Venezia 2010: Noi Credevamo – La recensione del film di Mario Martone
Noi credevamo (Italia 2010 – Storico) di Mario Martone con Luigi Lo Cascio, Valerio Binasco, Francesca Inaudi, Andrea Bosca, Edoardo Natoli, Luigi Pisani, Andrea Renzi, Renato Carpentieri, Guido Caprino, Ivan Franek, Stefano Cassetti.Domenico, Angelo e Salvatore sin da giovani entrano a far parte della Giovine Italia, e partecipano attivamente anche alle “trasferte” parigine, tra le
Noi credevamo (Italia 2010 – Storico) di Mario Martone con Luigi Lo Cascio, Valerio Binasco, Francesca Inaudi, Andrea Bosca, Edoardo Natoli, Luigi Pisani, Andrea Renzi, Renato Carpentieri, Guido Caprino, Ivan Franek, Stefano Cassetti.
Domenico, Angelo e Salvatore sin da giovani entrano a far parte della Giovine Italia, e partecipano attivamente anche alle “trasferte” parigine, tra le quali c’è quella destinata ad uccidere Napoleone III. Noi credevamo è il racconto del periodo che va dal 1830 al 1860 circa, ripercorrendo la nascita della nostra nazione e narrando le storie dei tre ragazzi…
Noi credevamo era senza ombra di dubbio il titolo italiano più atteso della 67. Mostra del Cinema di Venezia. Basta prendere un bravo regista, una grande ed importante fetta della nostra Storia, un nutrito gruppo di bravi attori ed, in seguito, una lunghissima lavorazione soprattutto per quel che riguarda la post-produzione per creare l’attesa.
Il nuovo film di Martone arriva al Lido in una versione di 204 minuti, mentre in tv sarà diviso in più puntate. Chiariamo subito che Noi credevamo è un’opera importante e coraggiosa: su questo non credo ci possano essere dubbi. E’ ancora più coraggiosa ed interessante per le tesi che avanza e che tutti, da chi ha gradito il film a chi l’ha gradito un po’ meno, hanno riscontrato.
In questo percorso che segue tre giovani ammiratori di Mazzini e delle sue idee, che prosegue con le lotte garibaldine (nonostante Garibaldi non si veda mai, o quasi) e che finisce con l’Unità gettandoci sopra un sacco di ombre, c’è soprattutto il modo di poter capire il ruolo di molti, dai Savoia ai Borboni, e soprattutto di provare ad analizzare la situazione del Nord e del Sud, divise già alla nascita…
Progettato, pensato e diretto come un film fortemente improntato sul versante storico, Noi credevamo è un film di elevata complessità, e che per questo si gioca la “solita” partita che ogni film italiano che prova a rivisitare le pagine della Storia deve giocarsi: quella tra cuore e cervello. Abbiamo già visto che a suo modo il film rilegge la nostra situazione di oggi, e quindi chi siamo e cosa siamo diventati proprio attraverso il collegamento diretto col Risorgimento. Una tesi stimolante che contribuisce però a suo modo a far vincere nettamente il cervello sul cuore.
Tornano alla mente Il Gattopardo e il nostro cinema italiano che fu guardando Noi credevamo, e tuttavia Martone non riesce a regalare quelle emozioni e quei sentimenti che un tempo riuscivamo a far nostri senza problemi. Il regista napoletano forse è troppo interessato a poter rendere cinematografici il suo pensiero e le sue idee, con la conseguenza però che il suo film a tratti sa davvero troppo di teatro (di guerra, per usare un po’ di ironia…), visto che molto di quel che capita viene raccontato dai protagonisti e non si vede in campo, e soffra di una strana “ingessatura”.
Ma alcuni momenti sono effettivamente bellissimi, come ad esempio la sequenza d’apertura che ci fa tuffare direttamente nel clima del Risorgimento, con tanto di testa mozzata e impalata. Coinvincente il gruppo di attori, da Luigi Lo Cascio a Francesca Inaudi, da Toni Servillo nel ruolo di Mazzini a Luca Zingaretti nel ruolo di Crispi. E nonostante tutto sia così cinematografico e perfetto, non riesce a staccarsi dagli occhi anche una certa patina televisiva. Non così forte, evidente ed irritante, anzi. E’ quasi invisibile, ma credo di poter affermare che inspiegabilmente è presente…
Voto Gabriele: 6
Noi Credevamo sarà nelle sale italiane dal mese di novembre 2010. Qui il trailer italiano.