Venezia 80, Giornate degli Autori 2023: il premio del pubblico va a “Quitter la nuit” di Delphine Girard
A Venezia 80, nell’ambito della rassegna le Giornate degli Autori, il film Quitter la nuit di Delphine Girard ha ricevuto il Premio del Pubblico.
Nell’ambito di Venezia 80, il pubblico delle Giornate degli Autori ha assegnato il Premio del Pubblico attraverso la votazione effettuata ogni giorno al termine delle proiezioni dei film del concorso, nella Sala Perla del Casinò del Lido.
Tra i dieci film in concorso Quitter la nuit (Through The Night) di Delphine Girard si è aggiudicato il premio con il 64% delle preferenze. Sul virtuale podio anche Vampire humaniste cherche suicidaire consentant di Ariane Louis-Seize e Los océanos son los verdaderos continentes di Tommaso Santambrogio, entrambi a pochissima distanza dal vincitore.
Quitter la nuit (Through the Night)
Una sera, una donna in pericolo chiama la polizia. Anna risponde a quella richiesta d’aiuto. Un uomo è arrestato. Passano le settimane, i tribunali cercano le prove e Aly, Anna e Dary affrontano gli echi di una notte che non possono lasciarsi alle spalle
Due anni fa, dopo aver ascoltato una chiamata al 911 statunitense, iniziai a scrivere il cortometraggio A Sister. Si raccontava la storia di una telefonata d’emergenza fatta da una donna che era prigioniera in un’automobile guidata dall’uomo che l’aveva appena aggredita. Per chiedere aiuto, finse di chiamare la sorella. Quel lavoro mi colpì più del previsto. Dialogava con l’attualità e con l’improvvisa attenzione sugli effetti distruttivi causati dalle violenze sessuali. Terminai il cortometraggio con un senso di insoddisfazione, anche se non riuscivo a formulare bene le ragioni di quello stato d’animo. Solo partecipando alle proiezioni e alle successive discussioni, compresi quel disagio: nel cortometraggio mi era mancato il tempo necessario per esplorare la complessità del tema e per raccontare le storie dei personaggi come avrei effettivamente voluto. Cosa fa Aly, la giovane donna, dopo quello che ha appena vissuto? Come reagisce Anna, l’operatrice, a quella chiamata? Sente il bisogno di essere coinvolta? Cosa succede a Dary e cosa pensa delle sue azioni? È fondamentale, in questo particolare momento storico, e anche a livello personale, trovare il modo di dare una forma e una sostanza a tutto ciò. È necessario capire gli effetti di un’aggressione, al di là degli strumenti di cui si dota il nostro sistema per reagire. Vorrei mostrare le cause che spingono una persona a commettere un abuso, soprattutto perché non credo sia possibile mutare certi comportamenti senza prima comprenderli. Sono stanca (e furiosa) di vedere la quantità di donne la cui vita è stata sconvolta dalla violenza e sono esausta delle risposte semplicistiche che si danno a questi problemi, perché si finisce sempre con l’opporre i mostri alle vittime. Non credo che così si creerà il terreno fertile per un autentico cambiamento. [Delphine Girard]
Nata in Quebec, Delphine Girard si è trasferita in Belgio qualche anno dopo. Ha studiato regia all’INSAS di Bruxelles e il suo film di diploma Monstre ha fatto il giro del mondo. Dopo la laurea, ha lavorato come coach per bambini e direttrice di casting. Nel frattempo ha scritto e diretto il cortometraggio Caverne, tratto da un racconto di Holly Goddard Jones. Ha poi firmato un terzo film breve, Une sœur, candidato nel 2020 all’Oscar per il miglior cortometraggio di finzione. Girard ha poi continuato a riflettere sui temi presenti in “Une sœur”, realizzando “Quitter la nuit”.