Home Dramma Woman of the Hour, recensione: convincente esordio alla regia di Anna Kendrick, una storia vera di metodica misoginia (disponibile su Netflix)

Woman of the Hour, recensione: convincente esordio alla regia di Anna Kendrick, una storia vera di metodica misoginia (disponibile su Netflix)

Recensione e tutto quello che c’è da sapere sul dramma crime basato su una storia vera diretto e interpretato da Anna Kendrick.

22 Ottobre 2024 14:57

Disponibile su Netflix Woman of the Hour, debutto alla regia della talentuosa candidata all’Oscar Anna Kendrick nota al grande pubblico per ruoli nei franchise cinematografici di Twilight e Pitch Perfect.

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Kendrick è anche coproduttrice e protagonista di “Woman of the Hour”, un dramma a tinte “crime” che racconta la strabiliante storia di un’aspirante attrice di Los Angeles negli anni ’70 e di un serial killer attivo da anni, le cui vite si intersecano quando entrambi partecipano a un episodio di “Dating Game”, la versione americana de “Il cioco delle coppie”.

Woman of the Hour – La recensione del film

Recensione e tutto quello che c'è da sapere su Woman of the Hour, il dramma crime di Netflix diretto e interpretato da Anna Kendrick.
Tony Hale (Ed), Anna Kendrick (Sheryl) e Daniel Zovatto (Rodney) (Cr. Leah Gallo/Netflix © 2024)

La graziosa e talentuosa Anna Kendrick reduce dal ruolo di protagonista nel thriller psicologico Alice, Darling, in cui interpretava la vittima di una relazione psicologicamente violenta, si cimenta non solo con una storia vera dai risvolti incredibili, ma anche con la sua prima prova dietro la macchina da presa, prova che Kendrick affronta e supera brillantemente.

“Woman of the Hour” è uno spaccato della società americana degli anni settanta molto interessante dal punto di vista della misoginia e della donna vittima di oggettivazione sessuale. Kendrick utilizza la storia del serial-killer Rodney Alcala che pare sia stato responsabile durante la sua attività omicidiaria di ben 130 vittime, di cui solo otto comprovate, per parlare di emancipazione femminile, una “parolaccia” per qualcuno che ancora non ammette le discriminazioni e la violenza di genere ancora in essere.

Recensione e tutto quello che c'è da sapere su Woman of the Hour, il dramma crime di Netflix diretto e interpretato da Anna Kendrick.
Matt Visser (Josh), Jedidiah Goodacre (Arnie) e Daniel Zovatto (Rodney) – (Cr. Leah Gallo/Netflix © 2024)

Le indagini come vengono accennate nel film di Kendrick gridano vendetta, nel lasso di tempo in cui polizia indaga su alcuni di questi omicidi, vediamo Alcala interrogato dalla polizia in seguito alla segnalazione di una donna che lo aveva visto con una delle vittime, e poi lasciato andare dopo una sin troppo michevole chiacchierata con i detective incaricati del caso. Idem per la stessa donna quando si rivolge ad una guardia di sicurezza nello studio dove si registra lo show. Non solo la donna viene ignorata, ma anche presa in giro, con la frustrazione che diventa rabbia di fronte ad un vero e proprio muro di gomma. Ma nella realtà le cose purtroppo sono andate ancora peggio: Alcala viene ripetutamente accusato di abusi su ragazze, ma il suo buon comportamento e le sue buone maniere gli fanno ottenere un trattamento preferenziale e condanne leggere. L’uomo viene ripetutamente dichiarato riabilitato dal tribunale, il che gli consente di riottenere la libertà e commettere altri omicidi.

Recensione e tutto quello che c'è da sapere su Woman of the Hour, il dramma crime di Netflix diretto e interpretato da Anna Kendrick.
Nicolette Robinson (Laura) – (Cr. Leah Gallo/Netflix © 2024)

Kendrick sfrutta uno dei casi di cronaca più “famigerati” per raccontare un’America degli anni settanta in cui oltre alle tensioni razziali, imperava una sistematica misoginia, tanto che in quel periodo nasce la seconda ondata del femminismo, da qui era partito il movimento per la liberazione e l’emancipazione delle donne. Kendrick narrando le gesta criminali di Alcala ce le mostra in un contesto tutt’altro che rassicurante per una donna anche rispetto al pericolo di un serial killer. Per mostrare lo scenario in cui si muove l’assassino seriale, Kendrick ingloba episodi vissuti personalmente in veste di attrice (quante audizioni imbarazzanti avrà dovuto subire?) e tutto un ambiente in cui la donna non solo diventa oggetto di battute fuori luogo e/o attenzioni moleste, ma subisce anche l’arroganza e l’ignoranza di quel regista, conduttore o autore di turno che la vorrebbero rinchiudere in uno stereotipo malamente sessualizzato per soddisfare l’ego dell’arrogante maschio di turno.

Recensione e tutto quello che c'è da sapere su Woman of the Hour, il dramma crime di Netflix diretto e interpretato da Anna Kendrick.
Denalda Williams (Marilyn) e Anna Kendrick (Sheryl) Cr. Leah Gallo/Netflix © 2024.

La protervia di Alcala che arriva a partecipare ad uno show televisivo per scegliere la sua prossima vittima va di pari passo con l’incapacità delle autorità di collegare i crimini. Ricordiamo che Alcala era contemporaneo di Ted Bundy e di altri assassini seriali che proprio in quel periodo “infestavano” gli Stati Uniti e che la “profilazione” dei serial killer all’epoca era ad uno stato embrionale. Il film di Kendrick diventa così una rappresentazione plastica di un immaginario tutto concepito al maschile in cui la scelta migliore tra i tre pretendenti dello show è in realtà un serial killer!

Recensione e tutto quello che c'è da sapere su Woman of the Hour, il dramma crime di Netflix diretto e interpretato da Anna Kendrick.
Tony Hale, Anna Kendrick e Daniel Zovatto (Cr. Leah Gallo/Netflix © 2024)

E’ proprio la parte della partecipazione di una recalcitrante Sheryl a “Il gioco delle coppie” che permette a Kendrick di mostrare un momento di riscatto per il genere femminile e la sua rappresentazione sul piccolo schermo. La protagonista di Kendrick è ficcante e non ammiccante come l’originale; non segue il copione che le hanno imposto mandando su tutte le furie l’arrogante conduttore. Sheryl gioca con l’ego dei partecipanti provocandoli e spiazzandoli con la sua cultura e di fatto invertendo le parti del gioco. Ora sono gli scapoli ad essere stereotipati e in qualche modo ridicolizzati nei loro ritratti del timidone troppo impacciato, del playboy da parodia e dell’inquietante “marpione” con in tasca tutte le risposte giuste.

“Woman of the Hour” è un film che piacerà ai patiti di “True Crime” poiché diretto con mano sicura, drammatizzato al punto di giusto e particolarmente immersivo dal punto di vista visivo, grazie ai costumi di Sekyiwa Wi-Afedzi & Brooke Wilcox e alla fotografia di  Zach Kuperstein, i cui crediti includono gli horror The Eyes of My Mother, The Vigil e l’acclamato Barbarian.

Curiosità

Recensione e tutto quello che c'è da sapere su Woman of the Hour, il dramma crime di Netflix diretto e interpretato da Anna Kendrick.
Daniel Zovatto (Cr. Leah Gallo/Netflix © 2024)

  • Anna Kendrick dirige “Woman of the Hour” da una sceneggiatura di Ian McDonald (Some Freaks).
  • Alcune delle brutte esperienze di Sheryl come aspirante attrice rispecchiano quelle di Anna Kendrick. Il commento sul seno di Sheryl è “preso alla lettera da qualcosa che mi è successo quando avevo 19 anni”.
  • La vita e i crimini di Rodney Alcala sono stati drammatizzati per la prima volta nel film per la tv Dating Game Killer (2017).
  • Il vero Rodney Alcala si è laureato alla UCLA School of Fine Arts e in seguito ha studiato cinema con Roman Polanski alla New York University (NYU). Anna Kendrick ha tagliato una scena da questo film in cui Alcala discute dell’accusa di Polanski di aver drogato e violentato la tredicenne Samantha Geimer nel 1977.
  • Netflix ha acquisito il film per 11 milioni di dollari poco dopo la sua prima mondiale al Toronto International Film Festival.
  • Originariamente intitolato “Rodney and Sheryl”, e in seguito “The Dating Game”.
  • L’attrice Sally Field ha partecipato al “Gioco delle coppie”. Inoltre, hanno partecipato allo show Don Johnson, Burt Reynolds (entrambi scapoli) e Michael Jackson (da bambino), all’inizio della loro carriera.
  • Anna Kendrick avrebbe dovuto inizialmente recitare solo. Ha trovato supporto per la regia di questo film in Paul Feig (il suo regista in “Un piccolo favore”) e Brittany Snow.
  • Il personaggio di una delle truccatrici è basato sul personaggio di Tracy Ullman, Ruby Romaine, che l’attrice e cantante britannica interpretava nel suo varietà The Tracey Ullman Show.
  • Ed Burke (il conduttore di “Il gioco delle coppie”) è un ritratto fittizio di Jim Lange.
  • Anna Kendrick e Kelley Jakle (la donna fotografata all’inizio del film) hanno recitato insieme nel franchise cinematografico “Pitch Perfect”, nei panni rispettivamente di Beca Mitchell e Wanetah Walmsley.
  • Il vero Rodney Alcala è nato da una coppia di americani di origine messicana in Texas. L’attore Daniel Zovatto è costaricano.
  • Uno dei tre film che hanno coinvolto la televisione nordamericana negli anni ’70 usciti negli ultimi due anni, insieme a Late Night with the Devil (disponibile su Apple TV+) e Saturday Night distribuito nei cinema italiani da Sony Pictures il 21,22 e 23 ottobre 2024.
  • Quando Laura incontra la guardia di sicurezza durante la registrazione dello show, è chiaramente notte. I quiz televisivi diurni di quest’epoca venivano registrati durante il giorno di fronte a un pubblico dal vivo, compresi gli spettacoli serali come The Tonight Show.
  • Nella scena del bagno dell’ufficio, gli orinatoi a muro sono chiaramente predisposti per lo scarico automatico, ma c’è un grande cartello che ricorda agli utenti di tirare lo sciacquone dopo l’uso.
  • In Italia “Il Gioco delle Coppie” è andato in onda su Italia 1 dal 1985 al 1986 e proseguito su Canale 5 e Rete 4 fino al 1994. Il game show debutta con Marco Predolin (1985–1990), prosegue con Corrado Tedeschi (1990–1992) e si conclude come “Il nuovo gioco delle coppie” con Giorgio Mastrota e Natalia Estrada (1993-1994).

Curiosità con SPOILER sul finale

  • Anna Kendrick ha riscritto la scena del ristorante “la sera prima di girarla. C’era un momento in cui la cameriera rovesciava i drink e Rodney diventava un po’ aggressivo. Ma all’improvviso non sembrava giusto”. Quindi, l’ha cambiata in Sheryl che trova una via di fuga facendo un segnale sottile alla cameriera, che mente per conto suo e dice che il bar sta chiudendo.
  • Durante la fase in cui la giuria stava decidendo la pena del suo processo nel 2010, il vero Rodney Alcala ha suonato la canzone del 1967 di Arlo Guthrie “Alice’s Restaurant”, in cui il narratore cerca di evitare di essere arruolato per la guerra del Vietnam cercando di convincere uno psichiatra che non è idoneo per l’esercito a causa del suo presunto estremo desiderio di uccidere. La giuria ha impiegato solo un pomeriggio per condannare a morte Alcala.
  • Alcala è morto a 77 anni il 24 luglio 2021 nella prigione della California a Corcoran.

Woman of the Hour – La colonna sonora

Recensione e tutto quello che c'è da sapere su Woman of the Hour, il dramma crime di Netflix diretto e interpretato da Anna Kendrick.
Tony Hale, Anna Kendrick, Matt Visser, Jedidiah Goodacre e Daniel Zovatto (Cr. Leah Gallo/Netflix © 2024)

  • Le musiche originali del film sono del compositore Dan Romer (Luca, Re della terra selvaggia, Maniac, A Chiara, Beasts of No Nation, The Good Doctor) & Mike Tuccillo (Ramy, Love Life, Homeroom).

Recensione e tutto quello che c'è da sapere su Woman of the Hour, il dramma crime di Netflix diretto e interpretato da Anna Kendrick.

1. Everyone’s Risky (2:20)
2. It’ll Be So Fun, I Promise (1:13)
3. The Lights Inside (1:36)
4. Please Welcome Sheryl (1:40)
5. Can I Take Your Picture (1:51)
6. Have a Word with Me (2:20)
7. Holding Court (2:15)
8. If You’re in There (2:08)
9. You’re Supposed to Be Having Fun (1:20)
10. A Very Dangerous Man (0:50)
11. Clearer Than Most (1:22)
12. Please Welcome Rodney (1:56)
13. Right Up by the Edge (1:03)
14. I’m Not Going Anywhere with You (1:01)
15. Save That for Afterwards (2:15)
16. Someone Knows How to Tie a Knot (2:04)
17. Stop Fighting (4:01)

La colonna sonora di “Woman of the Hour” è disponibile su Amazon.

Fonte: IMDB / Wikipedia

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