Vi presento Christopher Robin: Recensione in Anteprima
A chi si ispirà A. A. Milne per dare vita al leggendario Winnie the Pooh?
Oltre 90 anni dopo la sua nascita, la storia di Winnie The Pooh è diventata cinema grazie a Simon Curtis, regista britannico ormai sempre più legato a personaggi realmente esistiti. Dopo Marilyn e Woman in Gold, ecco infatti arrivare Vi presento Christopher Robin, in uscita a gennaio nelle sale d’Italia.
Un biopic dedicato proprio ad Alan Alexander Milne, commediografo del West End segnato a vita dagli orrori vissuti durante la I° Guerra Mondiale. Un conflitto che indirizzò l’esistenza di Milne, diventato padre di Christopher Robin nel 1920. Abbandonata Londra per la campagna inglese, lo scrittore venne ispirato dal bimbo appena nato e dai suoi teneri pupazzi per creare una delle icone più amate del ‘900. Winnie The Pooh, per l’appunto. Afflitto dalla grande guerra, il mondo intero era alla ricerca di un simbolo di speranza, gioia e amore, racchiuso proprio in quel dolce orsacchiotto e nel suo giovane padroncino. Milne, l’algida moglie Daphne, la dolce tata Olive e il vero Christopher Robin vennero letteralmente travolti dal successo planetario dell’orsacchiotto, che finì per mettere in discussione i già fragili equilibri dell’intera famiglia.
E’ una fiaba dell’orrore, spaventosamente inquietante e solo apparentemente a lieto fine, quella raccontata da Curtis e dagli sceneggiatori Frank Cottrell e Boycesimon Vaughans in questo inusuale biopic. Dietro il sorriso infinito di Christopher Robin, bimbo più felice del mondo nei libri di Milne, si celava infatti tutt’altra realtà, con l’infanzia di un bambino letteralmente divorata da un padre accecato dal successo e da una madre egoista e glaciale. Domhnall Gleeson e Margot Robbie, che indossano gli eleganti abiti di Milne e signora, sono due mostri genitoriali, fisicamente ed emotivamente assenti. Il primo segnato dalla Guerra, tanto da sentire esplosioni allo scoppio di un semplice palloncino, la seconda traumatizzata dai dolori lancinanti del parto e dall’insoddisfazione di non aver avuto una femminuccia.
Curtis, assai didascalico nella rappresentazione di questa diabolica storia, si sofferma a lungo (troppo) sui disturbi traumatici per decenni sopportati dallo scrittore, costruendo un duplice mondo. Quello di pura fantasia, ideato dal piccolo Christopher e da Milne durante due settimane vissute in totale solitudine tra i boschi della campagna britannica, e quello più amaramente crudele, cinico e privo d’affetto per il povero Robin.
Gleeson, che gioca tutto (troppo) di sottrazione, tanto da risultare quasi di cera in alcuni frammenti, riempie il film dal primo all’ultimo minuto, a dispetto di una Robbie gratuitamente e ripetutamente sprezzante, madre imperturbabile facilmente disprezzabile. Ruolo centrale per Kelly MacDonald, amorevole tata del piccolo Christopher, fagocitato da una storia che il papà avrebbe dovuto scrivere solo per lui, finendo invece per tramutarlo nell’involontario protagonista. Una celebrità non richiesta che rovinò la crescita del piccolo, a tal punto indispettito da Winnie The Pooh da non aver mai preso neanche un dollaro dall’ingente fortuna grazie a lui maturata negli anni. Nato quasi come ‘dietro le quinte’, come genesi del mitico orsetto, Vi presento Christopher Robin prende presto una strada molto più angosciante, faticando a barcamenarsi tra i diversi generi abbracciato da Curtis, tanto spiazzante quanto intrigante nel dar luce ad un orsacchiotto dalla duplice visione. Emblema di gioia per il mondo intero, autentico incubo per la sua stessa famiglia.
[rating title=”Voto di Federico” value=”5″ layout=”left”]
Vi presento Christopher Robin (Usa, 2018, Goodbye Christopher Robin) di Simon Curtis; con Domhnall Gleeson, Margot Robbie, Kelly MacDonald, Alex Lawther, Stephen Campbell Moore, Vicki Pepperdine, Richard McCabe, Geraldine Somerville, Phoebe Waller-Bridge, Will Tilston – uscita mercoledì 3 gennaio 2018.