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Venezia 79: programma completo e film in concorso

Annunciato il programma completo di Venezia 79 che si terrà dal 31 agosto al 10 settembre – Scopri tutti i film della Selezione Ufficiale.

pubblicato 16 Agosto 2022 aggiornato 28 Agosto 2022 11:53

Venezia 79
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Annunciato il programma del 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (31 agosto – 10 settembre). Il programma della Selezione Ufficiale di “Venezia 79” arriva dopo l’annuncio che sarà White Noise di Noah Baumbach con Adam Driver e Greta Gerwig ad aprire la kermesse cinematografica veneziana.

Si dice che i festival siano una finestra sul mondo, dalla quale però vediamo anche cose che preferiremmo non vedere, come la guerra in Ucraina, gli arresti dei cineasti in Iran, o la condanna alla produttrice turca condannata per un documentario che non è mai stato realizzato. Il festival annuncerà delle iniziative in merito, perché i festival non sono delle bolle chiuse che non guardano la realtà.[Alberto Barbera]

La Giuria Internazionale Concorso

Sarà l’attrice statunitense Julianne Moore a presiedere la Giuria internazionale del Concorso di “Venezia 79” che assegnerà il Leone d’Oro per il miglior film e gli altri premi ufficiali. Vincitrice dell’Oscar (Still Alice, 2014), del BAFTA e del premio Emmy, Julianne Moore è celebre per la sua versatilità e per le tante memorabili interpretazioni nel cinema e nella televisione. È la prima attrice americana a essere stata premiata con i massimi premi per l’interpretazione ai festival di Berlino (The Hours, 2002), Cannes (Maps to the Stars, 2014) e Venezia (Lontano dal paradiso, 2002).

Julianne Moore presiederà la Giuria Internazionale del Concorso Venezia 79, composta inoltre dalle seguenti personalità:

Mariano Cohn (Argentina) regista, sceneggiatore e produttore
Leonardo Di Costanzo (Italia) regista e sceneggiatore
Audrey Diwan (Francia), regista
Leila Hatami (Iran) attrice
Kazuo Ishiguro (Giappone-Gran Bretagna) scrittore e sceneggiatore
Rodrigo Sorogoyen (Spagna) regista, sceneggiatore e produttore

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale, che ha fatto propria la proposta del Direttore artistico del Settore cinema Alberto Barbera.

La Giuria Venezia 79 assegnerà ai lungometraggi in Concorso i seguenti premi ufficiali: Leone d’Oro per il miglior film, Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria, Leone d’Argento – Premio per la migliore regia, Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, Premio Speciale della Giuria, Premio per la migliore sceneggiatura, Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente.

Le Giurie Internazionali

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Sono state definite le composizioni delle Giurie internazionali Orizzonti e Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” di Venezia 79 (31 agosto – 10 settembre 2022), diretta da Alberto Barbera.

Qui di seguito le personalità chiamate a far parte delle due Giurie internazionali.

Orizzonti

Isabel Coixet – presidente (Spagna), regista, sceneggiatrice e produttrice, ottiene il successo internazionale nel 2003 con il dramma La mia vita senza me. Due anni dopo il suo La vita segreta delle parole vince quattro premi Goya. Nel 2017, La casa dei libri viene candidato a cinque Goya dei quali vince il premio per il miglior film e per la migliore sceneggiatura non originale. Nel 2019 ha diretto la sua prima serie per la HBO, Foodie Love e nel 2020 dirige It Snows in Benidorm, prodotto da El Deseo.

Laura Bispuri (Italia), regista, vince il David di Donatello con il suo primo cortometraggio Passing Time. Il suo primo film, Vergine giurata, è presentato in Concorso alla Berlinale. Il secondo film, Figlia mia, è anch’esso in Concorso alla Berlinale. Il terzo lungometraggio, Il paradiso del pavone, viene presentato nella selezione Orizzonti della Mostra di Venezia.

Antonio Campos (USA), regista, sceneggiatore e produttore. Nel 2005 il suo corto Buy It Now ha vinto il primo premio della Cinéfondation di Cannes. Il suo primo lungometraggio, Afterschool, è stato presentato a Cannes nel 2008 in Un Certain Regard. Il suo ultimo film, Le strade del male, con Robert Pattinson e Tom Holland, è uscito su Netflix nel 2020. Più di recente, ha ideato, scritto e diretto la serie The Staircase per la HBO Max, con Colin Firth, Toni Collette e Juliette Binoche.

Sofia Djama (Algeria), regista e scrittrice, nata a Oran, si trasferisce ad Algeri per completare il corso di laurea in Letteratura iniziato a Bejaia. Mollement, un samedi matin, l’adattamento di uno dei suoi racconti brevi, è stato il suo primo cortometraggio. Ampiamente apprezzato, ha ricevuto due premi a Clermont Ferrand. Nel 2017 ha presentato a Venezia il suo primo lungometraggio, Les bienheureux, che ha vinto il Premio Orizzonti per la migliore interpretazione femminile a Lyna Khoudri.

Edouard Waintrop (Francia) critico e programmatore, ha lavorato per più di venticinque anni al quotidiano parigino “Libération”. Nel 2007 è stato nominato direttore artistico del Festival Internazionale di Friburgo in Svizzera e, nel 2011, della Quinzaine des Réalisateurs di Cannes rimanendo in carica per 7 anni.

La Giuria Orizzonti assegnerà – senza possibilità di ex-aequo – i seguenti premi: Premio Orizzonti per il miglior film, Premio Orizzonti per la migliore regia, Premio Speciale della Giuria Orizzonti, Premio Orizzonti per la miglior interpretazione femminile, Premio Orizzonti per la migliore interpretazione maschile, Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura, Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio.

Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”

Michelangelo Frammartino – presidente (Italia), regista. L’opera d’esordio è Il dono (2003), presentato al Festival di Locarno, seguito da Le quattro volte (2010), presentato alla Quinzaine des Réalisateurs a Cannes, dove ha vinto il premio Europa Cinemas Label. Nell‘aprile del 2013 presenta nel Dome del Moma PS1 di New York l’installazione video monocanale Alberi. Il buco è stato presentato in concorso a Venezia nel 2021, dove ha vinto il Premio Speciale della Giuria.

Jan P. Matuszynski (Polonia), regista e sceneggiatore. Il suo documentario Deep Love si è aggiudicato il premio per il miglior documentario al Festival di Mosca e il premio Silver Horn al Festival di Cracovia nel 2014. L’anteprima del suo lungometraggio d’esordio, Ostatnia rodzina, si è tenuta a Locarno, aggiudicandosi il premio per il miglior attore. Il suo ultimo film, Leave no Traces, è stato presentato in concorso a Venezia nel 2021.

Ana Rocha de Sousa (Portogallo) regista, sceneggiatrice e artista, ha iniziato la sua carriera come attrice. Il suo film di debutto, Listen, è stato presentato in anteprima a Venezia nel 2020, vincendo il Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima e il Premio Speciale della Giuria Orizzonti, oltre a numerosi premi collaterali.

Tessa Thompson (Usa), attrice e produttrice. Recentemente ha interpretato il ruolo di Valchiria nel film Marvel Thor: Love and Thunder, uscito nelle sale nel luglio 2022. Ha avuto una nomination come miglior attrice protagonista ai BAFTA per il film Netflix Due donne – Passing di Rebecca Hall. Nel 2020 è stata protagonista del film Amazon Original acclamato dalla critica Sylvie’s Love, dove ha ricoperto anche il ruolo di produttrice esecutiva. Attualmente il suo più recente film da attrice, Creed III, è in postproduzione, con un’uscita prevista per il 2023. La sua filmografia comprende inoltre Creed – Nato per combattere (2015) e Creed II (2018), nonché Selma – La strada della libertà (2014) e Dear White People (2014). Tessa Thompson è stata anche protagonista della quarta stagione della serie HBO Westworld. La sua casa di produzione Viva Maude è inoltre attiva nello sviluppo di diversi progetti, inclusi Secret Lives of Church Ladies, Luster e Who Fears Death.

Rosalie Varda (Francia), produttrice e costumista francese. Nel 2018 stata candidata a un Oscar come produttrice del film Visages villages. Ha curato i costumi dei film Passion (1982) di Jean-Luc Godard, Una camera in città (1982) di Jacques Demy e di Cento e una notte (1995) di Agnès Varda.

La Giuria del Premio Venezia Opera Prima assegnerà senza possibilità di ex aequo, tra tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni competitive della Mostra (Selezione ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele), il Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”, e un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro, che sarà suddiviso in parti uguali tra il regista e il produttore.

Il programma della Selezione Ufficiale

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CONCORSO INTERNAZIONALE – VENEZIA 79

Il signore delle formiche di Gianni Amelio

The Whale di Darren Aronofsky

L’immensità di Emanuele Crialese

Saint Omer di Alice Diop

Blonde di Andrew Dominik

Tàr di Todd Field

Love Life di Koji Fukada

Bardo di Alejandro Gonzalez Inarritu

Athena di Romain Gavras

Bones and All di Luca Guadagnino

The Eternal Daughter di Joanna Hogg

Beyond The Wall di Vahid Jalilvand

The Banshees of Inisherin di Martin McDonagh

Argentina 1985 di Santiago Mitra

Chiara di Susanna Nicchiarelli

Monica di Andrea Pallaoro

No Bears di Jafar Panahi

All the Beauty and the Bloodshed di Laura Potras

Un couple di Frederick Wiseman

The Son di Florian Zeller

Les Miens di Roschdy Zem

Les Enfants des Autres di Rebecca Zlotowski

FUORI CONCORSO

LUNGOMETRAGGI

The Hanging Sun di Francesco Carrozzini (Film di chiusura)

When the Waves are Gone di Lav Diaz

Living di Oliver Hermanus

Dead for a Dollar di Walter Hill

Call of God di Kim Ki-duk

Dreamin’ Wild di Bill Pohlad

Master Gardener di Paul Schrader

Siccità di Paolo Virzì

Pearl di Ti West

Don’t Look Now di Olivia Wilde

DOCUMENTARI

Freedom on Fire – Ukrains Fight For Freedom

The Matchmaker di Benedetta Argentieri

Gli ultimi giorni dell’umanità di Enrico Ghezzi e Alessandro Gagliardo

A Compassionate Spy di Steve James

Music for Black Pidgeon di Jorgen Leth e Andreas Koefoed

The Kiev Trial di Sergei Loznitsa

In viaggio di Gianfranco Rosi

Bobi Wine Ghetto President di Christopher Sharp e Moses Bwayo

Nuclear di Oliver Stone

SERIE TV

The Kingdom Exodus di Lars Von Trier

Copenaghen Cowboy di Nicolas Winding Refn

CORTOMETRAGGI

La guerra è finita di Simone Massi

in quanto a noi di Simone Massi

Look at me di Sally Potter

La cameriera di Lucrecia Martel

BIENNALE CINEMA COLLAGE

Ragtag di Giuseppe Boccasini
Come le tartarughe di Monica Dugo
Banu di Tahmina Rafaella
GORNYI LUK (CIPOLLA DI MONTAGNA) di Eldar Shibanov
Palimpsest di Hanna Västinsalo

Venezia Classici – Documentari

Ragtag di Giuseppe boccasini

Desperate Souls, Dark City and the Legend of The Midnight Cowboy di Nancy Buirski

Fragments of Paradise di K.D Davison

Conformista ribelle di Anselma Dell’Olio

Jerry Schatzberg Portrait Paysage di Pierre Filmon

Godard Seul le cinema di Cyril Leuthi

The Ghost of Richard Harris di Adrian Sibley

Bonnie di Simon Wallon

Sergio Leone, l’italiano che inventò l’America di Francesco Zippel

ORIZZONTI

Princess di Roberto De Paolis (Film d’Apertura)

Obet di Michal Blasko

En los Margénes di Juan Diego Botto

Trenque Lauquen di Laura Citarella

Vera di Tizza Covi e Rainer Frimmel

Innocence di Guy Davidi

Blanquita di Fernando Guzzoni

Pour la France di Rachid Hami

Aru Otoko di Kei Ishikawa

Chleb i sol di Damian Kocur

Luxembourg,Luxembourg di Antonio Lukich

Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa

Spre Nord di Mihai Mincan

Autobiography di Makbul Mubarak

The Sitting Duck di Jean-Paul Salomé

Jang-e Jahani Sevom di Houman Seyedi

The Happiset Man in the World di Teona Strugar Mitevska

A noiva di Sergio Trefaut

ORIZZONTI EXTRA

L’origin du male di Sébastien Marnier (Film d’apertura)

Hanging Gardens di Ahmed Yassin Al Daradji

Amanda di Carolina Cavalli

Zapatos Rojos di Carlos Eichelmann Kaiser

Nezouh di Soudade Kaadan

Notte fantasma di Fulvio Risuleo

Bi Roya di Arian Vazirdaftari

Valeria is Getting Married di Michal Vinik

Goliath di Adilkhan Yerzhanov

Venezia Classici

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La sezione “Venezia Classici” torna nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, dopo che nei due anni precedenti, a causa della pandemia, Venezia Classici era stata ospitata a Bologna dal festival Il cinema ritrovato (agosto 2020), mentre lo scorso anno si era tenuta nel centro storico di Venezia.

Torna anche la Giuria composta da studenti dei corsi di cinema delle università italiane, che – per il nono anno – assegnerà il Premio Venezia Classici per il miglior film restaurato e che sarà presieduta dal regista Giulio Base (Un cielo stellato sopra il ghetto di Roma, Il banchiere anarchico, Crack). La Giuria, composta da 21 studenti, ognuno indicato dai docenti dei diversi corsi di cinema delle università italiane, dei DAMS e della veneziana Ca’ Foscari, potrà altresì premiare il miglior documentario sul cinema presentato all’interno della Sezione.

Venezia Classici è la sezione che dal 2012 presenta alla Mostra in anteprima mondiale, una selezione dei migliori restauri di film classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo. Curata da Alberto Barbera con la collaborazione di Federico Gironi, Venezia Classici presenta inoltre una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori.

Il ritorno della sezione al Lido avviene in un anno nel quale si festeggiano importanti ricorrenze cinematografiche che Venezia Classici non poteva esimersi dal celebrare, come i centenari di Pier Paolo Pasolini, con il restauro di Teorema, di Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi, ricordati con i restauri di La marcia su Roma e La voglia matta, titolo quest’ultimo che permette di celebrare anche il centenario della nascita del regista Luciano Salce e di ricordare Catherine Spaak, scomparsa di recente.

Venezia Classici non poteva poi non rendere omaggio alla grandissima Monica Vitti, con il restauro di uno dei suoi film meno noti, ma da lei più amati: Teresa la ladra, diretto dall’allora suo compagno di vita Carlo Di Palma.

Tre sono i titoli del programma 2022 di Venezia Classici provenienti dagli Stati Uniti (Cavalcata di Frank Lloyd, The Black Cat di Edgar Ulmer e I conquistatori di Jacques Tourneur), e altrettanti arrivano dal Giappone (Una gallina nel vento di Yasujiro Ozu, Il profondo desiderio degli dei di Shohei Imamura e La farfalla sul mirino di Seijun Suzuki).

Il giro del mondo del cinema di Venezia Classici tocca poi l’India con I giocatori di scacchi di Satyajit Ray, la Francia di Mes petites amoureuses di Jean Eustache e di Le strane licenze del caporale Dupont, penultimo film di Jean Renoir, la Taiwan di A Confucian Confusion di Edward Yang, l’Inghilterra de I misteri del giardino di Compton House di Peter Greenaway, il Tagikistan di Bratan, sorprendente esordio alla regia di Bakhtyar Khudojnazarov, e la Repubblica Ceca di L’orecchio di Karel Kachyňa.

Completa il programma di Venezia Classici l’erotico Therese and Isabelle di Radley Metzger, proveniente dalla personale collezione di B-movie di Nicolas Winding Refn che lo ha recentemente restaurato e sarà alla Mostra per presentarlo.

IL PROGRAMMA

TERESA LA LADRA
di CARLO DI PALMA (Italia, 1973, 125’, colore)
restauro: Cineteca Nazionale

MES PETITES AMOUREUSES
di JEAN EUSTACHE (Francia, 1974, 123’, colore)
restauro: Les Films du Losange

THE DRAUGHTSMAN’S CONTRACT (I MISTERI DEL GIARDINO DI COMPTON HOUSE)
di PETER GREENAWAY (UK, 1982, 104’, colore)
restauro: BFI National Archive

KAMIGAMI NO FUKAKI YOKUBO (IL PROFONDO DESIDERIO DEGLI DEI)
di SHÔHEI IMAMURA (Giappone, 1968, 173’, colore)
restauro: Nikkatsu

UCHO (L’ORECCHIO)
di KAREL KACHYNA (Cecoslovacchia, 1969, 97’, B/N)
restauro: Národní Filmový Archiv / National Film Archive

BRATAN (FRATELLO)
di BAKHTYAR KHUDOJNAZAROV (URSS, 1991, 97’, B/N)
restauro: Veit Helmer-Filmproduktion

CAVALCADE
di FRANK LLOYD (USA, 1933, 112’, B/N)
restauro: The Film Foundation / Walt Disney Pictures

THERESE AND ISABELLE
di RADLEY METZGER (Francia, USA, Germania, Paesi Bassi, 1968, 119’, B/N)
restauro: NWR-Denmark / Cinema Preservation Alliance-U.S.

KAZE NO NAKA NO MENDORI (UNA GALLINA NEL VENTO)
di YASUJIRÔ OZU (Giappone, 1948, 84’, B/N)
restauro: Shochiku

TEOREMA
di PIER PAOLO PASOLINI (Italia, 1968, 98’, B/N)
restauro: Cineteca di Bologna

SHATRANJ KE KHILARI (I GIOCATORI DI SCACCHI)
di SATYAJIT RAY (India, 1977, 129’, colore)
restauro: The National Film Archive of India

LE CAPORAL ÉPINGLÉ
di JEAN RENOIR (Francia, 1962, 107’, B/N)
restauro: StudioCanal

LA MARCIA SU ROMA
di DINO RISI (Italia, 1962, 94’, B/N)
restauro: Cineteca Nazionale

LA VOGLIA MATTA
di LUCIANO SALCE (Italia, 1962, 110’, B/N)
restauro: Cineteca Nazionale

KOROSHI NO RAKUIN (LA FARFALLA SUL MIRINO)
di SEIJUN SUZUKI (Giappone, 1967, 91’, B/N)
restauro: Nikkatsu

CANYON PASSAGE
di JACQUES TOURNEUR (USA, 1946, 92’, colore)
restauro: Universal Pictures / The Film Foundation

THE BLACK CAT
di EDGAR G. ULMER (USA, 1934, 65’, B/N)
restauro: Universal Pictures

DULI SHIDAI [A CONFUCIAN CONFUSION]
di EDWARD YANG (Taiwan, 1994, 128’, colore)
restauro: Taiwan Film and Audiovisual Institute

Il poster ufficiale

L’illustratore e autore italiano Lorenzo Mattotti firma per il quinto anno l’immagine del manifesto ufficiale e per il quarto anno la sigla della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.

L’immagine scelta quest’anno per il manifesto raffigura “una Leonessa che si libra in alto e ci porge questo anniversario, il 90° – spiega Lorenzo Mattotti – Sono 90 gli anni dalla prima edizione della Mostra e per questo abbiamo voluto che l’immagine avesse delle linee classiche, così come classica è stata la scelta del fondo oro. Il colore oro è anche un riferimento ai manifesti dei primi decenni del Novecento. La Mostra è sempre stata classica, ma anche provocatoria. Qui il Leone, simbolo di potere e forza, si è trasformato in una Leonessa, che ha in sé eleganza e creatività. Dopo 90 anni, il Leone di Venezia, simbolo della Mostra, è ora diventato una Leonessa che vola attraverso la storia con energia e leggerezza, simbolo di speranza, lontano dall’aggressività e dalla ferocia”.

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