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Vogliamo anche le rose: recensione

Vogliamo anche le rose (Italia, 2007) di Alina Marazzi; con le voci di Anita Caprioli, Teresa Saponangelo e Valentina Carnelutti.Se l’idea di Alina Marazzi era quella di ricreare un’idea di un periodo, un’atmosfera, di richiamare nelle persone che hanno vissuto negli anni ’50, ’60 o negli anni di piombo le emozioni, la rabbia, l’intensità delle

13 Marzo 2008 20:38

Vogliamo anche le roseVogliamo anche le rose (Italia, 2007) di Alina Marazzi; con le voci di Anita Caprioli, Teresa Saponangelo e Valentina Carnelutti.

Se l’idea di Alina Marazzi era quella di ricreare un’idea di un periodo, un’atmosfera, di richiamare nelle persone che hanno vissuto negli anni ’50, ’60 o negli anni di piombo le emozioni, la rabbia, l’intensità delle lotte, e far respirare quell’aria ai più giovani, non c’è dubbio che la sfida è vinta.

Vogliamo anche le rose è un documentario di montaggio, è un documentario di ricerca (tra l’altro potentissimo ed intelligente nell’uso dei materiali) e un documentario di sensazioni e colori. Non una denuncia, non un film (solo) politico, ma una personalissima elaborazione. Che, di questi tempi, non può fare che bene.

Prendendo spunto da tre diari di tre donne che quell’epoca l’hanno vissuta, e sfruttando le voci off di Anita Caprioli, Teresa Saponangelo e Valentina Carnelutti, la Marazzi ricostruisce a suo modo idee e prese di posizione, per dipingere sulla pellicola un ritratto della donna, del movimento femminista e, soprattutto, un ritratto dell’Italia.

Vogliamo anche le rose è un documentario che fa dell’arte e della capacità di sfruttare il mezzo (si veda la cura del montaggio, e la scelta del materiale da mostrare, appunto, che va dal Super8 all’intervista, dalla pubbicità agli inserti animati) il suo punto di forza. Il risultato non può che essere forte e allo stesso tempo delicato, e senza dubbio divertente.

Ciò che comunque funziona sopra ogni altra cosa, sono le ombre che getta sulla situazione dell’Italia di oggi: quando uomini (inteso come sesso) tentano di mettere mano su vittorie che sono costate fatica e dolori con una facilità e un qualunquismo che mette paura, quando il moralismo e la politica vanno sempre più a braccetto, Vogliamo anche le rose deve essere difeso e, se possibile, divulgato il più possibile.

Voto Gabriele: 8

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