Whiskey Tango Foxtrot: le recensioni Straniere e Italiane
I critici discutono sul film con Tina Fey
E’ nelle nostre sale dal 19 maggio il film Whiskey Tango Foxtrot, diretto da Glenn Ficarra e John Requa e interpretato da Margot Robbie, Tina Fey, Billy Bob Thornton, Martin Freeman, Nicholas Braun, Sterling K. Brown, Josh Charles, Christopher Abbott, Alfred Molina, Sheila Vand, Stephen Peacocke, Evan Jonigkeit, Lauren Myers. Dopo la nostra recensione, ecco arrivare i commenti dei critici Stranieri e Italiani. Su RottenTomatoes, attualmente, il film ha raccolto il 67% di voti positivi.
Sandy Cohen – Associated Press: Il film offre un nuovo sguardo sulla vita dei corrispondenti di guerra e sulla critica dei telegiornali. E offre anche alcune risate.
Will Leitch – The New Republic: Tina Fey motiva il film in qualcosa di reale, qualcosa di urgente e umano, e salva il film quasi da sola. Voto: C +
Ty Burr – Boston Globe: Il film suona come una farsa politica globale fatta da persone che non hanno mai lasciato il West Side. Voto: 1.5 / 4
Colin Covert – Minneapolis Star Tribune: Tina Fey, produttrice e protagonista del film, continua a migliorare in ciascuna di queste posizioni. Voto: 3.5 / 4
Rex Reed – New York Observer: l’ho trovato imperfetto ma affascinante, una vetrina per Tina Fey come attrice seria. Questo film non è mai noioso. Voto: 3/4
Mick LaSalle – San Francisco Chronicle: il film migliore di Tina Fey. Voto: 3/4
Peter Travers – Rolling Stone: Tina Fey è divertente ed è un dato di fatto. Ma qui è qualcosa di nuovo. Voto: 3/4
Preston Jones – Fort Worth Star-Telegram / DFW.com: Nonostante i migliori sforzi di tutti, il risultato finale è una guerra in cui tutti – e soprattutto il pubblico – perdono. Voto: 2.5 / 5
Soren Anderson – Seattle Times: un film strano. E nonostante la presenza di Tina Fey, non è divertente. Voto: 2/4
Mara Reinstein – Us Weekly: Nel suo ruolo più imponente fino ad oggi, Tina Fey interpreta una giornalista alle prese con una crisi di identità. Purtroppo, il suo film è uno di troppo. Voto: 2.5 / 4
Leah Greenblatt – Entertainment Weekly: Ciò che funziona meglio nel film sono i momenti più piccoli. Voto: B-
Alonso Duralde – TheWrap: spinge Fey verso una carriera cinematografica intransigente, imprevedibile e intelligente come il suo lavoro TV.
Maurizio Porro – Il corriere della sera: (…) Il film cresce a gradi e alla fine ci accorgiamo che ha mirato al cuore burocratico del conflitto, alla stupida rivalità del mestiere delle armi e della gelosia. E’ vero mockumentary perché sfoglia il realismo da reportage tg e la fiction di una donna (Tina Fey) che gioca sulla pelle il dramma del secolo, puntando dritto alla responsabilità, senza paura di rivolgersi direttamente a oggi.
Massimo Bertarelli – il Giornale: (…) Tina Fey, sballottata per quasi due ore tra aerei, jeep, attentati, mitragliate, bombe, feste, chiacchiere e spie. Linguaggio militaresco, vale a dire turpiloquio spinto. Poche le emozioni, però non ci si annoia.
Paolo D’Agostini – la Repubblica: Non sappiamo quanto fedelmente il film rispecchi la vicenda della giornalista americana Kim Barker, da lei raccontata in un libro autobiografico sull’esperienza vissuta lo scorso decennio in Afghanistan. (…) Fondato o meno il contenuto non dice granché di nuovo. Sono le modalità del racconto (e probabilmente la personalità che la finzione fa rivivere) la cosa originale. (…) E il tono generale è quello di una commedia che non lascia spazio a retorica e sentimentalismi.