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Venezia 2015 – Wednesday, May 9: Recensione in Anteprima

Applausi convinti alla Mostra di Venezia per l’iraniano Wednesday, May 9

pubblicato 7 Settembre 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 12:57

Un anno dopo il colpo di fulmine targato Melbourne, presentato nella sezione Settimana della Critica, un altro folgorante film iraniano è andato ad impreziosire la Mostra del Cinema di Venezia, anche se questa volta nella sezione Orizzonti. Wednesday, May di Vahid Jalilvand, non solo regista ma anche co-protagonista.

L’ennesima conferma, casomai ce ne fosse il bisogno dopo i gioielli partoriti nel corso degli anni da Abbas Kiarostami, Jafar Panahi, Marjane Satrapi e Asghar Farhadi, della dirompente forza del cinema iraniano, sempre così attuale e coraggioso nello specchiarsi, affrontando le proprie tradizioni e i propri limiti. Siamo a Tehran, città dalle mille contraddizioni e dall’enorme disuguaglianza sociale.

Jamal è un professore con moglie e figlio, uno stipendio tutt’altro che travolgente e un triste passato da redimere. Per provare a farlo pubblica un insolito annuncio su un quotidiano locale, che lo vedrà donare 10.000 dollari ad una persona che ne avrà bisogno. La curiosa notizia va ovviamente incontro ad una folla di aspiranti ‘prescelti’, tanto da far intervenire la polizia causa ‘disordine pubblico’. Jalal, resosi conto con colpevole ritardo della falsa speranza data a centinaia di poveracci, li ascolta uno ad uno, raccogliendo storie e informazioni necessarie per poi arrivare a colui che potrà ricevere in regalo la ricca somma. Due donne, tra i tanti ‘candidati’, non si arrenderanno facilmente: ovvero la dolce Setareh, diciannovenne incinta, sposata e in guerra con la famiglia per quel matrimonio da loro mai benedetto; e Leila, l’ex promessa sposa di Jalal che ha bisogno di quel denaro per far operare il malato marito.

Potente e di denuncia, emozionante e dirompente. Wednesday, May 9 di Jalilvand ha illuminato la sezione Orizzonti della 72esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, raccontando una storia di solidarietà e sofferenza, di altruismo e orgoglio, di ingiustizia, gelosia e amore. Alternando con sapienza i vari punti di vista dei 3 protagonisti, ovvero Jalal, Setareh e Leila, Jalilvand è riuscito a sviscerare la propria trama in modo coinvolgente, tra salti temporali e risposte ad inevitabili domande cucinate a fuoco lento.

D’altronde perché quest’uomo neanche troppo ricco avrebbe deciso di regalare 10.000 dollari ad uno sconosciuto, e perché farlo tramite annuncio pubblico di tipo editoriale? Grazie ad una sceneggiatura solida, maledettamente attuale e dal ritmo appassionante, Jalilvand ha disegnato i tratti di un eroe, di una persona normale che proprio non riesce a rimanere in pace con se stesso dinanzi alla sofferenza altrui. Tutto questo denunciando l’insostenibile situazione della donna iraniana, sottomessa all’uomo e impossibilitata a sposare chiunque lei desideri perché obbligata ad avere il consenso della propria famiglia, e la brutale arroganza delle forze dell’ordine, di fatto autorizzare ad ‘essere legge’ nelle modalità che desiderano.

Registicamente incalzante, con angoscianti scene di massa e inquietanti confronti parentali, e splendidamente interpretato, Wednesday, May 9 punta il proprio dito accusatorio contro la società tutta e in particolar modo contro il governo iraniano, incapace di assistere i propri cittadini attraverso una precisa struttura sociale e culturale. Ecco perché Jalilvand spinge tutti noi a tramutarci in ‘Jalal’, impegnandoci in prima persona nella lotta alla disparità, alle ingiustizie e alle sofferenze. Diventando essere umani.

[rating title=”Voto di Federico” value=”8″ layout=”left”]

Wednesday, May 9 (Iran, 2015, drammatico) di Vahid Jalilvand; con Niki Karimi, Amir Aghaee, Shahrokh Forootanian, Vahid Jalilvand