Vacanze di Natale a Cortina: Silvia Quondamstefano ci racconta il CinePanettone 2011
Un viaggio sul set del film di Natale 2011 di Neri Parenti: la giovane attrice ci racconta com’è lavorare con Christian De Sica e Sabrina Ferilli
Cineblog non ama particolarmente i Cinepanettoni ma oggi lasciamo spazio alla giovanissima attrice Silvia Quondamstefano che interpreta Giulia, la figlia di Christian De Sica e Sabrina Ferilli nel film Vacanze di Natale a Cortina.
1. Chi è Silvia Quondamstefano? Raccontaci brevemente di te.
Sono una ragazza di 22 anni, cresciuta nella periferia di Roma. Ho deciso che avrei fatto questo lavoro a 6 anni circa, durante una recita scolastica… l’adrenalina e le emozioni sono state così forti che ho deciso sarebbero diventate il mio lavoro. Sono cresciuta e ho iniziato a fare piccoli laboratori di recitazione e teatro, fino ad arrivare al vero esordio lavorativo nella fiction I Liceali 3. Anche se ho iniziato a lavorare non voglio comunque rinunciare alla formazione e allo studio e così dopo varie selezioni sono riuscita ad entrare nella Scuola d’Arte Cinematografica Gianmaria Volonté, organizzata e finanziata dalla Provincia di Roma. Ho ancora tanto tanto tanto da imparare prima di arrivare ai modelli che mi ispirano, il primo fra tutti Kate Winslet.
2. Ci racconti De Sica e Ferilli con tre aggettivi a testa?
Lui: Risoluto, Diplomatico, Burlone. Lei: Autoironica, Divertente, Puntigliosa.
3. Come sei arrivata al film? Cosa spinge una ragazza che ha recitato in teatro a passare in un cinepanettone?
Il regista Neri Parenti dopo avermi vista nella fiction I Liceali e provinata mi ha scelta per la parte. D’altronde chi sono a 22 anni per potermi prendere il lusso di rifiutare la parte in un film?! Sono giovanissima, e credo che farmi le ossa lavorando su un set sia essenziale e necessario per imparare i piccoli trucchi del mestiere e per poi arrivare col tempo a fare in maniera il più professionale possibile quei film che sogno e che mi appassionano. Ho potuto osservare grandi professionisti del calibro di Ivano Marescotti o Christian de Sica, da chi si dovrebbe iniziare a imparare se non da loro?
4. Quest’anno il film non ha fatto il botto al box-office, sorpassato da Sherlock Holmes. Se non fossi stata nel cast saresti andata a vedere il cinepanettone o altro?
Mi piace molto andare al cinema che cerco di farlo almeno due volte a settimana. Questo weekend ho visto sia Vacanze di Natale a Cortina, curiosa delle reazioni del pubblico in sala che sono state positive, sia Sherlock Holmes, avendo amato il primo. Forse nel caso in cui non fossi stata nel cast avrei propeso più per Le Idi di Marzo, viste le ottime critiche ricevute al Festival di Cinema di Venezia.
5. Cosa hanno pensato i tuoi amici quando gli hai detto del film?
Ci sono stati pareri discordanti: da chi era esaltato a chi più dubbioso, ma erano tutti d’accordo sul fatto che sia un’ottima opportunità per fare esperienza ed eventualmente un modo per farsi conoscere meglio nell’ambiente.
6. Com’è l’atmosfera sul set?
Il clima era molto sereno e c’era un’aria sempre gioiosa e divertente, nonostante i tempi strettissimi, questa squadra è talmente ben collaudata da anni di collaborazione che sa esattamente cosa vuole la gente e come darglielo. Sul set c’è grandissima professionalità, dopo averli visti lavorare non credo sia un caso l’incasso di una media di 18 milioni l’anno. Sono una vera e propria macchina da guerra.
7. Come ti sei preparata per il film? Sul tuo sito ho letto che hai studiato il metodo Stanislavskij-Strasberg e il metodo Maisner. Non dirmi che ti sono serviti per Vacanze di Natale…
Questi metodi una volta studiati e appresi fanno parte del tuo bagaglio personale, sono dentro di te, e forse in qualche modo anche se inconsciamente mi sono tornati utili. Ad ogni modo cerco sempre di affezionarmi e dare tutto il valore possibile anche alla più piccola delle interpretazioni e anche se può sembrare strano ogni sera prima di girare, nella mia stanzetta d’albergo stavo lì a pensare alla scena e a ripetere le battute più e più volte per trovare il modo più giusto di interpretarle e renderle fluide; mi divertivo a pensare alla messa in scena dell’azione, alle inquadrature o a possibili improvvisazioni, insomma giravo in testa il mio piccolo film che puntualmente non coincideva mai con quello reale. Un modo di lavorare che per me è divertentissimo e costruttivo, appreso da un collega e amico, Tommaso Arnaldi che considero il mio più grande maestro nonostante la sua giovane età.
8. Raccontaci la parte più bella del film.
La parte più bella durante le riprese è stata quando Christian de Sica mi ha chiesto di aiutarlo a studiare la memoria di alcune sue scene. Così col copione in mano gli davo le battute degli altri personaggi e mi sono ritrovata a recitare con lui scene molto più lunghe di quante ne avesse il mio personaggio. E’ stato molto emozionante.
9. Dai un voto alla tua recitazione e al film (da 1 a 10).
Al film do 6 perché non amo il genere, ma credo abbia raggiunto un buon livello d’intrattenimento, non è disseminato di volgarità, lascia passare un’oretta e mezza di leggerezza e mi sembra che la grande varietà di attori con differenti background regali diversi tipi di ironia e comicità, che coinvolgono e rispecchiano non più solo la borghesia, ma anche la parte più popolare dell’Italia.
10. Il film più bello del 2011?
Per quanto riguarda l’Italia, assolutamente Terraferma che spero entri nella rosa degli Oscar… merita davvero e This Must Be The Place, la meraviglia di Sorrentino, uno sconvolgimento di sensi che mi ha regalato tutta una serie di emozioni discordanti continue. Per l’estero ho amato un film francese che ho visto al festival del cinema di Venezia Pollo alle Prugne una favola divertente, romantica e commovente. Spero venga distribuito in Italia.
Ringrazio Silvia per la disponibilità, speriamo di vederla in altri film.