Venezia 2019, Scarlett Johansson e Adam Driver presentano Marriage Story di Noah Baumbach
Noah Baumbach per la prima volta al Lido con Marriage Story, titolo Netflix.
Un matrimonio che si sgretola al centro della trama, innegabilmente legata alla vita privata di Noah, 6 anni fa al centro di un divorzio assai complicato da Jennifer Jason Leigh.
E’ quando una cosa non funziona più che lo riconosciamo per la prima volta. E’ come se ci ritrovassimo fuori dalla nostra casa e vedessimo per la prima volta come è fatta. Attraverso un divorzio osserviamo quello che è stato il nostro matrimonio. Aver avuto a disposizione questi due attori è stato un grande privilegio. Nel momento in cui tornavano nei loro camerini dovevo andare a passeggiare, perché facevo fatica ad uscire da quelle scene. Le riprese sono state lunghissime, è stato come vedere due atleti magnifici, in competizione perenne. E’ stata l’esperienza più appagante che abbia mai avuto. All’inizio quei dialoghi li avevo scritti per me. Il film inizia quando i due si sono già separati, forse capiscono che si separeranno ancor di più, ma Nicole è già sull’uscio di casa. E’ un film che ho scritto per inserire me in quello spazio da loro lasciato libero. Raccontare l’eccezionale del quotidiano. Nel farlo ho trovato una certa musicalità. Anche se si stanno sgretolando, c’è quell’amore che è esistito che è sempre presente. Queste erano le fondamenta per far nascere il film.
Una scena in particolare, che vede i due protagonisti dirsi di tutto, ha sbalordito per efficacia e potenza, con Adam e Scarlett sugli scudi. “Quella scena l’abbiamo fatta in due giorni, eravamo in stanze diverse, lavoravamo allo script, ma non abbiamo parlato molto“, ha ricordato Driver. “Non l’abbiamo analizzata. Questo è un film che parla di teatro ma è anche molto teatrale. Lo stesso divorzio è uno spettacolo teatrale. Abbiamo parlato delle nostre posizioni a riguardo, le sceneggiature di Noah sono scritte molto bene ma sono anche coincise, quindi non abbiamo cambiato molto. I limiti sono le parole, man mano che si gira le intenzioni possono cambiare. Le posizioni della macchina da presa cambiano, è stata difficile come scena, ma nel momento in cui ci abbiamo lavorato ho subito pensato al teatro. Sono contento di aver potuto lavorare con Scarlett“.
Alle musiche della pellicola il regista ha voluto Randy Newman, due volte premio Oscar.
Sapevo dall’inizio che volevo una musica molto romantica, è la prima volta che mi capita. Volevo qualcosa che fosse classico ma al contempo nuovo. Randy ha avuto lo script prima di iniziare a girare e il giorno dopo mi ha inviato una mail con la melodia, che mi ha spezzato il cuore. Un anno dopo, ci siamo ritrovati in studio con un’orchestra che ha registrato la stessa melodia. Ho pianto, mi sono commosso, è un grande artista.
Nel ruolo di un’irresistibile avvocato divorzista si fa strada una maestosa Laura Dern, impeccabile nel rendere travolgente un personaggio chiaramente indifendibile. In una scena della pellicola l’attrice, musa di David Lynch, si lascia andare ad un monologo alleniano sul perché le donne debbano essere perfette, in qualità di madri, al posto degli uomini, a cui per secoli è stato concesso di tutto, in qualità di padri.
Il regalo di Natale più bello è stato avere quel dialogo da parte di Noah. E’ pura poesia, in qualche modo. C’è questa donna manipolatrice, che vuole essere una vincitrice, ma quel che dice è la verità. Una donna complessa e meravigliosa. Se pensiamo ad Hollywood e allo status quo, dal punto di vista sociale e culturale, noi uomini e donne abbiamo questi ruoli. Ci sono sempre state professioni tipicamente maschili e femminili, ma ora c’è una riflessione collettiva per spostarci da quel paradigma. Questo film ci permette di vedere entrambi i lati della storia.
Il destino ha voluto che Scarlett Johansson venisse a conoscenza di questo progetto proprio quando era nel bel mezzo del suo secondo divorzio, da Romain Dauriac.
C’è così tanto di tutti noi in questo film, che riguarda tutti. Tutti possono ritrovarsi in questo film. Quando ho incontrato Noah stavo attraversando effettivamente un divorzio, non conoscevo l’argomento, nel corso della prima riunione, e lui non sapeva che io stessi divorziando. Ci siamo rivisti dopo tanto tempo ma appena entrata nella stanza ho chiesto un bicchiere di vino e ho iniziato a lamentarmi. A quel punto mi ha svelato l’argomento del film, è sembrato un po’ il destino. E’ stata un’esperienza incredibile, è arrivato al momento giusto.
“Non si ha sempre la possibilità di fare film simili. Ne avevamo parlato a lungo con Noah, c’era la sensazione di essere abbastanza preparati“, ha invece confessato Adam Driver. “Lunghe conversazioni telefoniche, al ristorante, in piena notte. Ci siamo addentrati in modo molto profondo nell’argomento, ma è così lavorare con Noah. Si parte con un’idea e poi quell’idea va avanti, è una conversazione che non finisce mai. Anche sul set avviene. Lui è con noi sempre, anche dietro la macchina da presa“.
“Adam mi chiama con idee per film che abbiamo girato anni fa“, ha confermato il regista. “Io avevo bisogno di loro. Forse non sapevo all’epoca di averne bisogno, ma quando stavo scrivendo sapevo che questi attori avrebbero recitato questi ruoli mi ha spronato. Non avrei scritto un monologo di 7 pagine da girare senza stacchi di montaggio se non avessi avuto in mente Scarlett. Scrivo per il personaggio, pensando all’attore“.
Chiaramente impossibile non pensare ad Ingmar Bergman, nel vedere Marriage Story.
Si tratta del cinema con cui sono cresciuto, dei film che ho scoperto al college. Scene da un matrimonio è un film grandioso, volevo tanti primi piani perché tanto del mio film sta nei volti dei personaggi. C’è una scena in cui gli avvocati parlano al posto dei due protagonisti, sapevo che i volti fossero molto importanti. Se pensi ad un film come Persona, abbiamo i migliori primi piani di sempre. L’ambientazione è così importante, tutte queste cose dovevano far parte del film.
Marriage Story arriverà su Netflix il prossimo 6 dicembre.