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Venezia 2014, vincitori: Mouse d’Oro a The Look of Silence di Joshua Oppenheimer

Un documentario e una mini-serie tv vincono i premi della critica on line al Festival di Venezia. Rivoluzione Lido

pubblicato 6 Settembre 2014 aggiornato 30 Luglio 2020 22:30

A poche ore dalla premiazione ufficiale che noi seguiremo in diretta, con il toto-Leone ovviamente già esploso, la Mostra del Cinema di Venezia 2014 ha accolto i premi della critica on line. Arrivato alla sua sesta edizione, il Mouse d’Oro è andato a The Look of Silence di Joshua Oppenheimer, votato il miglior film del Concorso dai collaboratori degli 81 siti di cinema che compongono la giuria. Cineblog in testa. Mouse d’Argento al miglior film fuori della competizione, invece, ad Olive Kitteridge di Lisa Cholodenko.

Per la prima volta il Mouse d’Oro va a un documentario, se fosse possibile ridurre al termine documentario il lavoro Joshua Oppenheimer, mentre il Mouse d’Argento rompe altri due primati: vince non un film ma una miniserie tv, ovvero la nuova produzione HBO, e una regista donna. Doc e serie tv che trionfano a Venezia, per 71 anni patria cinematografica internazionale. Segno dei tempi che cambiano.

Venezia 2014, Queer Lion a Les nuits d’été di Mario Fanfani

Pochi giorni ancora e la Mostra del Cinema di Venezia chiuderà i battenti con l’immancabile serata di premiazione, in programma sabato alle ore 19. Prima di allora, ovviamente, è tempo di premi collaterali. Il primo ad essere ufficializzato il Queer Lion, premio per il “Miglior Film con Tematiche Omosessuali e Queer Culture” quest’anno finito tra le mani del debuttante Mario Fanfani, regista di Les nuits d’été, qui da noi recensito.

‘La ricerca della propria identità è sempre un atto rivoluzionario! Lo fa il protagonista indossando abiti femminili pur mantenendo le proprie convinzioni borghesi; lo fa la moglie attraverso la sua emancipazione e gli ideali pacifisti; lo fanno a loro modo tutti gli altri personaggi all’interno di un’opera queer che mescola, con eleganza, tradizione e trasgressione’.

Questa la motivazione specificata dalla giuria presieduta da Alessandro Zan e composta da Daniel N. Casagrande, creatore del leoncino queer, e da Marco Busato, delegato generale dell’associazione culturale CinemArte. A vincere il riconoscimento la Francia, con un film presentato all’interno delle Giornate degli Autori.

La giuria del Queer Lion ha inoltre con soddisfazione sottolineato la presenza di numerose opere con tematiche e personaggi LGBT all’interno della selezione della 71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Oltre ai 7 film in gara per il Queer Lion (The Smell of Us di Larry Clark, Les nuits d’été di Mario Fanfani, The Goob di Guy Myhill, Mita Tova – The Farewell Party di Sharon Maymon e Tal Granit, Métamorphoses di Christophe Honoré, Flapping in the Middle of Nowhere di Nguyên Hoàng Diep, Pasolini di Abel Ferrara), si sono segnalati anche: The Humbling di Barry Levinson, Taipei Factory II di Hou Chi-Jan, Cho Li e Hsieh Chun-Yi, Red Amnesia di Wang Xiaoshuai e Italy in a Day di Gabriele Salvatores.

Nato nel 2007, ovvero due anni dopo il trionfo di Brokeback Mountain, premiato con il Leone d’Oro, il Queer Lion ha così aggiornato il proprio palmaires:

2007 The Speed of Life di Edward Radtke
2008 Un altro pianeta di Stefano Tummolini
2009 A Single Man di Tom Ford
2010 En el futuro di Mauro Andrizzi
2011 Wilde Salome di Al Pacino
2012 The Weight di Jeon Kyu-hwan
2013 Philomena di Stephen Frears
2014 Les nuits d’été di Mario Fanfani

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