Venezia 2015, Looking for Grace: Recensione in Anteprima
Esistenze che si incrociano tra le infinite e fascinose strade d’Australia, cavalcate con forza da una ragazzina misteriosamente in fuga
Una pellicola a più facce, quella disegnata dalla regista australiana, suddivisa in ‘punti di vista’ e mai consequenziale nelle ‘storie’ che andrà a sviluppare. Vite che vanno ad incrociarsi a causa di Grace, 16enne che improvvisamente scappa di casa portando via con se’ un’amica e circa 13.000 dollari in contanti, rubati dalla cassaforte di famiglia. Una ‘follie adolescenziale’ che avrà non poche conseguenze sul destino di più persone. Il primo step che la Brooks da’ in pasto agli spettatori è proprio il suo, quello di questa ragazzina di cui non sappiamo nulla. Chi sia, dove stia andando, cosa nasconda nello zainetto, perché è in fuga.
Domande che troveranno risposta con le successive ‘esistenze’ presentate dalla Brooks. Vedi Dan e Denise, preoccupati genitori di Grace che vanno alla disperata ricerca della figlia in compagnia di un investigatore in pensione. Un coming of age che si fa road movie per poi prendere la strada del ‘giallo’, della ‘comedy’ dall’umorismo tipicamente ‘aussie’ ed infine del dramma. Perfettamente bilanciato nei toni, trainato dalle sublimi scenografie naturali d’Australia e ben interpretato dai suoi protagonisti, tra i quali spicca un combattuto Richard Roxburgh, Looking for Grace galleggia nella sua docile leggerezza, snocciolando segreti e bugie, rapporti affettivi e famigliari, alternando sarcasmo e dolore con sapienza. La taciuta infelicità lascia il passo a slanci d’amore implicitamente nascosti, tra coppie legate a doppio filo eppure in ‘conflitto’.
Un’opera minore e a tratti persino ‘confusionaria’ nella sua voluta alternanza di scrittura, quella della Brooks, dichiaratamente interessata alla ‘normalità’ di una famiglia qualsiasi immersa nella cintura del grano australiana. Spaziando continuamente nei generi, vuoi o non vuoi, Looking for Grace finisce quasi per disorientare, mostrandosi allo spettatore in tutta la sua dichiarata nonché limitante ‘semplicità’. Perché così è la vita, sembrerebbe dire la regista, al termine di un ‘viaggio’ che vedrà la sua protagonista tornare finalmente a casa, ma senza quella ‘grazia’ a cui aveva forse dedicato un’improvvisa e improvvida ricerca.
[rating title=”Voto di Federico ” value=”6″ layout=”left”]
[rating title=”Voto di Antonio ” value=”5″ layout=”left”]
Looking for Grace (Australia, drammatico, 2015) di Sue Brooks; con Richard Roxburgh, Radha Mitchell, Odessa Young, Terry Norris, Harry Richardson