Venezia 2015, Desconocido: Recensione in Anteprima
Speed incontra Look nell’adrenalinico El Desconocido di Dani de la Torre
Carlos, direttore di banca con matrimonio in crisi e figli adolescenti, accompagna i bimbi a scuola quando improvvisamente un misterioso telefonino inizia a squillare all’interno dell’abitacolo. La chiamata è ‘anonima’ e una sconosciuta voce gli rivela la terrificante novità del mattino: c’è una bomba sotto i sedili del macchinone. Un ordigno che esploderà nel momento stesso in cui uno dei passeggeri oserà alzarsi. Per salvare non solo se’ stesso ma anche gli amati figli l’uomo deve trovare quasi mezzo milione di euro, da versare il più rapidamente possibile sul conto estero del folle bombarolo. In perenne contatto telefonico con lui.
Braccato dal pazzo che mai smette di osservarli e con il figlio più piccolo rimasto gravemente ferito dall’esplosione dell’auto del collega di banca, a sua volta preso di mira dal ‘terrorista’, Carlos deve così dar vita ad una folle corsa contro il tempo per evitare il peggio, anche perché sulle sue tracce c’è la polizia. Convinta che sia lui, sotto sotto, ad aver pianificato il tutto…
Impossibile non pensare a Jan de Bont, Keanu Reeves, Sandra Bullock e Dennis Hopper nel vedere il tachicardiaco El Desconocido, titolo evidentemente ‘marchiato’ dallo scult Speed (con spruzzate di Locke). De la Torre, fino ad oggi autore di qualche corto e regista di alcuni episodi della serie Mar libre, ha subito messo in mostra un’estetica da cinema action a stelle e strisce, spaziando tra folli inseguimenti e vorticose riprese alla Michael Bay.
Ambientato in Galizia, a La Coruña, il film ha il merito di non abbandonare mai il pedale dell’acceleratore, finendo inesorabilmente per sbandare tra un curvone e l’altro. La critica tutt’altro che velata al vampiresco mondo bancario trasuda gratuità, così come l’evoluzione thriller della trama inciampa più e più volte su svolte particolarmente ridicole, vedi l’incompetente polizia che quasi masochisticamente continua a non imbroccarne una.
Luis Tosar, tre volte premio Goya, conferma ancora una volta le proprie camaleontiche qualità rese ancor più angosciate dalla cupa fotografia, per un esordio alla regia dal ritmo forsennato tanto interessante nella palpitante rappresentazione quanto imperfetto. Perché con qualche accortezza in più in fase di scrittura, troppo spesso esagerata sia nei toni che nella sua evoluzione, El Desconocido sarebbe potuto diventare un ‘instant classic’ da remake made in USA.
[rating title=”Voto di Federico” value=”6″ layout=”left”]
El Desconocido (Spagna, azione, thriller 2015) di Dani de la Torre; con Luis Tosar, Javier Gutiérrez, Elvira Minguez.