Venezia 2017, Jim & Andy: Recensione in Anteprima
Uno, nessuno, centomila. Jim Carrey show nel dietro le quinte documentaristico di Man on the Moon. Jim & Andy, fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
E’ il 1999 quando Jim Carrey indossa gli abiti del comico statunitense Andy Kaufman al cinema, diretto da Milos Forman. Man on the Moon, Orso d’argento per il miglior regista al Festival di Berlino, portò l’attore a vincere il suo secondo Golden Globe dopo il primo ottenuto grazie a The Truman Show, con l’Academy inspiegabilmente ancora una volta contraria ad una sua meritata candidatura.
Girato tra il 27 luglio e il 24 novembre 1998, il film andò incontro a delle riprese per certi versi storiche, vista la trasformazione che vide mattatore Carrey. Jim, infatti, ‘divenne’ letteralmente Andy Kaufman, 24 ore su 24, senza mai uscire dal personaggio, e al tempo stesso il suo alter-ego, ovvero lo spregevole cantante di piano bar Tony Clifton. Il divo, all’epoca tra gli attori più pagati di Hollywood, incaricò l’ex ragazza di Andy, Lynne Margulies, e il suo storico autore Bob Zmuda di girare un dietro le quinte della pellicola, per quasi 20 anni rimasto nascosto in un cassetto ed ora diventato documentario grazie a Chris Smith. Jim & Andy: the Great Beyond – the story of Jim Carrey & Andy Kaufman with a very special, contractually obligated mention of Tony Clifton, presentato fuori Concorso alla Mostra Internazione del Cinema di Venezia, non fa altro che ribadire l’assoluta genialità di un artista negli ultimi anni volutamente eclissatosi, nel 1998 andato probabilmente incontro alla prova d’attore più complicata, malata e appagante della propria filmografia.
Un viaggio spirituale lungo la carriera di un comico che tra il 1994 e il 1995, grazie a successi come The Mask, Ace Ventura e Scemo & + Scemo, si fece multi-milionaria stella, qui al servizio di un iconico personaggio da onorare nel modo più totalizzante possibile.
Sul set di Man on the Moon il povero Forman dovette gestire non una bensì 3 personalità, perché Carrey non è esistito per mesi, lasciando spazio ad Andy e al suo immaginario e disturbante Tony. Circondato dall’affetto dei veri parenti di Kaufman, Jim si comportò per settimane intere come il vero Andy, facendo impazzire troupe e regista, tra sfuriate negli abiti di Clifton, continue provocazioni e sonanti ubriacature. Smith, che ha potuto attingere dall’enorme quantità di materiale inedito girato nel 1998, cede la parola allo stesso Carrey, nel frattempo invecchiato e con lunga barba grigia, in prima linea nel ricostruire quell’incredibile e folle esperienza recitativa, che gli ha di fatto cambiato l’esistenza.
Un metodo Stanislavskij portato alle estreme conseguenze, tanto da ‘costringere’ la Universal a bloccare l’uscita del dietro le quinte in forma documentaristica per ‘lanciare’ Man on the Moon, come inizialmente previsto. Troppi i rischi, troppo importante Carrey, 20 anni fa sul tetto di Hollywood in termini di popolarità ed incassi, ma oggi emarginato d’oro a cui la celebrità non ha concesso felicità.
Un io malinconico ed esilarante, inafferrabile e istrionico, ovvero perfettamente in linea con la memoria del travolgente Kaufman. Jim & Andy ci regala un Carrey strabordante, di fatto ingestibile, per non dire inclassificabile. Un artista fuori dal comune a lungo immersosi in esistenze altrui, suscitando stupore, spavento, profonda ammirazione. Identita’ completamente separate, quelle indossate dall’attore sul set, punto di intersezione tra due universi paralleli improvvisamente fusi l’uno nell’altro.
[rating title=”Voto di Federico” value=”7.5″ layout=”left”]
Jim & Andy: The Great Beyond – The story of Jim Carrey and Andy Kaufman with a very special, contractually obligated mention of Tony Clifton (doc, 2017) di Chris Smith; con Jim Carrey – fuori Concorso