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Venerdì 13: uno sguardo all’originale (e alla saga)

L’occasione è buona per poter regalare tutto un post alla saga di Venerdì 13, una delle più lunghe del genere horror (e non solo). Uno: Jonathan Liebesman sta lavorando al remake della pellicola, che è una specie di “frullato” della vecchia saga, tra un nuovo inizio, nuove idee e ovviamente molte cose già viste nella

13 Aprile 2007 08:00


L’occasione è buona per poter regalare tutto un post alla saga di Venerdì 13, una delle più lunghe del genere horror (e non solo). Uno: Jonathan Liebesman sta lavorando al remake della pellicola, che è una specie di “frullato” della vecchia saga, tra un nuovo inizio, nuove idee e ovviamente molte cose già viste nella saga originale e qui rivisitate. Due: oggi è venerdì 13! Come fare a non scriverci almeno qualcosina…

Era il 9 maggio 1980 quando, con la scritta “Spererete fosse solo un incubo…”, usciva nelle sale americane Friday the 13th (doveva intitolarsi A Long Night at Camp Blood), ovvero Venerdì 13, scritto da Victor Miller e diretto da Sean S. Cunningham. Fu un successo inaspettato anche in Italia, e il film divenne subito un cult. Considerato da alcuni come un emule di Halloween di John Carpenter, uscito solo due anni prima, si può dire che la definizione non sia sbagliata: oggettivamente, il film di Cunningham sfruttava il successo di quel film e sulla sua scia costruiva uno slasher con giovanissimi ragazzi e un serial killer misterioso. Poche idee, pochi soldi (nonostante l’etichetta Paramount), qualche carta da giocare per accontentare anche i critici pià dubbiosi. Se in Halloween la claustrofobia e l’angoscia la facevano da padrone, in Venerdì 13 viene spinto il pedale sul gore e sulla violenza (gli effetti speciali sono del bravissimo Tom Savini). Chi fa sesso o chi cerca divertimento subisce pena capitale, e alla fine si salva solo la “vergine”: è una delle regole degli horror di quel periodo, rivisitate da Craven in Scream, che non a caso nel prologo della pellicola farà chiedere al killer “Chi è l’assassino di Venerdì 13?”, e Drew Barrymore, sbagliando, risponderà Jason.

La saga inizia soltanto ora; cliccate su continua, non solo per ripercorrere velocemente i vari capitoli (che sono tanti tanti), ma anche per vedere alcuni interessanti trailer e video.
La storia di Jason inizia nel 1958, quando annegò nel lago del campeggio di Crystal Lake, dove lavorava la madre: i ragazzi che dovevano sorvegliarlo erano distratti e non si accorsero della tragedia. Da quel giorno al Camp Crystal Lake ci furono solo disgrazie. Fino al 1980, quando un gruppo di ragazzi decisero di sistemare e riaprire il campeggio. Detto e fatto: iniziano a cadere uno ad uno come mosche. Arriverà alla resa dei conti solo una ragazza, come detto precedentemente, ossia Alice (Adrienne King), che decapiterà l’assassino.
Pare che solo in Giappone e in Australia giri la versione totalmente non censurata della pellicola, sforbiciata più o meno ovunque. Almeno una sequenza assolutamente cult (l’assassinio di un giovanissimo Kevin Bacon, il cui collo viene trapassato con una freccia), buone sequenze di morte, e una bella colonna sonora firmata Harry Manfredini. Alla fine, un bellissimo horror che, a suo modo e forse involontariamente, ha fatto scuola.
Ecco quindi il trailer del primo Venerdì 13:

Meno di un anno dopo, il 1 maggio, esce nelle sale Friday the 13th Part II, tradotto in italiano come L’assassino ti siede accanto. Sono passati cinque anni dai fatti del primo film: Alice viene misteriosamente uccisa a casa sua, mentre altri ragazzi decidono di fare un corso per campeggiatori in un luogo vicino a Crystal Lake, soprannominato ormai “Campo di sangue”. Quando una sera i ragazzi si dividono (una parte va a divertirsi in città, gli altri restano al campeggio), ricominciano gli omicidi.
Diretto da uno specialista dell’horror, anche seriale (suo anche Halloween – 20 anni dopo), quale Steve Miner, è uno dei sequel più divertenti e riusciti della saga, nonostante qualcuno lo abbia definito quasi un remake del capostipite. Ma il ritmo c’è, la regia pure, le morti sono interessanti (l’omicidio del ragazzo sulla sedia a rotelle non si scorda) e anche il secondo capitolo si è guadagnato il titolo di cult tra i fan de genere. E soprattutto entra in scena per davvero Jason Voorhees, che indossa in questo capitolo numero 2 un sacco con un solo buco per poter vedere. Notevole la nuova eroina, Ginny, interpretata da Amy Steel.
Di seguito il trailer de L’assassino ti siede accanto:

Friday the 13th Part III (da noi Weekend di terrore) esce negli USA il 13 agosto del 1982; il terzo capitolo (il meno interessante della prima tetralogia) contiene delle sequenze in 3D, ma l’effetto ovviamente non lo si può più vedere. La pellicola incomincia con il finale del capitolo precedente; mentre Ginny viene caricata sull’ambulanza, Chris (Dana Kimmell) e alcuni amici si stanno dirigendo verso la casetta delle vacanze della ragazza per passare il weekend. In realtà Chris non ci torna da tempo in quella casa, visto che qualche tempo prima aveva incontrato una persona che aveva tentato di ucciderla (non a caso si rivelerà essere Jason).
E’ forse il capitolo più violento dell’intera saga. Miner, ancora alla regia, ce ne ha per tutti i gusti: occhi fuori dalle orbite, coltelli che trapassano il corpo, tizzoni ardenti nella pancia, corpi divisi a metà, frecce sugli occhi. E molte sequenze splatter non ci sono nella versione che circola perchè furono tagliate per ottenere un divieto ai minori di 17 anni.
E’ in questo terzo capitolo che Jason “acquista” finalmente la mitica maschera da hockey, rubandola a una delle sue vittime (Shelly, ossia Larry Zerner, a cui il nostro taglia la gola).
Gustatevi il trailer, e confrontatelo con il fake trailer di Roth in Grindhouse: quest’ultimo vi risulterà ancora più geniale (anche per la ripetizione continua dei titoli dei film!):

Prima di darsi alla “pazza gioia” con Chuck Norris e i film d’azione simil-trash, Joseph Zito dimostra un notevole gusto per l’horror col quarto capitolo della saga, Friday the 13th: The Final Chapter (da noi Venerdì 13: Capitolo Finale). Usa molto bene l’ambientazione, tra la casa della famiglia di Tommy (interpretato da Corey Feldman), quella dei ragazzi (fra cui un giovanissimo Crispin Glover) e il lago di Crystal Lake; usa una bella fotografia, tiene bene la tensione, abbonda col gore. Ed intreccia bene le storie adolescenziali a morti notevoli, con un bel ritmo. Per molti, è il miglior sequel (è uscito in sala il 13 aprile 1984). Imperdibile per gli appassionati.
Vediamone assieme il trailer:

Dal quinto capitolo in poi la saga diventa piacevole solo per i fan accaniti (e il sottoscritto ci si mette dentro pure). Friday the 13th: A New Beginning (Venerdì 13: Il terrore continua) ci fa capire che il precedente capitolo non era quello finale, e bisogna stare attenti al “colpo di scena finale”; si continua con Jason Lives: Friday the 13th Part VI (Venerdì 13: Jason vive), serie di ammazzamenti e nulla più; Friday the 13th Part VII: The New Blood (Venerdì 13: Il sangue scorre di nuovo) ci regala una specie di scontro tra Carrie e Jason, cade in stupidità varie ma gli appassionati si divertiranno comunque; Friday the 13th Part VIII: Jason Takes Manhattan (Venerdì 13: Incubo a Manhattan) è assurdo quanto violento, e ci presenta Jason come il T-Rex de Il mondo perduto, ma paradossalmente non è il peggiore della serie; Jason Goes to Hell: The Final Friday (Jason va all’inferno) raschia il fondo del barile con l’uso da parte di Jason della metempsicosi, ed è violentissimo ma anche noiosetto -personalmente il peggiore della saga-, e regala solo una chicca quale la mano guantata di Freddy Krueger che esce dalla sabbia per portarsi all’inferno la maschera di Jason (e da qui di poteva dedurre l’arrivo, covato per anni, di Freddy vs. Jason).
Di seguito i trailer de Il terrore continua e Jason vive:

E nel 2001 arriviamo all’ultimo capitolo, il numero 10: Jason X. Uscito da noi solo tre anni dopo la sua uscita in America, è il viaggio-vacanza nello spazio di Jason, circa nel 2050. Abbastanza sciatto, privo di tensione e con pochi momenti riusciti, ma gli appassionati hanno gradito, e i critici non hanno bestemmiato.
Nel frattempo, dal nono capitolo, la saga è passata dalla Paramount alla New Line Cinema (“nata” ed esplosa grazie alla saga di Nightmare), che non pare aver voglia di continuare fino ad un tredicesimo capitolo dei Venerdì 13 (l’idea iniziale, dopo i primi successoni al box-office, dell’altra casa distributrice).
E mentre aspettiamo l’arrivo di notizie sul remake, ci lasciamo dopo questa carrellata nel mondo di Jason con due filmati scovati sempre su Youtube: due divertenti tributi all’icona della serie, uno più serio e uno più grottesco, dove in pochi minuti potrete rivivere alcune delle più violente e significative scene della saga…

Tributo a Jason (serio)

Tributo a Jason (un po’ più grottesco)


[Gli altri “originali” di cui abbiamo parlato: The Wicker Man, Le colline hanno gli occhi 2, Black Christmas – Un natale rosso sangue]