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Venezia 2017, L’ordine delle cose: trailer e poster del film di Andrea Segre

L’ordine delle cose: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film drammatico di Andrea Segre nei cinema italiani dal 7 settembre 2017.

pubblicato 7 Settembre 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 02:25

 

Il 7 settembre Parthenos porta nei cinema d’Italia L’ordine delle cose, il film di Andrea Segre (La prima neve) con Paolo Pierobon, Giuseppe Battiston, Roberto Citran e Valentina Carnelutti.

Corrado è un alto funzionario del Ministero degli Interni italiano specializzato in missioni internazionali. Il Governo lo sceglie per affrontare una delle spine nel fianco delle frontiere europee: i viaggi illegali dalla Libia verso l’Italia. La missione è molto complessa, la Libia post-Gheddafi è attraversata da profonde tensioni e mettere insieme la realtà libica con gli interessi italiani ed europei sembra impossibile. La tensione è alta e lo diventa ancor di più quando Corrado incontra Swada, una donna somala che sta cercando di scappare dalla detenzione libica e di attraversare il mare per raggiungere il marito in Europa. Come tenere insieme la legge di Stato e l’istinto umano di aiutare qualcuno in difficoltà? Corrado prova a cercare una risposta nella sua vita privata, ma la sua crisi diventa sempre più intensa e si insinua pericolosa nell’ordine delle cose.

Il cast è completato da Olivier Rabourdin, Fabrizio Ferracane, Yusra Warsama, Roberto Citran, Fausto Russo Alesi, Hossein Taheri.

 

NOTE DI REGIA

Quando tre anni fa ho iniziato a lavorare a questo film non sapevo che le vicende tra Italia e Libia sarebbero andate proprio come le abbiamo raccontate, ma purtroppo lo immaginavo. Per molti mesi ho incontrato insieme a Marco Pettenello alcuni “veri Corrado” e parlando con loro ho intuito che l’Italia si apprestava ad avviare respingimenti di migranti nei centri di detenzione libica. Nessuno lo diceva pubblicamente, ma ora che il film esce è tutto alla luce del sole. Mi auguro che il film aiuti a riflettere su cosa stiamo vivendo in questi giorni e sulle lunghe conseguenze che vivremo ancora per anni. Infatti credo che quella di Corrado sia la condizione di molti di noi in quest’epoca che sembra aver metabolizzato l’ingiustizia. La tensione tra Europa e immigrazione sta mettendo in discussione l’identità stessa dell’Europa. Corrado e la sua storia raccontano questa crisi di identità. Ho cercato in lui, nel suo ordine e nella sua tensione emotiva, quelle della nostra civiltà e del nostro tempo. Sappiamo bene quanto stiamo abdicando ai nostri principi negando diritti e libertà a essere umani fuori dal nostro spazio, ma proviamo a non dircelo o addirittura a esserne fieri. È questa crisi che mi ha guidato eticamente ed esteticamente nel raccontare il mondo di Corrado, un mondo tanto rassicurante quanto inquietante. [Andrea Segre]