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E’ morto Wolfgang Petersen, regista di “Troy” e “La storia infinita”

E’ scomparso a 81 anni il regista tedesco Wolfgang Petersen, aveva diretto La storia infinita, Troy, nel centro del mirino e La tempesta perfetta.

17 Agosto 2022 11:08

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Wolfgang Petersen, famoso regista tedesco “adottato” da Hollywood, è morto all’età di 81 anni nella sua residenza di Brentwood a Los angeles per un cancro al pancreas. Petersen è spirato pacificamente tra le braccia della moglie Maria Antoinette, con cui era sposato da 50 anni. Dopo aver iniziato la sua carriera nel cinema in Germania, è passato al cinema americano con il popolare adattamento del bestseller La storia infinita, ma i suoi crediti includono anche la tragica storia vera La tempesta perfetta con George Clooney, il kolossal Troy con Brad Pitt nei panni di Achille e il thriller d’azione Air Force Once con Harrison Ford Presidente degli Stati Uniti formato “action”.

Wolfgang Petersen è nato il 14 marzo 1941 a Emden, Bassa Sassonia, Germania. Negli anni ’60 dirige spettacoli all’Ernst Deutsch Theater di Amburgo e dopo aver studiato teatro a Berlino e Amburgo, dal 1966 al 1970 Petersen frequenta l’Accademia di cinema e televisione a Berlino. Le sue prime produzioni cinematografiche sono realizzate per la televisione tedesca, e fu durante il periodo in cui lavorava alla popolare serie tv tedesca Tatort – Scena del crimine, nota in Italia anche come Modern Murder – Due detective a Dresda o Schimanski, che Petersen incontra per la prima volta e lavora  con l’attore Jürgen Prochnow, che poi sarà il protagonista del suo primo successo, il film U-Boot 96 (1981), quinta regia per Petersen e prima pellicola a dargli notorietà internazionale. Petersen però aveva già esordito sul grande schermo nel 1974 con il thriller psicologico One or the Other of Us, basato su un romanzo di Horst Bosetzky e interpretato da Jürgen Prochnow. Successivamente Petersen dirige Die Konsequenz (1977), un adattamento in bianco e nero del romanzo autobiografico di Alexander Ziegler sull’amore omosessuale che all’epoca la rete bavarese Bayerischer Rundfunk si rifiutò di mandare in onda.

Dopo un paio di altri film realizzati per la tv, nel 1982 Petersen dirige l’epopea della seconda guerra mondiale U-Boot 96 (Das Boot). Il film racconta le esperienze di un equipaggio di sottomarini tedesco impegnato nella “Battaglia dell’Atlantico”. Sebbene non sia stato un successo finanziario immediato, il film ha ricevuto recensioni molto positive ed è stato nominato a sei premi Oscar, con due statuette vinte per la regia e la sceneggiatura, premi andati entrambi a Petersen.

Il successo di “U-Boot 96” aprì a Wolfgang Petersen le porte di Hollywood con la co-produzione Germania- Stati Uniti-Regno Unito La storia infinita (1984), primo film in lingua inglese per Petersen, basato su un soggetto tratto dall’omonimo romanzo di Michael Ende. Il film è noto anche per le musiche composte da Klaus Doldinger del gruppo jazz tedesco “Passport” in collaborazione con l’italiano Giorgio Moroder che scrisse, assieme a Keith Forsey, anche la hit “The NeverEnding Story” che venne interpretata da Limahl, ex leader del gruppo “Kajagoogoo”. Il film incassò bene, registrando 100 milioni di dollari in tutto il mondo da un budget di produzione di circa 25 milioni di dollari, e generò due sequel La storia infinita 2 (1990) e La storia infinita 3 (1994) in cui Petersen non era coinvolto.

L’anno successivo Petersen dirigerà il film fantascientifico Il mio nemico (1985), basato sull’omonimo racconto di Barry B. Longyear. Nonostante due protagonisti di spicco, Dennis Quaid e il Louis Gossett Jr. di Aquila d’acciaio e Ufficiale e gentiluomo, l’attore per impersonare l’alieno Jeriba recitò con un pesante make-up speciale, il film non venne ben accolto dalla critica e il pubblico ne decretò il fallimento commerciale con un incasso di 9 milioni di dollari da un budget di 29.

Dal flop de “Il mio nemico” trascorrono sei anni prima del ritorno di Petersen dietro la macchina da presa con Prova schiacciante (1991), un thriller psicologico con Tom Berenger, Bob Hoskins e Greta Scacchi che purtroppo venne stroncato dalla critica e decretò il secondo flop “americano” per Petersen. Tre anni dopo il regista  riuscirà finalmente a segnare un successo con il thriller poliziesco Nel centro del mirino (1993) con Clint Eastwood nei panni di un ex addetto alla scorta personale di JFK durante l’attentato di Dallas, che torna in azione quando una nuova minaccia emerge nei confronti del presidente in carica. Il cast del film, il primo con la collaborazione dei servizi segreti statunitensi, includeva anche John Malkovich, Dylan McDermott e Rene Russo. “Nel centro del mirino” incassa 187 milioni di dollari nel mondo da un budget di 47 milioni e conquista tre candidature all’Oscar: Miglior attore non protagonista (John Malkovich), Migliore sceneggiatura originale e Miglior montaggio, risollevando di fatto la carriera di Petersen.

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Nel 1995 Petersen dirige Dustin Hoffman, Morgan Freeman e Rene Russo in Virus letale, un dramma basato sul saggio “The Hot Zone” dell’autore del New yorker Richard Preston. Il film si concentra su un ipotetico focolaio di un ebolavirus e di un virus Motaba nello Zaire che successivamente viene portato in una piccola città della California, dove muta e mette dura prova gli esperti del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie statunitense (CDC) alla disperata ricerca di un vaccino. Può sembrare un paradosso, ma “Virus Letale” è stato tra i film più visti in streaming durante la prima fase della pandemia di Coronavirus. Nonostante abbia diviso la critica, il film è un successo e incassa circa 190 milioni di dollari nel mondo a fronte di un budget di 50 milioni.

Nel 1997 Petersen registra il suo terzo successo consecutivo con il blockbuster Air Force One, che vede Harrison Ford battagliero Presidente degli Stati Uniti affrontare un cattivissimo Gary Oldman nei panni del leader di un gruppo di terroristi che assaltano l’aereo presidenziale. Nel cast ci sono anche Glenn Close nei panni della vicepresidente Kathryn Bennett e Jürgen Prochnow nei panni del dittatore militare Ivan Radek. Il film, che offre intrattenimento di alto profilo, viene ben accolto da gran parte della critica e diventa campioni d’incassi con 315 milioni di dollari incassati nel mondo da un budget di 85 milioni.

Nel 2000 Petersen decide di raccontare la vera storia del peschereccio Andrea Gail e del suo equipaggio disperso in mare in quella che nel 1991 venne definita dai meteorologi La tempesta perfetta. Il film è interpretato da George Clooney, Mark Wahlberg, Diane Lane, William Fichtner, Mary Elizabeth Mastrantonio e John C. Reilly. Candidato a due Oscar (Miglior sonoro e Migliori effetti speciali) vince un BAFTA per gli impressionanti e realistici effetti speciali, il film decreta un altro successo commerciale per Petersen con un incasso globale di 328 milioni di dollari da un budget investito di 120 milioni. “La tempesta perfetta” è uno dei film più venduti di sempre nel formato VHS con oltre 23 milioni di copie tra il 2000 e il 2001.

 

Il 2004 è l’anno del kolossal epico Troy che presenta un cast stellare guidato da Brad Pitt (Achille), Eric Bana (Ettore) e Orlando Bloom (Paride). Vagamente basato sull’Iliade di Omero, il film racconta la guerra di Troia con Achille che guida i suoi Mirmidoni insieme al resto dell’esercito greco invadendo la storica città di Troia, difesa dall’esercito troiano di Ettore. La fine del film (il sacco di Troia) non è tratta dall’Iliade, ma piuttosto dal poema “Posthomerica” di Quinto Smirneo poiché l’Iliade si conclude con la morte e il funerale di Ettore. “Troy” riceve una nomination all’Oscar per i migliori costumi e incassa oltre 497 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando così il 60° film con il maggior incasso di sempre al momento della sua uscita. Tuttavia la pellicola ha ricevuto recensioni contrastanti, con i critici che hanno elogiato il suo valore di intrattenimento e la performance di Pitt, ma ne hanno criticato aspramente la storia e la poca fedeltà rispetto all’Iliade.

Il 2006 segna l’ultima produzione hollywoodiana per Wolfgang Petersen con Poseidon interpretato da Kurt Russell, Josh Lucas e Richard Dreyfuss. Il regista si cimenta con il remake del classico disaster-movie L’avventura del Poseidon di Ronald Neame (1972), a sua volta ispirato all’omonimo romanzo di Paul Gallico del 1969. Il film riceve una candidatura agli Oscar per i migliori effetti speciali, realizzati dall’Industrial Light & Magic in collaborazione con Moving Picture Company, e incassa nel mondo 181 milioni di dollari da budget di 160 milioni di dollari, a cui si aggiungeranno i costi di promozione e distribuzione che porteranno Warner Bros. ad una perdita di 69 milioni di dollari.

Sebbene sia stato assunto per dirigere l’adattamento cinematografico di Ender’s Game di Orson Scott Card che doveva uscire nel 2008, in seguito il regista ha abbandonato il progetto passando ad altri potenziali progetti che includevano un adattamento live-action del film anime Paprika del 2006 e un adattamento cinematografico del romanzo di fantascienza Old Man’s War. Dopo una pausa di dieci anni, Petersen è tornato nel 2016 come regista della commedia con rapina Vier gegen die Bank, il suo primo film in lingua tedesca dai tempi di U-Boot 96 del 1981. Il film girato a Berlino in 42 giorni incassò 9,1 milioni di euro diventando la quarta uscita locale con il maggior incasso del 2016. Ha inoltre generato complessivamente 11,1 milioni di dollari in tutti i mercati di lingua tedesca, tra cui Austria e Svizzera tedesca.

Fonte: Deadline