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Warm Bodies: le recensioni dagli Usa e dall’Italia

La storia d’amore tra un’umana e uno zombie ha conquistato i critici? E voi?

di carla
pubblicato 10 Febbraio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 17:45

Uno zombie si può innamorare? E può venire amato? Warm Bodies racconta la storia d’amore tra R (Nicholas Hoult) e Julie (Teresa Palmer), diretti da Jonathan Levine. Dopo aver letto la nostra recensione vi proponiamo anche le critiche americane e italiane. E uno speciale su Nicholas Hoult.

Lisa Schwarzbaum – Entertainment Weekly: è un divertente e piacevole film alla Twilight che mira a ritrarre nella coppia gli amanti Bella & Edward.

Bob Grimm – Reno News and Review: un film sugli zombie dolce e adorabile.

Christopher Tookey – Daily Mail [UK]: il film ha momenti piacevoli, alcune linee divertenti e un’idea centrale che funziona per circa 20 minuti.

Matthew Turner – ViewLondon: molto divertente con una sceneggiatura e le performance formidabili di Nicholas Hoult e Teresa Palmer, anche se gli appassionati di cinema zombie potrebbero sentirsi un po’ truffati.

Bill Brownstein – Montreal Gazette: Una capricciosa e affascinante storia d’amore.

Andy Lea – Daily Star: Un divertente e sorprendentemente dolce mash-up di un film di zombie alla Romeo & Giulietta. E’ un po’ come un film di Twilight, ma con effetti migliori e con uno script più intelligente.

Robert Roten – Laramie Movie Scope: I film più divertenti del genere zombie sono ancora ‘Zombieland’ e ‘Shaun of the Dead’, ma questo Warm Bodies non è molto indietro rispetto a quei due. Si tratta di una efficace commedia romantica.

Mick LaSalle – San Francisco Chronicle: Abbiamo soli 15 minuti di divertimento incondizionato, seguiti da 80 minuti di divertimento lieve e intermittente.

Michael O’Sullivan – Washington Post: I fan di “The Walking Dead” possono continuare a muoversi, non c’è niente da vedere qui.

Manohla Dargis – New York Times: Una storia d’amore improbabile addolcita con prestazioni accattivanti.

Colin Covert – Minneapolis Star Tribune: Warm Bodies è sicuramente la storia d’amore della stagione.

Barbara Vandenburgh – Arizona Republic: No, non è il miglior film di zombie, ma può anche essere il più simpatico.

James Berardinelli – ReelViews: Vuole essere divertente, affascinante, inquietante e drammatica. Finisce per essere un po’ di tutto ma senza successo.

Michael Phillips – Chicago Tribune: L’insieme manca di una certa… che cosa? Ooomph? Intensità? Invenzione?

Richard Roeper – Chicago Sun-Times: Warm Bodies è una ben ritmata e ben diretta storia d’amore post-apocalittica con un senso dell’umorismo e il coraggio di essere sfacciatamente romantica e ottimista.

Maurizio Porro – Il corriere della sera: (…) il film è immobile, senza emozioni, ridicolo: la domanda se lo zombie possa fare l’amore non appare così urgente, ma solo dettata da una cinica operazione marketing sulle menti psicolabili dei giovani.

Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: Ispirato al romanzo d’esordio di I. Marion che racconta l’inedito amore fra un giovane zombie e una fanciulla viva e vegeta, riuscirà a emulare il successo di Twilight? (…) Warm Bodies parte bene: l’io narrante Nicholas Hoult entra in scena buffo, ma anche attraente in un edulcorato trucco punk, spiegando le sue traversie di essere umano dimezzato e con il cervello in tilt, tanto che del proprio nome ricorda solo l’iniziale R(omeo), fino all’incontro salvifico con Julie(tte) in un esplicito rimando all’opera del Bardo. Per il resto Warm Bodies è una commedia giovanile un po’ parodica e un po’ romantica, che incontrerà il gusto dei teenager (…)

Francesco Alò – Il Messaggero: Eccellente prova di Hoult. Era il ragazzino alienato di About a Boy. E’ diventato attore sopraffino. Pure da zombie.

Maurizio Acerbi – il Giornale: Cercasi erede disperatamente. Dovrete farci l’abitudine perché nei prossimi mesi spacceranno tanti film come successori designati di Twilight. Rischiando così, come nel caso di Warm Bodies, di penalizzare con inutili etichette, titoli interessanti che potrebbero godere di luce propria.

Roberto Nepoti – la Repubblica: Storia d’amore tra un’umana e un mostro: c’era di che preoccuparsi per Warm bodies che si prospettava come un Twilight con lo zombi al posto del vampiro. E invece il film di Levine, tratto da un racconto di poche pagine poi esteso alla misura del romanzo, ha qualcosa che alla saga di Edward e Bella manca del tutto: il senso dello humour. Parafrasi dichiarata della storia di Romeo e Giulietta, racconta l’incontro tra R., membro della comunità zombi, e Julie, uno dei pochi esseri viventi che si difendono riparandosi dietro una muraglia. L’incontro comincia male, perché R. uccide il ragazzo di Julie e ne mangia il cervello. È attraverso i ricordi di questi, però, che il morto vivente inizia a regredire allo stato umano. Dapprima il capo dei vivi, Grigio (John Malkovich), non gli crede, poi si convince; viventi e morti in via di guarigione si alleano per combattere gli orrendi Ossuti, irrecuperabili zombi all’ennesima potenza. Un connubio di horror film per teenager che esige la sua parte di scene truculente, ma le compensa con gag inaspettatamente divertenti.