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Venezia 2012: Shokuzai – Il Trailer del film di 270 minuti

Da una serie tv giapponese arriva il film. Dura 4 ore e mezza. Roba da record.

di carla
pubblicato 28 Agosto 2012 aggiornato 31 Luglio 2020 22:40

Arriva dal Giappone il film Shokuzai (Penance) diretto da Kiyoshi Kurosawa (nessuna parentela con Akira Kurosawa) e interpretato da Kyoko Koizumi, Yu Aoi, Eiko Koike, Sakura Ando, Chizuru Ikewaki. Vediamo la trama:

Una piccola città conosce una dolorosa tragedia allorché un estraneo rapisce e uccide Emili, allieva di una scuola elementare. Le quattro compagne che stavano giocando con lei sono le prime a scoprirne il corpo. Il rapitore non viene mai trovato e il crimine rimane irrisolto. Straziata dal dolore, Asako, madre di Emili, condanna le quattro bambine, nessuna delle quali riesce a ricordare il volto del rapitore. “Fate l’impossibile per trovare l’assassino”, dice loro, “altrimenti subirete un castigo che io approverò”. Quindici anni dopo le quattro bambine sono diventate donne. Ancora profondamente colpite dalla condanna di Asako, rimangono oppresse dalla maledizione del “castigo” e ciò metterà in moto una catena di eventi tragici.


Shokuzai
Shokuzai

Shokuzai
Shokuzai
Shokuzai
Shokuzai
Shokuzai
Shokuzai
Shokuzai

Shokuzai

Shokuzai è nato inizialmente come una serie tv e il regista lo ha trasformato in un film di 270 minuti (4 ore e mezza!), apposta per il Festival di Venezia 2012 (è nella sezione Fuori Concorso). Kiyoshi Kurosawa ha spiegato:

L’“assassinio” è, a mio avviso, un crimine impulsivo e irrazionale. Suppongo, tuttavia, che richieda un processo di anni, forse di decenni, prima di giungere al culmine… Non ho mai diretto un film che narri un arco di tempo così straordinario. In Shokuzai ho dovuto gestire cinque periodi contemporaneamente, ed è stato sconvolgente. Come riuscire a ritrarre non una bensì cinque vite distinte? Alla fine penso che questo sia stato il modo migliore. Cinque tragiche strade si sono trovate a convergere, permettendomi di rappresentare una forza fluente e inevitabile chiamata “destino”. Con quale dei cinque personaggi lo spettatore simpatizzerà maggiormente? O se ne starà semplicemente seduto lì, ipnotizzato, con il fiato sospeso? Con il sostegno di una storia tanto possente, di una troupe incredibile e di attori dinamici, forse per la prima volta nella mia vita ho catturato la vera tragedia.