Venezia 65: Sarà Celentano a consegnare il Leone ad Ermanno Olmi
Il prossimo 4 settembre i riflettori della Sala Grande del Palazzo del Cinema del Lido di Venezia illumineranno Ermanno Olmi che, come vi avevamo già annunciato, riceverà il Leone d’Oro alla carriera. A consegnare il premio nelle mani del regista ci penserà Adriano Celentano, presente alla 65esima Mostra del Cinema di Venezia con la versione
Il prossimo 4 settembre i riflettori della Sala Grande del Palazzo del Cinema del Lido di Venezia illumineranno Ermanno Olmi che, come vi avevamo già annunciato, riceverà il Leone d’Oro alla carriera. A consegnare il premio nelle mani del regista ci penserà Adriano Celentano, presente alla 65esima Mostra del Cinema di Venezia con la versione restaurata di Yuppi Du, da lui diretto ed interpretato nel 1975.
Precederanno la premiazione, a partire dalle 16.30, le proiezioni di due documentari realizzati da Olmi: Manon finestra 2 (1956) e Tre fili fino a Milano (1958) presentato, quest’ultimo, proprio alla Mostra di Venezia cinquant’anni fa. Al termine della cerimonia verrà invece proiettato Il tempo si è fermato, lungometraggio di esordio di Olmi ed anch’esso presentato alla Mostra nel 1959. Nel film, a fare da sfondo alle vicende dei protagonisti, c’è anche la musica dell’allora emergente Celentano. Ermanni Olmi ha dichiarato in merito:
«Se cinquant’anni fa una maga mi avesse detto che un monello di periferia, un ragazzino “scatenato”, simpatico ribelle che cantava all’americana (allora era il massimo degli elogi!) ma con un temperamento e originalità tutta italiana, e che proprio costui un giorno, mezzo secolo dopo, mi avrebbe consegnato il più prestigioso dei premi, il Leone alla carriera, avrei detto che la maga me la stava raccontando grossa. E invece è andata proprio così. Adriano aveva vent’anni e io ventisette. Avevo fatto il mio primo film Il tempo si è fermato e cercavo una canzone del tutto diversa dal repertorio convenzionale di quegli anni. Una canzone davvero “moderna” e soprattutto cantata con lo spirito e il gusto della nuova generazione. A quel tempo, nell’ambiente musicale milanese, girava questa voce: c’è un ragazzo che sta rivoluzionando col suo stile originale tutte le convenzioni e i giovani ne vanno matti. Era proprio quello che cercavo. È chiaro ormai che i destini degli uomini hanno nel tempo della loro vita appuntamenti non del tutto casuali. Come questo, che mi onora e mi reca molta gioia».
Fonte: La Biennale di Venezia