nel riabilitare un uomo distrutto, trasformato in un capro espiatorio e dato letteralmente in pasto al pubblico da un governo che si rivela più spietato e feroce degli squali a cui McVay è miracolosamente scampato.
Guardando la storia d’amore che si snoda prima e dopo l’affondamento risulta palese la strizzata d’occhio di Van Peebles al Pearl Harbor di Michael Bay, ma il paragone finisce qui poichè stiamo parlando di budget agli antipodi: 40 milioni di dollari per il film di Van Peebles mentre erano ben 150 i milioni a disposizione di Bay.
USS Indianapolis si divide in tre parti: una prima parte che fa ampio uso di effetti in CG purtroppo non all’altezza e la scena dell’affondamento che pecca di realismo; una seconda parte, quella dell’assedio degli squali, nel complesso ben orchestrata e una parte finale, la migliore, con la fase processuale che vede McVay giudicato da una Corte marziale, un ultimo atto che fa ampiamente il suo dovere condensando con dovizia gli eventi che porteranno alla tardiva riabilitazione di McVay.
Non era affatto semplice raccontare una storia di questo tenore senza cadere nella retorica spicciola, ma il film invece tiene il timone e nonostante le evidenti carenze a livello tecnico e visivo si giunge ai titoli di coda senza intoppi, e cosa non da poco si apprende una verità storica sconosciuta ai più.
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USS Indianapolis (USA 2017 – Drammatico / Azione – Durata 128 minuti) di Mario Van Peebles con Nicolas Cage, Tom Sizemore, Emily Tennant, Thomas Jane, Matt Lanter, Weronika Rosati, Cody Walker, Brian Presley, Callard Harris, Emily Marie Palmer, Johnny Wactor, Stan Houston, Mandela Van Peebles, Zero Kazama, Yutaka Takeuchi. Al cinema dal 19 luglio 2017.