Winx il segreto del regno perduto: la recensione
Winx Il segreto del regno perduto (Italia 2007) di Iginio Straffi.Le Winx sono diventate Fate Guardiane dei loro rispettivi regni tranne Bloom, principessa di Domino, un Regno divenuto Perduto perché i suoi genitori sono stati rapiti nella Dimensione Oscura.Bloom, testarda, non si arrende e parte alla loro ricerca, accompagnata dalle fedeli amiche Winx: Flora, Tecna,
Winx Il segreto del regno perduto (Italia 2007) di Iginio Straffi.
Le Winx sono diventate Fate Guardiane dei loro rispettivi regni tranne Bloom, principessa di Domino, un Regno divenuto Perduto perché i suoi genitori sono stati rapiti nella Dimensione Oscura.
Bloom, testarda, non si arrende e parte alla loro ricerca, accompagnata dalle fedeli amiche Winx: Flora, Tecna, Stella, Aisha e Musa. Il viaggio sarà pericoloso e non privo di insidie ma l’amore e l’affiatamento delle sei giovani fatine prevarrà su tutto.
In un tripudio di rosa e di azzurro in tutte le tonalità possibili ed inimmaginabili arriva al cinema il film d’animazione dedicato alle Winx firmato Iginio Straffi. Attesissimo dalle bambine, la pellicola racconta una storia di amicizia e di coraggio che entra nel cuore delle più piccole ma a cui purtroppo manca quel ‘qualcosa’ che può coinvolgere gli adulti.
Non che il film non sia godibile, tutt’altro, le ragazzine impazziranno, ma il target del pubblico è decisamente troppo basso e parla una che ama i film d’animazione e si diverte come una bimba. Qui non succede. Anzi, si rimane un po’ infastiditi dal look delle Winx, tutte uguali, bellissime, magre e strizzate in completini che spesso mettono in risalto forme troppo sexy e poco adatte a tutte quelle bambine in sala.
Forse loro non trovano la malizia in tutto questo ma guardandomi intorno il look delle bambine in sala era una pallida imitazione di quello che vedevo sullo schermo: total pink, pelliccette, minigonne, collant multirighe; tutte uguali, cloni di se stesse e di quelle Winx che stavano ammirando. Probabilmente esagero. Spero.
Ad ogni modo il lavoro della Rainbow Animation è da ammirare. Notevoli le scenografie, molto curati i particolari delle architetture, un pochino statici i vari personaggi che purtroppo hanno tutti e tutte una somiglianza tra loro paurosa. Le bambine non rischiano di assimilare che bello equivale a buono e che bisogna uniformarsi alla massa? Sto facendo di un semplice film d’animazione un trattato di morale vero? Spero anche questo.
Voto Carla: 6,5